
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Sviluppo sostenibile, cos'è e come si fa
Promotori dell'Agorà: PD Zona Isola Bergamasca, PD Circolo Alex Langer, Giovani Democratici Bergamo. Hanno aderito, tra gli altri il Segretario provinciale PD, l'on. Leyla Ciagà e il consigliere regionale Jacopo Scandella.
Serve un cambio di paradigma, che richiede una modalità sistemica che integri Ambiente, Economia, Società e Culture. La chiave di lettura sono i 17 obiettivi 2030 individuati dall'ONU. Anche al PD è richiesto un impegno particolare per cambiare, che si concretizza in 10 azioni.
Meeting ID: 867 9951 4664 Password: PDBG
Sintesi dell'Agorà
L'Agorà "Sviluppo sostenibile, cos'è e come si fa" si è sviluppata con l'Assemblea del 18/09/2021, in un luogo simile all'agorà classica, ma di stile lombardo fine secolo XX. A due passi dal fiume Adda e dal ponte San Michele, esempio emblematico di pregio paesaggistico a rischio, infrastruttura obsoleta, ferroviaria e stradale e confine tra modelli di sviluppo. L'Assemblea è stata preceduta da incontri e da contributi sia collettivi (Libro "Effetto domino" GD BG) sia di singoli negli spazi dell'Agorà. Assunti e fatti propri i 17 obiettivi ONU e UE dello Sviluppo sostenibile, l'Agorà propone, al PD innanzitutto, di assumerlo come modello strategico per il Paese. Senza alcuna pretesa di esaurire il Tema, gli interventi hanno consentito di descrivere l'insieme e mettere a fuoco alcuni obiettivi specifici ed esempi pratici. Il dibattito ha delineato l'invito al Partito ad assumere e realizzare 10 Azioni, condensate in 5 Proposte. Infatti la critica a impreparazione e/o inadeguatezza del PD è stato quasi un filo filo rosso che ha collegato gli interventi, cui ha fatto da contrappunto la sollecitazione a un "cambio di paradigma". Cambio di paradigma che Claudio Villa (Circolo di Presezzo) traduce in "essere meno amministratori e più politici" e nella ricerca di "una comunicazione più efficace", contrapponendo la non selettiva partecipazione del Teatro di Dioniso all'Agorà dei maggiorenti.
Cambio di paradigma che Gianfranco Benzoni (Circolo Alex Langer) traduce in due proposte correttive della democrazia delegata parlamentare: omissiva di un Testo Unico di indirizzi e controlli uniformi per Territorio e Paesaggio e loro bellezza e sicurezza, spesso oltraggiati dalla frammentazione normativa (Regioni) e di competenze (tra Ministeri, Regioni e Comuni) per tutele, pianificazioni e autorizzazioni; subalterna a imprese e affari quando si tratta di Beni comuni, come per l'Acqua, che nel Testo del D. di Legge in discussione si sottrae al recepimento dell'esito dei Referendum del 2011, sia di tutela del bene pubblico e della sua disponibilità sia di proprietà pubblica di gestione e strumenti dell'intero ciclo dei trattamenti (captazione, erogazione, raccolta fognaria e depurazione), e non concepisce l'uscita da ARERA (Autorità del mercato dei servizi). Anche Carlo Colombi (Circolo Alex Langer) insiste sulla fragilità di Territorio e Suolo, offesi - in Lombardia - dalla combinazione tra polverizzazione, pianificazioni ed entrate comunali e Legislazione regionale ispirata dal "lasciar fare" e favorevole a consumo, mercato e costruzione, malgrado il Politecnico di Milano evidenzi la presenza di numerose costruzioni abitative e commerciali inutilizzate. Esplicita la necessità di passare a recupero e rigenerazione urbana.
Concetto ulteriormente rafforzato da Silvano Capelli (Circolo PD di Bonate Sotto) che evidenzia la necessità di entrate alternative per i Comuni rispetto agli oneri di urbanizzazione e quanto sia pesante l'impatto del trasporto privato su gomma per Paesaggio e Suolo. Cambio di paradigma chiede Marco Carissimi (GD BG) che, ponendo l'accento sulla dimensione globale del modello di Sviluppo, evidenzia come ci sia sviluppo, ma non sostenibile, perché crea squilibri e conflitti a danno dei Paesi più poveri e a vantaggio dei più ricchi. Dichiara scorretta la divisione tra buoni e cattivi e chiede consapevolezza dalla Scuola. Cambio di paradigma chiede Davide Casati (segretario provinciale BG) che mette a fuoco i conflitti che il cambio di modello può provocare con abitudini e interessi consolidati, che vanno affrontati. Cambio di paradigma chiede l'on. Leyla Ciagà, che condivide la necessità di mediare i conflitti tra ambientale e sociale emergenti dal cambiamento verso la sostenibilità e, sottolineando la non casualità del cambio di rotta UE con la presidente donna della Commissione, sollecita la Carbon Tax. Centrale è il cambio di energia dice Michele Epis.
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