
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Riformare le Cure Primarie in Italia: le proposte del Libro Azzurro
Movimento PHC Now or Never; AIFeC - Associazione Infermieri di Famiglia e Comunità; Associazione APRIRE - Assistenza Primaria In Rete; Associazione Salute Diritto Fondamentale, Associazione Prima La Comunità
Obiettivi dell’Agorà:
1. Obiettivo politico nazionale: mettere nelle priorità dell’agenda politica del PD la riforma delle Cure Primarie secondo i contenuti del Libro Azzurro
2. Obiettivi politico-culturali: gemmare iniziative locali per dare diffusione alle proposte che scaturiranno dall’Agorà; favorirne l'elaborazione in particolare presso amministratori, iscritti e simpatizzanti; incrementarne il sostegno tramite la piattaforma delle Agorà
Presentazione dell’Agorà
Negli ultimi decenni si è coltivata e diffusa l’idea che i servizi pubblici siano un peso inutile per lo Stato, una spesa anziché un investimento.
Anche la Sanità non è sfuggita da questa linea di pensiero e al valore economico della salute, che deve garantire sicurezza, resilienza e capacità produttiva, si è contrapposto il valore commerciale della malattia, che diventa una spesa per lo stato ed un profitto per il privato.
Si sono affermati meccanismi competitivi anche a causa della continua ricerca della mera efficienza produttiva -realizzata attraverso il processo di aziendalizzazione delle organizzazioni sanitarie- e la salute si è trasformata da bene collettivo a oggetto del mercato globale.
Ciò ha influenzato tutta la sanità extra-ospedaliera che, attraverso uno smantellamento sistematico, non è più riuscita a intercettare e rispondere ai bisogni di salute della popolazione. C’è voluta la pandemia da Covid-19 per rendere manifesta, in tutta la nazione, l’inadeguatezza della cosiddetta “medicina territoriale”, soprattutto nelle regioni che più hanno disinvestito nell’organizzazione, nella qualità e nella consistenza dell’Assistenza Primaria.
L’Assistenza Primaria deve invece essere la base su cui fondare tutto il Servizio Socio-Sanitario, per numerosi e ben documentati motivi: integra al suo interno un approccio capace di intervenire sui determinanti di salute (i contesti e gli ambienti in cui le persone nascono, vivono, crescono, lavorano e invecchiano); rappresenta un modello capace di affrontare la complessità, sviluppando sistemi di assistenza che possiedano gli strumenti per intervenire sui processi salutogenici “long life course”; favorisce la tutela anche delle fasce di popolazione più svantaggiate economicamente-culturalmente; punta all’equità e all’efficacia in un’ottica di appropriatezza, efficienza ed eccellenza.
“Non esiste ricchezza e nemmeno sviluppo senza un accesso universale a beni comuni come la salute e l’istruzione” (Amartya Kumar Sen, premio Nobel).
Il rinnovamento di tutta l’Assistenza Primaria italiana rappresenta pertanto un obiettivo strategico e non più procrastinabile, condiviso da molte componenti della società e supportato da diverse linee di indirizzo internazionali (tra gli altri: Health 2020, Sustainable Development Goals 2030 - Obiettivo 3) sia perché il Servizio Sanitario Nazionale possa promuovere e produrre salute globale delle persone e delle comunità, sia per la qualità democratica e per l’equità dell’intero Paese.
In tale direzione si è posta l’iniziativa di scrittura collettiva denominata “Il Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie in Italia”, i cui contenuti esprimono una nuova complessiva visione dell’intero Servizio Socio-Sanitario nazionale, basata sulla centralità di quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “Primary Health Care”, supportata da proposte articolate, precise, attuabili. Il tema della Primary Health Care rappresenta, in effetti, l’elemento attorno cui far muovere l’innovazione dei sistemi per la salute del terzo millennio, sulla base di un ventaglio di valori guida quali: la prossimità delle cure, l’equità, l’intersettorialità, l’uso di tecnologie appropriate, la partecipazione della comunità e la riduzione delle diseguaglianze nella salute.
