
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Riformare le Cure Primarie in Italia: le proposte del Libro Azzurro
Movimento PHC Now or Never; AIFeC - Associazione Infermieri di Famiglia e Comunità; Associazione APRIRE - Assistenza Primaria In Rete; Associazione Salute Diritto Fondamentale, Associazione Prima La Comunità
Obiettivi dell’Agorà:
1. Obiettivo politico nazionale: mettere nelle priorità dell’agenda politica del PD la riforma delle Cure Primarie secondo i contenuti del Libro Azzurro
2. Obiettivi politico-culturali: gemmare iniziative locali per dare diffusione alle proposte che scaturiranno dall’Agorà; favorirne l'elaborazione in particolare presso amministratori, iscritti e simpatizzanti; incrementarne il sostegno tramite la piattaforma delle Agorà
Presentazione dell’Agorà
Negli ultimi decenni si è coltivata e diffusa l’idea che i servizi pubblici siano un peso inutile per lo Stato, una spesa anziché un investimento.
Anche la Sanità non è sfuggita da questa linea di pensiero e al valore economico della salute, che deve garantire sicurezza, resilienza e capacità produttiva, si è contrapposto il valore commerciale della malattia, che diventa una spesa per lo stato ed un profitto per il privato.
Si sono affermati meccanismi competitivi anche a causa della continua ricerca della mera efficienza produttiva -realizzata attraverso il processo di aziendalizzazione delle organizzazioni sanitarie- e la salute si è trasformata da bene collettivo a oggetto del mercato globale.
Ciò ha influenzato tutta la sanità extra-ospedaliera che, attraverso uno smantellamento sistematico, non è più riuscita a intercettare e rispondere ai bisogni di salute della popolazione. C’è voluta la pandemia da Covid-19 per rendere manifesta, in tutta la nazione, l’inadeguatezza della cosiddetta “medicina territoriale”, soprattutto nelle regioni che più hanno disinvestito nell’organizzazione, nella qualità e nella consistenza dell’Assistenza Primaria.
L’Assistenza Primaria deve invece essere la base su cui fondare tutto il Servizio Socio-Sanitario, per numerosi e ben documentati motivi: integra al suo interno un approccio capace di intervenire sui determinanti di salute (i contesti e gli ambienti in cui le persone nascono, vivono, crescono, lavorano e invecchiano); rappresenta un modello capace di affrontare la complessità, sviluppando sistemi di assistenza che possiedano gli strumenti per intervenire sui processi salutogenici “long life course”; favorisce la tutela anche delle fasce di popolazione più svantaggiate economicamente-culturalmente; punta all’equità e all’efficacia in un’ottica di appropriatezza, efficienza ed eccellenza.
“Non esiste ricchezza e nemmeno sviluppo senza un accesso universale a beni comuni come la salute e l’istruzione” (Amartya Kumar Sen, premio Nobel).
Il rinnovamento di tutta l’Assistenza Primaria italiana rappresenta pertanto un obiettivo strategico e non più procrastinabile, condiviso da molte componenti della società e supportato da diverse linee di indirizzo internazionali (tra gli altri: Health 2020, Sustainable Development Goals 2030 - Obiettivo 3) sia perché il Servizio Sanitario Nazionale possa promuovere e produrre salute globale delle persone e delle comunità, sia per la qualità democratica e per l’equità dell’intero Paese.
In tale direzione si è posta l’iniziativa di scrittura collettiva denominata “Il Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie in Italia”, i cui contenuti esprimono una nuova complessiva visione dell’intero Servizio Socio-Sanitario nazionale, basata sulla centralità di quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “Primary Health Care”, supportata da proposte articolate, precise, attuabili. Il tema della Primary Health Care rappresenta, in effetti, l’elemento attorno cui far muovere l’innovazione dei sistemi per la salute del terzo millennio, sulla base di un ventaglio di valori guida quali: la prossimità delle cure, l’equità, l’intersettorialità, l’uso di tecnologie appropriate, la partecipazione della comunità e la riduzione delle diseguaglianze nella salute.
Questa Agorà punta pertanto a far inserire nelle priorità dell'agenda politica del PD “la riforma delle Cure Primarie” secondo i contenuti del Libro Azzurro a livello nazionale e, a cascata, regionale e locale. Si tratta di un’Agorà “transregionale” perché concepita e promossa da sostenitori di diverse regioni: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Val d’Aosta, Veneto.
