
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
I diritti delle persone LGBTQI+ nell'Italia che vogliamo
Oltre a numerosi dirigenti nazionali e parlamentari del Partito democratico e della Conferenza delle democratiche, al Segretario nazionale e al Sindaco di Bologna hanno preso parte all’Agorà: Sinistra italiana, con la sua responsabile nazionale diritti e rappresentanti delle seguenti associazioni: Sentinelli di Roma, Rete Lenford, CGIL-Ufficio nuovi diritti, Rete Genitori Rainbow, Gaynet, Mentelocale, Rigenerazione apriliana, Agedo, CILD, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Arcigay, Famiglie Arcobaleno.
La battuta d’arresto dei lavori parlamentari sul ddl Zan rende urgente una riflessione sul rilancio dell’iniziativa politica delle sinistre sulle questioni legate al riconoscimento e alla protezione delle soggettività LGBT+. Non si tratta di questioni marginali, o minoritarie. Piuttosto, la risposta alla domanda di riconoscimento ed eguaglianza che proviene dalla comunità LGBT+ riguarda direttamente il tipo di Italia che vogliamo. L’alternativa è tra un’Italia ripiegata su se stessa e un’Italia aperta alle differenze; tra un’Italia che delle differenze ha paura, e un’Italia che le valorizza come ricchezze, nella costruzione di relazioni che rafforzano la coesione e ricostruiscono il tessuto sociale del paese. Gli articoli 2 e 3 della Costituzione segnano il nostro cammino: diritti inviolabili e inderogabili doveri di solidarietà, pari dignità sociale, eliminazione delle disuguaglianze e rimozione degli ostacoli che impediscono la piena partecipazione di ogni persona alla vita economica, politica e sociale del paese. Una è la persona, con i suoi desideri e le sue necessità; unitari sono i suoi diritti, in prospettiva intersezionale e perseguendo la logica di una alleanza tra corpi, generi, generazioni e rivendicazioni. Questo richiede di andare oltre rispetto alla stanca ripetizione di una inesistente contraddizione tra diritti civili e diritti sociali. Questa Agorà - promossa da Sergio Lo Giudice e Angelo Schillaci, d’intesa con il Dipartimento Diritti del PD - vuole essere un’occasione di elaborazione politica, e di ascolto. Ascolto del movimento e delle associazioni LGBT+, anzitutto; ma anche delle forze vive che, sui territori, già animano l’iniziativa politica del PD su questi temi (dalle/dai responsabili locali sui Diritti, ad elette, eletti, militanti e iscritte/i, simpatizzanti del campo largo del centrosinistra); e di tutte e tutti coloro che, dalla società civile, vorranno partecipare e portare il loro contributo. A partire dall’ascolto, elaboreremo proposte che potranno essere assunte - se attivamente sostenute sulla piattaforma delle Agorà - dal Partito democratico come previsto dal Patto di partecipazione (https://decidim.agorademocratiche.it/pages/patto-partecipazione). E’ dunque necessario il contributo di tutte e tutti noi per fare in modo che le proposte emerse da questa Agorà possano incidere in modo effettivo sul programma e sulla concreta azione politica del Partito democratico! L’orizzonte culturale e politico è quello di un rilancio radicale e coraggioso della piena eguaglianza delle persone LGBT+ nel nostro paese: dal matrimonio egualitario alla piena tutela delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno, fino alla riforma della legge sulla rettificazione di sesso, al contrasto dell’omolesbobitransfobia e alla lotta contro le cd. terapie riparative, non possiamo tirarci indietro. L’Italia che vogliamo è libera, eguale, inclusiva, giusta.