Questa Agorà punta pertanto a far inserire nelle priorità dell'agenda politica del PD “la riforma delle Cure Primarie” secondo i contenuti del Libro Azzurro a livello nazionale e, a cascata, regionale e locale. Si tratta di un’Agorà “transregionale” perché concepita e promossa da sostenitori di diverse regioni: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Val d’Aosta, Veneto.
L’Agorà intende approfondire i seguenti punti:
1. Necessità che il modello istituzionale-organizzativo delle Cure Primarie sia uniforme in tutte le regioni, basato su una cornice istituzionale-organizzativa vincolante del Distretto Sociale e Sanitario, della Casa della Comunità e delle “Microaree” (livello organizzativo dei servizi per la salute più periferico, di quartiere-frazione-comune), all’interno di un governo rigorosamente pubblico.
2. Necessità dell'attivazione di politiche pubbliche capaci di far crescere il capitale sociale, rendendo la comunità più resiliente ed in grado di incrementare il proprio tasso di sviluppo.
3. Necessità di “territorializzare” il Servizio Socio-Sanitario, cioè pensare-organizzare-strutturarne le attività a partire dalla individuazione dei bacini territoriali e non dai “silos” professionali e di patologia.
4. Necessità di potersi avvalere nelle comunità locali di gruppi di lavoro interdisciplinari con presenza di tutte le figure professionali della salute, adeguatamente formati, in numero congruente, opportunamente organizzati sui tre livelli (Distretto, Casa della Comunità, Microarea).
5. Necessità di attivare le misure opportune per superare la carenza attuale di operatori della salute, specificamente formati per agire nelle comunità locali: sblocco assunzioni nel pubblico; semplificazione e razionalizzazione dei rapporti contrattuali (non solo per i medici-pediatri di famiglia ma anche per tutte le figure professionali territoriali); adeguamento stipendiale (anche per evitare la fuga all’estero e verso il privato); rapido e ulteriore adeguamento dei posti nei diversi percorsi pre e post laurea; attivazione di Dipartimenti Universitari Interdisciplinari delle Cure Primarie.
Gruppo di Lavoro che propone l’Agorà:
● Arianna Welisch, insegnate e amministratrice comunale, Emilia Romagna
● Cesare De Virgilio Suglia, medico, Puglia
● Flaminia Rozzi, infermiera, Abruzzo
● Fulvio Lonati, medico, Lombardia
● Gianna Rensi, medico di famiglia, Veneto
● Laura Viotto, medico, Lazio
● Lucia Portis, antropologa, Piemonte
● Marina Spanu, dietista, Piemonte
● Massimo Patelli, infermiere, Lombardia
● Massimo Quatrini, infermiere, Lombardia
● Simonetta Bruscia, infermiera, Val d’Aosta
● Agostino Panaja, Medico, Emilia Romagna
● Gianfranco Martucci, Medico, Emilia Romagna
Organizzazioni partecipanti: “Associazione Prima La Comunità”
Sostengono e intervengono:
Paola Boldrini, Elena Carnevali, Massimo Cialente, Michele Fina, Andrea Giorgis, Gian Antonio Girelli, Marco Lacarra, Stefano Manai, Margherita Miotto, Carmela Rozza, Sandra Zampa.