L’Agorà intende approfondire i seguenti punti:
1. Necessità che il modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie sia uniforme in tutte le regioni, basato su una cornice istituzionale-organizzativa vincolante del Distretto Sociale e Sanitario, della Casa della Comunità e delle “Microaree” (livello organizzativo dei servizi per la salute più periferico, di quartiere-frazione-comune), all’interno di un governo rigorosamente pubblico.
2. Necessità dell'attivazione di politiche pubbliche capaci di far crescere il capitale sociale, rendendo la comunità più resiliente ed in grado di incrementare il proprio tasso di sviluppo.
3. Necessità di “territorializzare” il Servizio Socio-Sanitario, cioè pensare-organizzare-strutturarne le attività a partire dalla individuazione dei bacini territoriali e non dai “silos” professionali e di patologia.
4. Necessità di potersi avvalere nelle comunità locali di gruppi di lavoro interdisciplinari con presenza di tutte le figure professionali della salute, adeguatamente formati, in numero congruente, opportunamente organizzati sui tre livelli (Distretto, Casa della Comunità, Microarea).
5. Necessità di attivare le misure opportune per superare la carenza attuale di operatori della salute, specificamente formati per agire nelle comunità locali: sblocco assunzioni nel pubblico; semplificazione e razionalizzazione dei rapporti contrattuali (non solo per i medici-pediatri di famiglia ma anche per tutte le figure professionali territoriali); adeguamento stipendiale (anche per evitare la fuga all’estero e verso il privato); rapido e ulteriore adeguamento dei posti nei diversi percorsi pre e post laurea; attivazione di Dipartimenti Universitari Interdisciplinari delle Cure Primarie.
Gruppo di Lavoro che propone l’Agorà:
● Arianna Welisch, insegnate e amministratrice comunale, Emilia Romagna
● Cesare De Virgilio Suglia, medico, Puglia
● Flaminia Rozzi, infermiera, Abruzzo
● Fulvio Lonati, medico, Lombardia
● Gianna Rensi, medico di famiglia, Veneto
● Laura Viotto, medico, Lazio
● Lucia Portis, antropologa, Piemonte
● Marina Spanu, dietista, Piemonte
● Massimo Patelli, infermiere, Lombardia
● Massimo Quatrini, infermiere, Lombardia
● Simonetta Bruscia, infermiera, Val d’Aosta
● Agostino Panaja, Medico, Emilia Romagna
● Gianfranco Martucci, Medico, Emilia Romagna
Organizzazioni partecipanti: “Associazione Prima La Comunità”
Sostengono e intervengono:
Paola Boldrini, Elena Carnevali, Massimo Cialente, Michele Fina, Andrea Giorgis, Gian Antonio Girelli, Marco Lacarra, Stefano Manai, Margherita Miotto, Carmela Rozza, Sandra Zampa.
