
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Piantiamola con il proibizionismo. Contro le mafie e per il diritto alla cura.
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Le attuali non-politiche sugli stupefacenti lasciano un vuoto nella società che viene colmato dalla sola criminalità. E’ giunto il momento di ripensare l’approccio all’argomento. E’ necessaria un’inversione di tendenza tale da poter governare i cambiamenti della società che richiede - come sta avvenendo nella gran parte del mondo con risultati positivi dopo anni di politiche controproducenti - un approccio razionale, scientifico, competente, nonché più consapevolezza e quindi più libertà nell'utilizzo. Dobbiamo lavorare affinchè il consumatore, oggi reo di assumere sostanze, non venga considerato e quindi perseguito alla stregua di un fuorilegge. Esistono differenze abissali tra chi assume e chi consuma compulsivamente per problematiche colluse con le proprie marginalità. E’ necessario sottolineare le distanze tra uso consapevole ed abuso. Sarà poi fondamentale costruire un programma per la ricerca di soluzioni per le difficoltà che incontrano i pazienti che hanno diritto alla cannabis terapeutica, risolvendo i problemi strutturali che limitano l'accesso al diritto e alla continuità (oggi sempre più a rischio) della cura. Serve un grande investimento nella formazione, anche con campagne informative per la sensibilizzazione, del personale medico oggi non abbastanza informato e specializzato sul tema. Ci concentreremo per dare anche la possibilità di auto-produrla a scopo terapeutico per chi ne ha effettivamente bisogno. Legalizzare la cannabis permetterebbe di utilizzare meglio le risorse destinate finora alla lotta contro le narcomafie – come denunciato dai vertici della procura nazionale antimafia - non sprecandole come finora avvenuto intorno ai consumatori. La conseguente legalizzazione anche della sola cannabis creerebbe un circuito virtuoso di entrate per lo Stato per l’imposizione di tasse ed accise che allargherebbero la filiera produttiva che già si è innescata attorno alla canapa legale favorendo maggiore sicurezza sia ai produttori che ai rivenditori, all’interno di un chiaro quadro normativo omnicomprensivo. Eviterebbe, infine, di far sì che tante persone si affidino alla mafia in cambio di lavoro, contribuendo a realizzare un sistema illegale controproducente e devastante per la collettività. Per questo discuteremo di proposte di legge sulla legalizzazione, sull'autocoltivazione e sull'accesso alla cannabis terapeutica.
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Sintesi dell'Agorà
Considerato il vuoto attuale rispetto alle politiche di determinazione sul possesso ed il consumo di stupefacenti si rende necessario ripensare l’approccio all’argomento. Oggi, infatti, è più che mai imprescindibile un’inversione di tendenza tale da poter governare i cambiamenti che attraversano la società e le storture devastanti derivanti da un approccio superficiale, ideologico e spesso ipocrita al fenomeno. Dobbiamo lavorare affinchè una nuova politica e una nuova legislazione centri l'obiettivo di contrastare la criminalità organizzata, governare un fenomeno sociale che riguarda non solo i malati che necessitano della cannabis terapeutica, ma oltre sei milioni di persone che la consumano, nonché informare e formare il personale sanitario, i cittadini e i consumatori. Per questo, il processo di legalizzazione permetterebbe di contrastare ed eludere il controllo delle narcomafie, creare nuovi posti di lavoro ed accogliere nuove entrate per lo Stato favorendo maggiore sicurezza sia ai produttori che ai rivenditori, all’interno di un chiaro quadro normativo. L’intento è quello di produrre un documento che possa stabilire il perimetro entro il quale lavorare per una proposta di legge all’indomani del risultato referendario, dove all'interno dell'agorà c'è stato unanime consenso per un sostegno e una mobilitazione per raggiungere l'obiettivo. Di fatto la proposta elaborata verrà consegnata al Partito Democratico nell’ottica di federare tutte le realtà che si sono spese nell’organizzare questa battaglia per i diritti. Manifestare gli interessi ed i principi, dibattuti durante l’Agorà, ha permesso un dialogo tra tutte le forze coinvolte tale da arrivare ad una sintesi di seguito riassunta nelle proposte.
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Legalizzata si, purché opportunamente regolamentata, come dovrebbe essere per gli alcolici. Assolutamente d'accordo all'uso terapeutico, purché opportunamente certificato; assolutamente contrario ad una totale liberalizzazione della circolazione. Devono essere tutelati i minori (e deve essere concesso ai genitori qualche strumento di protezione legale nei confronti di chi vende senza preoccuparsi della consapevolezza/ effetti sullo sviluppo dei consumatori minori) e definiti limiti, come ci sono per l'alcool, per l'utilizzo in ambienti di lavoro/ guida/ ospedale etc.
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