Sarà possibile seguire e partecipare da remoto collegandosi al link indicato. Ulteriori informazioni: ID riunione: 858 9687 1548 Passcode: 874698
Sintesi dell'Agorà
L’Agorà si è snodata lungo l’itinerario delle consolidate rivendicazioni di pari dignità per le persone LGBTQI+, che sono già realtà in moltissimi paesi d’Europa e sulle quali l’Italia è ancora molto indietro. I temi trattati possono essere raggruppati in due macro-aree. In primo luogo, una profonda revisione degli attuali strumenti che regolano le scelte riproduttive e affettive e la vita familiare nel nostro paese, per renderli adeguati al mutato panorama delle realtà familiari. Accanto alla famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio, esistono convivenze tra persone etero- e omosessuali, coppie omosessuali unite civilmente, ma anche famiglie ricomposte. A queste famiglie, alle bambine e ai bambini che in esse crescono, è necessario dare pieno riconoscimento e tutela con strumenti giuridici adeguati alla realtà, nel segno della piena eguaglianza. Grande attenzione è stata dedicata anche al tema della giustizia riproduttiva e dell’accesso di tutte le persone e le coppie alla procreazione medicalmente assistita, aprendo una riflessione laica anche sulla gestazione per altre e altri. In secondo luogo, il dibattito si è concentrato sui passi da compiere per garantire alle persone LGBTQI+ eguale cittadinanza: contrasto dell’omolesbobitransfobia e delle cd. terapie di conversione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, tutele antidiscriminatorie più intense nell’accesso al lavoro, a beni e servizi, necessità di politiche di prevenzione sul piano sociale e culturale, a partire dall’educazione e dalla formazione. Quello dell’educazione e della formazione – con riferimento alla conoscenza dei temi, all’apertura alle differenze e anche al linguaggio – è stato un tema presente nella quasi totalità degli interventi, ed è stato declinato a partire dalla necessaria sinergia tra forze politiche, associazioni, istituzioni locali e nazionali. Molto si è discusso anche della condizione delle persone trans e non binarie nel nostro paese. La necessità di superare la legge n. 164/1982 in materia di rettificazione anagrafica si è accompagnata nel dibattito all’urgenza di strumenti – come il ricorso a carriere e identità alias – che possano consentire alle persone trans e non binarie di vivere in condizioni di pari dignità, ottenendo riconoscimento e rispetto delle loro identità. L’Agorà ha confermato che le questioni LGBTQI+ non sono minoritarie o marginali e che il posizionamento del PD e del centrosinistra su di esse qualifica la visione di paese che vogliamo costruire assieme. Esiste una forte domanda di radicalità e coraggio, rivolta al PD e al campo largo del centrosinistra, sui diritti delle persone LGBTQI+. L’aspettativa è che davvero questo sia il campo al quale non debba più essere “ricordata” l’esistenza delle persone LGBTQI+, dei loro desideri e delle loro necessità; che possa cioè essere un campo capace di includere sempre il punto di vista delle persone LGBTQI+ nella propria iniziativa politica. Si richiede l’adozione di posizioni nette e chiare, nella convinzione che ciò possa rendere questo campo di forze riconoscibile all’elettorato di sinistra e per questo vincente. Inoltre, è emersa con forza la consapevolezza della necessità di non isolare le battaglie per i diritti delle persone LGBTQI+ rispetto alla complessiva promozione di libertà ed eguaglianza, costruendo alleanze con attenzione alla trasversalità e intersezionalità dei temi e superando così l’errata contrapposizione tra diritti civili e sociali. Infine, l’Agorà ha confermato la ricchezza insita nel rapporto tra forze politiche e associazioni: il patrimonio di consapevolezze e pratiche che proviene dalla comunità e dal movimento LGBTQI+ è ausilio decisivo per la concreta articolazione dell'iniziativa politica. Un partito aperto a un ascolto serio, responsabile e coerente è un partito più legittimato nella sua azione politica. Tutto questo non deve essere disperso e la fiducia nei confronti del PD e del centrosinistra deve essere onorata.
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3 commenti
Viviamo in un Paese dove alcuni (o molti ?) osano proporre Berlusconi quale prossimo Presidente, in un Paese la cui Nazionale di calcio si inginocchia solo se gli avversari si inginocchiano prima, in un Paese in cui si attacca la CGIL, in un Paese in cui il numero di violenze domestiche, femminicidi e morti sul lavoro superano oggi i decessi per COVID, in un Paese il cui Parlamento festeggia quando riesce a negare dei diritti alle Persone ... Dovremmo raccogliere firme in piazza per riproporre il decreto ZAN come legge di iniziativa popolare. Subito.
Teoricamente oggi si festeggia la dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, non degli Esseri Umani...
La dichiarazione facendo seguito idealmente alla dichiarazione di uguaglianza delle donne della De Gauges del 1791, parifica fin dall'inizio solo le donne...all'uomo... non viceversa...
https://twitter.com/amnestyitalia/status/1469197689673818118?t=Tu3dX6qOZxuzhRQIS3rMaw&s=08
Sicuramente esseri umani non include le persone LGBTI... fino alla prima discussione nel 2006... che fu avversata nel 2008 sempre alle Nazioni Unite.... nessuna delle quali adottate ma con qualche vittoria a favore ma solo a maggioranza nelle commissioni UNHRC nel 2016...
No, noi persone LGBTI non siamo "umani"...per l'umanità....
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Diritti_LGBT_alle_Nazioni_Unite
Vi chiedo cortesemente di aggiungere :
1) divieto di Mutilazioni Genitali ai Neonati Intersessuali
2) garantire documenti Gender Free e col nome di scelta in tutti i contesti possibili
3) garantire Bilancio di Genere con Anagrafica Inclusiva LGBTI nella ricerca epidemiologica e nelle aziende
4) garantire screening oncologici alle persone LGBTI indipendentemente da sesso anagrafico e genere
5) garantire il Diritto al Supporto al Coming Out nei contratti di lavoro
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