Documento di approfondimento: Libro Azzurro (https://sites.google.com/view/il-libro-azzurro-della-phc/)
Sintesi dell'Agorà
I proponenti presentano come il Libro Azzurro offra una prospettiva dal basso, frutto di un lavoro di scrittura collettiva durato un anno che ha coinvolto 200 professionisti-cittadini, supportata da studi, ricerche ed esperienze sviluppate nella Campagna PHC che promuove il dibattito sulla necessità di una riforma delle Cure Primarie dal 2017. Presentano poi gli aspetti fondamentali del Libro Azzurro. Sono intervenuti: ANDREA GIORGIS: l’approccio del Libro Azzurro permetterebbe di affrontare la salute in carcere e la salute mentale mettendo la persona al centro e facendo interventi di contesto. MARGHERITA MIOTTO: nella prassi non si applicano le norme già presenti, come nel caso del distretto, e ciò porta il nostro Paese ad essere in un ritardo cronico che la pandemia ha solo reso evidente . Il PD dovrebbe prendere chiaramente posizione e fare sue le battaglie sull’assistenza territoriale, coerente nelle scadenze importanti (es. “DM 71”), applicando l’articolo 120 della costituzione, garantendo su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo le caratteristiche sanitarie fondamentali. GIANANTONIO GIRELLI: possiamo ritrovare la nostra identità di partito in lotte per la salute come la regolamentazione del privato. Dobbiamo assicurarci di avere nostri rappresentanti in ruoli determinanti. MARCO LACARRA: divario tra nord e sud porta le regioni meridionali a sostenere costi di una vera e propria emigrazione sanitaria. ELENA CARNEVALI: aggiorna sui lavori in Parlamento per la riforma delle Cure Primarie; auspica un dibattito interdisciplinare nella logica One Health. Rivalutare il distretto è fondamentale; il PNRR ha iniziato un processo di omogeneizzazione del modello organizzativo, pur tenendo conto delle peculiarità territoriali. Va valorizzato il capitale sociale, cioè il ruolo primario che deve avere la comunità nel garantire la presa in carico che non può esaurirsi nelle prestazioni. CARMELA ROZZA: va normato a livello nazionale di vincolare il capitolo di spesa dedicato alle Cure Primarie per permettere autonomia organizzativo-economica indispensabili per non rimanere marginali. La pandemia ha insegnato: i medici da soli non bastano, bisogna investire in prevenzione e lavorare in equipes ridistribuendo le competenze. MASSIMO CIALENTE: c'è il rischio che le Case della Comunità siano scatole vuote; il PD deve indicare come vanno spesi i fondi del PNRR. Va considerato: quanto la medicina è cambiata negli ultimi anni; per aggiornare il sistema l'unica strada è indicata dal Libro Azzurro; è necessario il "tutor della salute" (es. case manager), per garantire interventi efficienti ed efficaci e lavorare sulla prevenzione. PAOLA BOLDRINI: le Case della Salute non vanno intese come poliambulatori, non devono erogare prestazioni ma individuare e stratificare i bisogni del territorio e promuovere l’integrazione sociale e sanitaria. Individua 3 criticità: disomogeneità regionale; manca la scuola di specializzazione e una rete istituzionalizzata dei MMG; scarso coordinamento con i corpi intermedi. STEFANO MANAI: utile il confronto tra regioni per portare proposte al PD. Richiama la proposta di legge in Senato per cambiare contratto agli specializzandi e creare il corso MMG. FRANCO PRANDI: bisogna sfruttare il PNRR e ristrutturare i servizi, non solo le strutture, verso un’alleanza tra professionisti che permanga oltre il PNRR. SANDRA ZAMPA ha concluso auspicando che il PD faccia propri alcuni orientamenti fondamentali e che i contenuti del Libro Azzurro siano conosciuti maggiormente. Consapevole del fatto che gli interessi corporativi della salute sono giganteschi e che sarà necessario un sostegno operativo al Ministro propone di organizzare un’agorà nazionale che renda queste battaglie un patrimonio culturale e politico di tutto il centro sinistra. Sono poi state discusse le proposte dell’Agorà e sono state fatte diverse proposte di integrazione, accolte dagli organizzatori.
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28 commenti
Ottima iniziativa programmatica!
sensibilizzare la Politica sulla importanza stategica delle Cure primarie per il benessere sociale ed economico dell'Italia
Io ci sarò
Iniziativa da Paese veramente Civile.
Ottima iniziativa che deve tendere a superare l’eccessiva “ regionalizzazione “ del SSN
Nella mia recente esperienza di volontariato ho riscontrato la diffusa richiesta da parte del territorio di cure prossime alle famiglie e alle persone, in grado di velocizzare i tempi di presa in carico, personalizzazione degli interventi, unitarietà dell'azione che ricomponga le varie competenze (sanitarie-assistenziali e altro), accompagnamento e certezza di riferimenti. per questo ritengo importante riformare le cure primarie secondo gli schemi di ragionamento contenuti nel Libro Azzurro.
È indispensabile diffondere i contenuti del libro azzurro, dopo la pubblicazione della prima versione: per costruire una solida base culturale comune verso una reale riforma delle cure primarie nazionale. Queste le parole chiavi secondo me: multidisciplinarieta', formazione comune per il territorio, ascolto delle comunità.
