
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Il futuro dello sviluppo tra delocalizzazioni e diritto al lavoro
Donne e uomini iscritti e non iscritti, rappresentanti dei lavoratori (CGIL, CISL), rappresentanti del PD, di altre forze politiche e rappresentanti di associazioni del territorio.
La Brianza è sempre stata una terra con una forte vocazione produttiva. Negli ultimi anni però abbiamo assistito a molti casi di aziende che hanno voluto portare la produzione altrove. Cosa può fare la politica per garantire il diritto al lavoro e valorizzare la responsabilità sociale d'impresa? Come si può garantire un futuro allo sviluppo industriale al nostro territorio in un mondo sempre più globalizzato? Quali possono essere le soluzioni più eque ed efficaci per portare a investire nel nostro territorio e nel nostro paese, all'insegna dello sviluppo sostenibile e di una occupazione di qualità?
Sintesi dell'Agorà
L’Agorà di Monza del 25 settembre è stata la prima che si è tenuta nella Provincia di Monza e Brianza e si è svolta all’interno dell’evento organizzato dal PD Monza e Brianza “Piazze d’estate 2021” del quale ha rappresentato l’ultima tappa. Erano presenti persone con esperienze e profili diversi, donne e uomini iscritti e non iscritti, rappresentanti dei lavoratori (CGIL, CISL), rappresentanti del PD, di altre forze politiche e rappresentanti di associazioni del territorio. La discussione si è articolata in una serie di interventi che hanno evidenziato diverse sfaccettature del tema del diritto al lavoro, della responsabilità sociale dell’impresa, dei possibili interventi legislativi contro le delocalizzazioni, della qualità del lavoro. I numerosi spunti sviluppati sono sintetizzabili nelle seguenti proposte:
• Armonizzare le norme fiscali, sul lavoro e sulla tutela ambientale all’interno dell’Unione europea. E’ necessario armonizzare le norme fiscali, sul lavoro e sulla tutela ambientale all’interno dell’Unione europea per evitare situazioni di concorrenza sleale tra gli Stati; rendere la giustizia civile efficiente all’interno del nostro paese perché la certezza del diritto è un fattore importante per continuare a investire in Italia; per tutti questi obiettivi, è necessario lavorare per una vera integrazione tra le forze politiche dello stesso campo all’interno dell’Unione europea: dal momento che molti problemi si possono affrontare solo nella dimensione europea, servono visioni condivise trasversali agli Stati.
• Concedere risorse statali alle imprese solo a fronte di garanzie di elevati standard sociali, umani e ambientali. I fondi di sostegno alle imprese sono da concedere richiedendo in cambio la garanzia del rispetto di elevati standard sociali, umani e ambientali: insieme al lavoro stabile, dobbiamo impegnarci per garantire anche una occupazione di qualità. Allo stesso modo, chiediamo che gli ammortizzatori sociali siano riformati per renderli più universali e facilmente accessibili nelle situazioni di emergenza e difficoltà.
• Utilizzare fondi pensione integrativi come scambio economico tra aziende e lavoro. Utilizzare fondi pensione integrativi come scambio economico tra aziende e lavoro, garantiti economicamente possono dare ad aziende stabilità economica a fronte del coinvolgimento dei lavoratori nei processi decisionali dell’azienda, specie occupazionali, a medio e lungo termine;
• Introdurre regole democratiche e trasparenti dirette a regolamentare la gestione delle imprese da parte dei fondi finanziari. I fondi finanziari devono poter essere un possibile vettore di sviluppo e non uno strumento speculativo che altera il mercato e lascia lavoratori e istituzioni privi di un reale interlocutore dell’impresa. In senso lato, proponiamo una democratizzazione della finanza per una tutela della parte debole, cioè dei lavoratori (che non si possono spostare come i capitali) e delle imprese che scelgono di rimanere su un territorio perché si sentono parte del suo tessuto sociale e sono interessate alla sua crescita e sviluppo.
• Sostegno ai lavoratori che vogliono rilevare l’impresa.
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