
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Scelte di compatibilità tra necessità energetiche e clima
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Le attività umane sono la causa principale dei cambiamenti climatici che osserviamo e che prevediamo peggioreranno le condizioni di vita su gran parte del pianeta. Ricavare energia utile (elettrica, meccanica, termica) da fonti fossili è una delle cause principali di questi cambiamenti. Bruciamo fossili nel settore dei trasporti, per produrre energia elettrica, per il riscaldamento e nella produzione industriale. Dobbiamo ridurre al più presto la nostra dipendenza dai fossili per evitare che i cambiamenti climatici producano conseguenze irreversibili. Tuttavia, l’energia ha un ruolo particolare nel plasmare la qualità della vita ed è la chiave del progresso socio-economico e tecnologico: energia e prosperità sono strettamente connessi. Non dobbiamo sottovalutare che tante singole scelte e piccoli cambiamenti possono dare una maggiore chance all’evoluzione positiva del clima. Come posso fare io bambino, giovane e adulto per trasformare meno energia e quindi immettere nell’ambiente meno energia termica? Come possiamo assicurare a tutti un accesso economico ed affidabile a fonti energetiche sostenibili e moderne? Come privilegiare il risparmio energetico in tutti i campi sia nei comportamenti quotidiani che nella gestione dei grandi impianti? Come ridurre l'impatto dovuto ai trasporti promuovendo la mobilità collettiva rispetto a quella privata e incentivando la mobilità leggera a basso impatto ambientale? Di quali nuovi strumenti si deve dotare la Pubblica Amministrazione per affrontare problematiche così articolate?
Sintesi dell'Agorà
L'evento, organizzato dai Circoli PD di Agrate Brianza e Villasanta (MB), si è svolto in un clima di fattiva partecipazione e di vivace confronto (con una buona partecipazione e contributo di idee da parte di non iscritti). Il risultato è rappresentato dai commenti favorevoli al tipo di iniziativa e dall'elaborazione delle seguenti proposte.
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3 commenti
Il nostro modo di vivere spensierato, all'insegna di un consumismo sfrenato limitato solo dalle risorse economiche individuali e completamente insensibile allo stato di salute dell'ambiente, ha portato il nostro pianeta sull'orlo di un cambiamento climatico che possiamo già vedere. Il pianeta e la vita sopravvivranno sicuramente ma non è detto che il genere umano possa passare indenne. Migrazioni di massa, guerre e carestie sono già dietro l'angolo. Dobbiamo cambiare strada, darci una regolata subito ed inserire nelle scelte di tutti i giorni i criteri della salvaguardia ambientale.
L'uso oculato dei beni e delle fonti energetiche contribuiscono a una vita più serena e piena, screvra da frenesia e stress.
Ciò porta a dare il giusto valore alle cose liberandoci dalla loro, a volte, feroce tirannia.
Non consumare freneticamente fa bene all'ambiente e anche a noi.
Tutte le iniziative prospettate mi sembrano meritevoli di sostegno, ma vorrei anche riflettere insieme a tutti i partecipanti del fatto che ci troviamo di fronte una situazione che ritengo più complessa che richiede degli approfondimenti più puntuali. Se pensiamo che il reddito procapite medio italiano è pari a circa tre volte il reddito procapite medio mondiale, significa che se insieme al clima vogliamo avrere attenzione ai problemi della fame nel mondo e della povertà diffusa insostenibile, dobbiamo pensare ad un innalzamento dei consumi che da soli fanno esplodere il problema climatico.
Allora ritengo indispensabile associare alle iniziative che vengono prospettate, avviare un ripensamento degli stili di vita dell'UMANITA' cercando di valorizzare il benessere non solo in termini di beni disponibili ma anche di altri valori che negli ultimi decenni sono stati trascurati e CONTEMPORANEAMENTE dobbiamo chiederci se non sia il caso di avviare una discussione sulla necessità di avviare una politica demografica mondiale che non porti a considerare la grandezza del numero degli abitanti del paese come una variabile indipendente. Inoltre, forse dobbiamo pensare anche ad altre fonti di energia disponibili che magari possono ad oggi rappresentare ancora dei rischi non trascurabili (nucleare) ma che se ci fosse uno sforzo collettivo (mondiale) per disinnescare le connessioni di tale energia con le problematiche militari potrebbero rappresentare una delle tante opportunità per ridurre la dipendenza dello sviluppo dai combustibili fossili.
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