Argomento fondamentale per il futuro del nostro SSN e per il futuro del Welfare, che dovranno essere sempre di più integrati ......... avremmo la forza di farlo capire alla politica.... ma anche ai cittadini ..... una battaglia culturale e politica che merita di essere combattuta
Mi permetto di aggiungere l'importanza di interessare e coinvolgere direttamente le scuole, perché la cultura della prevenzione e dei corretti stili di vita siano parte integrante della formazione primaria dei futuri cittadini, e vedano nelle figure sanitare un positivo riferimento, nonché intercettare meglio situazioni "non ottimali"
Condivido assolutamente la necessità di “territorializzare” il Servizio Socio-Sanitario, cioè pensare-organizzare-strutturarne le attività a partire dalla individuazione dei bacini territoriali.
Grazie per aver organizzato questa Agorà.
Condivido l’importanza di questo tema. Ritengo, infatti, che il nostro tempo ci consegni ad un capovolgimento di prospettiva. Evidenziando l’urgenza di fronteggiare sfide epocali, attraverso un progetto di sviluppo sociale, una filosofia di cura ed una visione ampie e prospettiche, sia in termini sanitari che di democrazia e di diritti. Evidenziando la priorità di un nuovo paradigma di cura, generativo di pratiche di salute in grado di porre il punto di forza nella persone e nella comunità.
Abbiamo avuto oggi la comunicazione del sostegno e della partecipazione all’Agorà dell’onorevole Sandra Zampa Responsabile degli aspetti comunicativi relativi alle relazioni internazionali ed alle attività istituzionali nazionali del Ministero della Salute.
Lo sviluppo partecipativo delle Cure Primarie sono una straordinaria opportunità per affrontare le diseguaglianze e promuovere la salute soprattutto nelle condizioni di fragilità.
"Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo..." Qualcuno lo ha affermato.. e ci ha dimostrato con la sua vita che è possibile!
Grazie mille a chi si è impegnato a far crescere questa Agorà e a tutti quelli che continueranno a farlo.
combattendo le diseguaglianze dalla base si inserisce in modo strategico la riforma delle cure primarie che diventa personalizzata per fascia di età , è un fattore di democrazia vera attuata al 100% dei cittadini; ottima ed importante l'iniziativa .
Bravi!!!
le Cure Primarie non sono la stampella del sistema ospedaliero ma rappresentano una struttura con propria identità e funzionalità .Questo è scritto nel Libro Azzurro è questo messaggio che vorremmo la Politica del PD recepisse
Il Libro Azzurro porta la voce dei territori nel dibattito sul SSN. Si tratta di una proposta dal basso che è necessario ascoltare ora più che mai per riformare in modo efficace le cure primarie
Le proposte presenti nel Libro Azzurro sono la risposta alla domanda "Cosa ci ha insegnato la pandemia?" Leggere il Libro Azzurro e partecipare all'Agorà è importante per sostenere una strada di riforma delle Cure Primarie che interessa tutte e tutti noi.
Il libro azzurro suscita indubbio interesse. Ottimo esempio di quella “intelligenza collettiva” che E.Letta posto a fondamenta delle Agorà Democratiche. L.A. ha il pregio di partire dal “Razionale” per giungere a “Proposte” in larga parte condivisibili, efficaci, efficienti e appropriate. Sono purtroppo in larga parte “economicamente" irrealizzabili. E a malincuore va detto che al momento sono "CONTRATTUALMENTE" in larga parte impercorribili. I principi, i concetti, le attività e le proposte di PHC non sono certo nuove. Riformare le CP nello spirito della 833/78 trova riferimenti significativi in documenti, norme, Piani nazionali della Salute (l'ultimo è del triennio 2006-2008, leggere il punto 3.5 p.33!) intese, accordi, Patti Salute Conferenze Stato Regioni (cfr. del vigente Scheda 8 https://bit.ly/33SZWNa ),Leggi/delibere Regionali (cito ad es. recente atto Regione Toscana relativo a Case della Salute e CP https://bit.ly/3qN13H4) ecc. approvati in Italia a partire dagli anni ottanta, che hanno trovato scarsa o parziale attuazione. Il Portogallo, ma anche la Spagna (cfr Bloomberg 2018 con SSN tra i top