Documento di approfondimento: Libro Azzurro (https://sites.google.com/view/il-libro-azzurro-della-phc/)
Sintesi dell'Agorà
I proponenti presentano come il Libro Azzurro offra una prospettiva dal basso, frutto di un lavoro di scrittura collettiva durato un anno che ha coinvolto 200 professionisti-cittadini, supportata da studi, ricerche ed esperienze sviluppate nella Campagna PHC che promuove il dibattito sulla necessità di una riforma delle Cure Primarie dal 2017. Presentano poi gli aspetti fondamentali del Libro Azzurro. Sono intervenuti: ANDREA GIORGIS: l’approccio del Libro Azzurro permetterebbe di affrontare la salute in carcere e la salute mentale mettendo la persona al centro e facendo interventi di contesto. MARGHERITA MIOTTO: nella prassi non si applicano le norme già presenti, come nel caso del distretto, e ciò porta il nostro Paese ad essere in un ritardo cronico che la pandemia ha solo reso evidente . Il PD dovrebbe prendere chiaramente posizione e fare sue le battaglie sull’assistenza territoriale, coerente nelle scadenze importanti (es. “DM 71”), applicando l’articolo 120 della costituzione, garantendo su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo le caratteristiche sanitarie fondamentali. GIANANTONIO GIRELLI: possiamo ritrovare la nostra identità di partito in lotte per la salute come la regolamentazione del privato. Dobbiamo assicurarci di avere nostri rappresentanti in ruoli determinanti. MARCO LACARRA: divario tra nord e sud porta le regioni meridionali a sostenere costi di una vera e propria emigrazione sanitaria. ELENA CARNEVALI: aggiorna sui lavori in Parlamento per la riforma delle Cure Primarie; auspica un dibattito interdisciplinare nella logica One Health. Rivalutare il distretto è fondamentale; il PNRR ha iniziato un processo di omogeneizzazione del modello organizzativo, pur tenendo conto delle peculiarità territoriali. Va valorizzato il capitale sociale, cioè il ruolo primario che deve avere la comunità nel garantire la presa in carico che non può esaurirsi nelle prestazioni. CARMELA ROZZA: va normato a livello nazionale di vincolare il capitolo di spesa dedicato alle Cure Primarie per permettere autonomia organizzativo-economica indispensabili per non rimanere marginali. La pandemia ha insegnato: i medici da soli non bastano, bisogna investire in prevenzione e lavorare in equipes ridistribuendo le competenze. MASSIMO CIALENTE: c'è il rischio che le Case della Comunità siano scatole vuote; il PD deve indicare come vanno spesi i fondi del PNRR. Va considerato: quanto la medicina è cambiata negli ultimi anni; per aggiornare il sistema l'unica strada è indicata dal Libro Azzurro; è necessario il "tutor della salute" (es. case manager), per garantire interventi efficienti ed efficaci e lavorare sulla prevenzione. PAOLA BOLDRINI: le Case della Salute non vanno intese come poliambulatori, non devono erogare prestazioni ma individuare e stratificare i bisogni del territorio e promuovere l’integrazione sociale e sanitaria. Individua 3 criticità: disomogeneità regionale; manca la scuola di specializzazione e una rete istituzionalizzata dei MMG; scarso coordinamento con i corpi intermedi. STEFANO MANAI: utile il confronto tra regioni per portare proposte al PD. Richiama la proposta di legge in Senato per cambiare contratto agli specializzandi e creare il corso MMG. FRANCO PRANDI: bisogna sfruttare il PNRR e ristrutturare i servizi, non solo le strutture, verso un’alleanza tra professionisti che permanga oltre il PNRR. SANDRA ZAMPA ha concluso auspicando che il PD faccia propri alcuni orientamenti fondamentali e che i contenuti del Libro Azzurro siano conosciuti maggiormente. Consapevole del fatto che gli interessi corporativi della salute sono giganteschi e che sarà necessario un sostegno operativo al Ministro propone di organizzare un’agorà nazionale che renda queste battaglie un patrimonio culturale e politico di tutto il centro sinistra. Sono poi state discusse le proposte dell’Agorà e sono state fatte diverse proposte di integrazione, accolte dagli organizzatori.
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Lo sviluppo partecipativo delle Cure Primarie sono una straordinaria opportunità per affrontare le diseguaglianze e promuovere la salute soprattutto nelle condizioni di fragilità.
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