
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Riattiviamo i Circoli per affermarci partito della prossimità sui territori.
Per invertire il fenomeno dell’astensionismo, la politica deve riacquistare fiducia ripartendo dal dialogo sociale. Il ruolo del PD è fondamentale per riportare al centro del dibattito i temi veri d’interesse sociale. Inoltre, come ha indicato il segretario nazionale Enrico Letta, il PD dovrà affermarsi partito della prossimità sui territori. A tal fine, i Circoli territoriali rappresentano una grande risorsa e la formazione politica sarà di fondamentale importanza. L’Agorà intende stimolare la riflessione su come riattivare i Circoli e con quali strumenti per accrescere partecipazione e senso di appartenenza nei valori del PD.
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7 commenti
Per me è essenziale ripartire dai Circoli. Ho partecipato alla Consultazione dello scorso marzo e credo che, continuando in questa direzione con le Agorà, possiamo veramente fare qualcosa per invertire una tendenza pericolosa (perché la rassegnazione alimenta il populismo, specialmente quello che inneggia al demagogo di turno).
Ne abbiamo parlato (nel Circolo e nell'Agorà "Quale formazione per iscritti, simpatizzanti, dirigenti?"). Un problema è come stimolare la partecipazione degli iscritti, spesso frenata da impegni lavorativi e familiari, ma anche da insufficiente informazione ("non ci capisco niente di queste cose") e da scarsa motivazione ("tanto non serve a niente").
Per me la chiave sta nella corretta applicazione dei concetti della democrazia rappresentativa: il rappresentante (il dirigente o l'eletto) deve confrontarsi con i rappresentati (gli iscritti) informando, raccogliendo opinioni e proposte, e in sostanza "rendendo conto". Il rappresentato deve d'altra parte potere dire la sua, discutere le proposte, segnalare problemi, proporre soluzioni, "votare" le proposte.
A ben pensarci, si tratta delle regole delle Agorà. E per questo ho sottolineato "votare". Perché da un lato implica che l'opinione dell'iscritto ha un peso (viene "ascoltato"), dall'altro che l'iscritto deve esercitarsi al metodo democratico, che implica mediazione (cioè a saper discutere e cercare di convincere), così come anche accettazione delle decisioni prese a maggioranza.
In sostanza, un modo per motivare gli iscritti potrebbe essere:
- programmare riunioni periodiche nei Circoli (una al mese);
- su temi di interesse (anche non locale, ma soprattutto generale: la legge Zan, le politiche dell'immigrazione, la transizione energetica, l'organizzazione del partito, il finanziamento della politica, le riforme costituzionali, le alleanze elettorali...);
- con la partecipazione di un dirigente o eletto che illustri la posizione del partito (che molto spesso gli iscritti non conoscono bene...);
- con gli interventi degli iscritti secondo il metodo delle Agorà (tutti/e possono/devono intervenire);
- con una votazione finale sulle proposte o prese di posizione emerse.
Mi rendo conto che i rappresentanti hanno moltissimi impegni, però credo che potrebbero riservare un paio di ore del loro tempo 5-6 volte l'anno per parlare con gli iscritti (anche magari con collegamento online). E non sempre dovrebbero essere rappresentanti nazionali (ma perché no?), ma anche "intermedi", o al limite di gruppi di attivisti, o associazioni ecc.
Questo permetterebbe sia di informare la base (fare formazione), sia di consultarla (fare confronto e coinvolgimento). La chiave deve essere che "l'opinione di qualunque iscritto/a verrà presa in considerazione".
Un saluto
Conversazioni con Pierino Calonico
I Circoli Cittadini, i Circoli Territoriali sono il PD! Rappresentano la nostra forza, la vera grande nostra risorsa, quella umana, quella in grado di garantire concretamente, con la formazione politica del partito, la sua giusta "visione", la sua stessa vita! I Circoli Cittadini rappresentano il legame del nostro passato ideologico - politico col presente , quello che "vede" e lavora per andare verso il futuro della nostra Nazione, sperando, negli Stati Uniti d'Europa...
Condivido assolutamente tutto! Grazie grazie
Concordo con l'analisi. Noi del Circolo Università, Ricerca, Formazione, Cultura di Bari pensiamo che sia anche necessario intervenire sullo Statuto per rimarcare il ruolo essenziale dei Circoli nella costruzione di un partito vicino al territorio e nel quali i militanti si sentano e siano parte attiva della costruzione della linea politica. Per questo abbiamo dato l'avio ad una proposta di Agorà dal tema: Prima i Circoli!. Questo è l'indirizzo per approfondire la proposta e (eventualmente) aderire:
Prima i Circoli!
Vi faccio notare che i circoli potrebbero anche essere circoli viziosi e il Piano di Resilienza e Ripartenza risultare solo l'ennesima bolla in cui i soliti noti si arrichiscono a dismisura e i problemi sociali non fanno alcun passo in avanti perchè la eterna questione meridionale non viene affrontata con lo spirito di Antonio Gramsci, che prima di marcire in carcere aveva espresso il dubbio "Perchè il governo italiano dovrebbe occuparsi dei problemi dei lavoratori emigrati all'estero se non occupa nemmeno dei lavoratori italiani ?" Bari o Si-bari? Sud o diaspora migratoria. Iscrizione all'Aire o iscrizione al PD? Insomma Prima chi? Non vi è bastato lo slogan di Trump America first? Badate che anche la polis di Thurii, l'unica colonia panellenica di Atene sul territorio italiano non si definiva attraverso il suo territorio, ma attraverso i suoi membri. Siamo o non siamo noi italiani residenti nei nostri comuni di origine, ma domiciliati all'estero parte di questo PNRR o no? A me mi sembra l'ennesima truffa ai danni di cittadini che non appaiono nemmeno nelle discussioni dell'Agorà. Forse è anche per questo che in Calabria la Sinistra ha perso e ha fatto vincere la destra presentandosi divisa ed incapace di fare tesoro dei suoi membri sparsi in Svizzera, Germania, Francia, ecc.ecc. una diaspora ed emoraggia non solo di persone, ma anche di idee. Ma io sono venuto in Calabria per votare, non è bastato avete fatto vincere la destra. Quando impareremo dagli errori.?
A sintesi dell'Agorà, dalla discussione è parsa evidente l'esigenza di voler costruire
un laboratorio permanente d'idee che, nello spirito delle Agorà democratiche, promuova il confronto tra le diverse sensibilità di partito o civiche del centrosinistra locale, al fine di favorire i processi di crescita sociale, culturale ed economica della nostra comunità. Ciò per favorire la discussione politica nel perimetro del centrosinistra e consentire al PD locale di coinvolgere risorse nuove alla vita del Circolo, favorendo le iscrizioni.
Nulla vieta che i Circoli siano un punto di riferimento politico e civico sul territorio. Ma sarebbe molto utile se dal livello cittadino a quello nazionale gli organi superiori del PD chiedessero espressamente la collaborazione degli iscritti dei Circoli sulle principali linee programmatiche e, soprattutto, ne tenessero conto.
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