https://bit.ly/2XfOuIw) prevedono che gli MMG (e non solo) debbano essere DIPENDENTI dei rispettivi SSN. Come tali inseriti nella governance organizzativo-gestionale complessiva del Servizio.In Italia MMG/PLS e Specialisti Ambulatoriali, sono liberi professionisti con rapporto "parasubordinato" previsto da Accordi Collettivi Nazionali/Regionali. I Recenti ACN tra SISAC e SINDACATI MMG ( https://bit.ly/3Kp5e3I ) Spec.Amb. (https://bit.ly/32pXHkc) non propongono sostanziali novità al riguardo (MMG scheda 8 Patto Per la Salute, in part. PDTA,cronicità,integrazione sociosanitaria, valor.territorio,AFT e UCPP; Spec.Amb. : AFT e UCPP! Cose di cui si parla da 20 anni e più!). Di recente Gavino Maciocco a commentando L.A. ha messo il dito nella piaga definendo "problemi politici non di poco conto" il CONTRATTO e LA FORMAZIONE(Punto 12 del LA, si veda video:32’,40’’ https://bit.ly/3fBqeGn si veda anche https://bit.ly/3qOn8W3).Ma mentre sul primo problema vi sono stati tentativi di soluzione (al momento falliti), sul secondo punto pare non vi siano aperture possibili, nonostante le mille mediazioni di anni. I recenti ACL ribadiscono che i MMG/MPL , come gli Spec.Amb. sono "convenzionati sui generis" con il SSN/R" (per MMG/PLS cfr. bozza all'approvazione Conferenza S/R https://bit.ly/3fNgzwC). Vero è che i drastici tagli delle risorse di questi ultimi decenni, l'evidente controriforma “aziendalistica” della salute, l'aver dato priorità all’istituzione ospedale più che al “territorio”, la “regionalizzazione "sregolata" hanno frustrato molte proposte di riforma del PHC (o C-PHC). Dal 1978 è mia convinzione che tale riforma non potrà prescindere da un diverso e altro rapporto contrattuale tra MMG/PLS e Spec. Amb. e SSN/. Portogallo e Spagna ce lo insegnano.E la storia di questi anni motiva di gran lunga la mia convinzione.
Sono ormai tanti anni che ripetiamo continuamente che senza una riforma seria della medicina territoriale le strutture ospedaliere e il pronto soccorso continueranno ad essere occupati da pazienti che dovrebbero essere curati in un altro posto. Speriamo che questa sia la volta nella quale cambieremo qualcosa.
È davvero onere dei professionisti "della Salute" quello di proteggere il SSN dal pericolo di essere privatizzato. La conferma del governo pubblico del Sistema Sanitario, o meglio socio-sanitario, dopo la pandemia e grazie al PNRR passa dalla volontà di chi lo esercita ogni giorno.
Conversazioni con Bruna Cibrario
Aggiungo, nello specifico, l'esigenza di potenziare i servizi territoriali di salute mentale e renderli più attenti e accoglienti rispetto alla grande varietà di disagi psichici che, a causa della crescente complessità e comica e sociale (e della pandemia), si sta determinando. L'assistenza psicologica e psichiatrica deve diventare un servizio di base sul territorio. Ma davvero.
... economica... (non "e comica")
Come concordato si presentano, provvisoriamente nello spazio “commenti”, le proposte scaturite, dall’Agorà, in modo che possano essere raccolte ulteriori osservazioni. Si prevede di pubblicarle nella forma definitiva giovedì 27.
Prima parte: proposte 1-3
- 1 – Normare un modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie uniforme in tutte le regioni.
Normare un modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie, uniforme e vincolante per tutte le regioni, basato su una cornice istituzionale-organizzativa, pure vincolante, del Distretto Sociale e Sanitario, della Casa della Comunità e delle “Microaree” (livello organizzativo dei servizi per la salute più periferico, di quartiere-frazione-comune), all’interno di un governo rigorosamente pubblico:
• coordinato agli ambiti territoriali sociali;
• con attività consultoriale, di prevenzione primaria, della salute mentale e contrasto alle dipendenze;
• con risorse economiche dedicate alle Cure Primarie;
• con operatori afferenti direttamente al Distretto – Casa della Comunità
• con sistemi di verifica uniformi.
- 2 – Attivare Politiche pubbliche capaci di far crescere il capitale sociale e il patrimonio di salute dei singoli e delle comunità.
Prevedere nei percorsi decisionali-organizzativi il coinvolgimento della comunità locale per far crescere il capitale sociale e il patrimonio di salute individuale e collettivo, passando attraverso un cambiamento culturale radicale da promuovere:
• in tutti gli ambiti educativi, formativi e lavorativi, a partire dai livelli primari di istruzione, per sviluppare l’alfabetizzazione sanitaria;
• nei Circoli PD con il coinvolgimento dei rappresentanti politico-ammnistrativi;
• mediante alleanze con realtà culturali-ricreative-terzo settore.
- 3 - Territorializzare il Servizio Socio-Sanitario Nazionale.
Progettare e strutturare le attività del Servizio Socio-Sanitario a partire dalla individuazione dei bacini territoriali e dei profili di salute, non dai “silos” professionali e di patologia:
• con Case della Comunità luogo di connessione operativa tra i diversi professionisti e le realtà locali;
• con uno stile di lavoro in cui la clinica, la ricerca e la programmazione dialogano per rendere il Servizio Socio-Sanitario Nazionale flessibile e resiliente rispetto alle esigenze mutevoli e diversificate;
• mediante digitalizzazione-telemedicina che faciliti la comunicazione tra assistito-operatori e territorio-ospedale.
• orientate a supportare la domiciliarità e i luoghi dove le persone vivono.
Continua la presentazione delle proposte scaturite dall’Agorà
Proposte 4 e 5
- 4 – Prevedere equipe territoriali multidisciplinari e in rete con territorio e ospedale
Organizzare il lavoro delle Cure Primarie in equipe interdisciplinari:
• con la presenza di tutte le figure professionali della salute (sanitarie e sociali) adeguatamente formate, in numero congruente,
• operanti su definiti segmenti di territorio e opportunamente organizzate su tre livelli (Distretto, Casa della Comunità, Microarea),
• integrate con i professionisti ospedalieri,
• in rete con il territorio e partecipate dalle comunità.
- 5 - Dotare le Cure Primarie di professionisti adeguati in numero, composizione e formazione.
Superare l’attuale carenza di risorse umane nelle Cure Primarie con l’acquisizione dei professionisti della salute adeguati per numero e competenze, specificamente formati per agire nelle comunità locali:
• sblocco assunzioni nel pubblico;
• semplificazione e razionalizzazione dei rapporti contrattuali (non solo per i medici-pediatri di famiglia ma anche per tutte le figure professionali territoriali);
• adeguamento stipendiale (anche per evitare la fuga all’estero e verso il privato);
• rapido e ulteriore adeguamento degli accesi ai diversi percorsi pre e post laurea;
• attivazione di Dipartimenti Universitari Interdisciplinari delle Cure Primarie.
Ho letto la sintesi. Vorrei richiamare l'attenzione su ciò che è stato bene detto dall'On.Miotto nel recente meeting: dovrebbero essere applicate in toto le tante norme, documenti, accordi, Patti approvati dalla Conferenza Stato Regioni. Al momento si dovrebbe tener conto delle "gabbie" (nel bene e nel male) dell'ANC dei MMG/PLS e degli Spec. Amb. (appena firmati, ma già scaduti) e di quelle "nuove" al nmomento all'attenzione della Conferenza Stato/Regioni-P.A https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=101545
È IMPORTANTE SOSTENERE LE 5 PROPOSTE: VOTALE e FALLE VOTARE e COMMENTARE!
Usa questi link (che puoi condividere):
1 - Dotare le Cure Primarie di professionisti adeguati in numero, composizione e formazione
Dotare le Cure Primarie di professionisti adeguati in numero, composizione e formazione
2 - Normare un modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie uniforme in tutte le regioni
Normare un modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie uniforme in tutte le regioni
3 - Prevedere equipe territoriali multidisciplinari e in rete con territorio e ospedale
Prevedere equipe territoriali multidisciplinari e in rete con territorio e ospedale
4 - Territorializzare il Servizio Socio-Sanitario Nazionale
Territorializzare il Servizio Socio-Sanitario Nazionale
5 - Attivare Politiche pubbliche capaci di far crescere il capitale sociale e il patrimonio di salute dei singoli e delle comunità
Attivare Politiche pubbliche capaci di far crescere il capitale sociale e il patrimonio di salute dei singoli e delle comunità
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