
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Il PARTITO democratico per chi ha bisogno di buona politica
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IL PARTITO DEMOCRATICO PER CHI HA BISOGNO DI BUONA POLITICA Agorà proposta da Ferdinando Chiaromonte, Antonio Fantoni e Giorgio Panizzi Gruppo di Formazione Politica ed Etica Pubblica, Circolo PD Trieste Salario, Municipio 2 Roma Da molti anni si assiste ad una crescente diseguaglianza economica, sociale, culturale e di rappresentanza politica. Ciò nonostante, o forse per questo, cresce l’avversione ai partiti, la disaffezione alla politica partecipata, il populismo leaderistico e decresce la frequenza elettorale.
Il PD ed i suoi iscritti hanno ancora risorse, competenze e passione politica per essere il motore di una trasformazione del nostro Paese. Per utilizzare queste energie occorre liberarle dalle incrostazioni di una cattiva politica e malaffare (che purtroppo hanno contagiato anche il PD), progettando una rete di regole e processi di effettiva democrazia nella vita e nelle decisioni del Partito. Presupposto indispensabile del rinnovamento interno e della ripresa è il coinvolgimento di ceti sociali vittime della diseguaglianza (a cui non riusciamo più a parlare) nella costruzione di un disegno di riforma. Per questo, con questa Agorà, proponiamo di:
a.- Dare sostanza effettiva alle competenze politiche dei Circoli ed alla struttura federale del Partito, promuovendo nello stesso tempo un efficace e trasparente processo di comunicazione tra gli iscritti e le strutture del Partito a tutti i livelli.
b.- Modificare i sistemi di elezione interni per contrastare la logica delle correnti cristallizzate.
c.- Favorire la partecipazione degli iscritti alla definizione delle scelte strategiche del partito e il coinvolgimento dei cittadini nella nostra vita politica.
d.- Rendere obbligatorie le Primarie per le candidature amministrative e Parlamentari del Partito. Nel testo esteso di questa Agorà queste proposte vengono articolate, con particolare riferimento ai Circoli, e sottoposte a discussione, integrazione e approvazione degli intervenuti.
PREMESSA
Il prevalere della economia finanziaria su quella reale, la globalizzazione spinta, la rapidità di una evoluzione tecnologica sempre più diffusa e pervasiva hanno drasticamente cambiato la nostra società. Questo ha modificato lavoro, distribuzione della ricchezza, relazioni sociali e personali, aspettative e bisogni, interrogando lo stesso concetto di sviluppo e mettendo in difficoltà anche l’assetto istituzionale della nostra Repubblica. I partiti progressisti non hanno saputo interpretare correttamente questi cambiamenti, né dotarsi degli strumenti necessari per orientarli verso un miglioramento del benessere economico e sociale. Le loro classi dirigenti si sono sempre più allontanate dalla comprensione dei fenomeni che questi cambiamenti comportavano e non hanno saputo intervenire sulla loro genesi e sulle loro conseguenze, riducendosi sempre più a gruppi correntizi di gestione di un potere condizionato dall’appartenenza, spesso subalterno e comunque non più finalizzato alla positiva evoluzione della società.
Ciò ha favorito il prevalere dell’individualismo, l’affievolirsi della spinta e dell’interesse alla partecipazione della vita della comunità, sino al pesante declino della stessa partecipazione elettorale. Il PD, pur essendo l’unico partito che mantiene una sua consistente struttura territoriale e forme interne di partecipazione, non si è sottratto a questa deriva nell’operare concreto dei suoi organismi e dei suoi leader. La stessa definizione delle regole di funzionamento (gli Statuti), disegna una struttura verticistica, pletorica nella composizione degli organismi, priva di radicamento territoriale e poco trasparente nel processo decisionale. Occorre invertire questa tendenza, nelle regole e nell’operatività, ricostruendo nel Partito un ambiente di democrazia, aperta al rapporto con i cittadini ed in particolare con i ceti sociali di riferimento, ed un percorso di partecipazione e di coinvolgimento decisionale.
I CRITERI ISPIRATORI
Per raggiungere questi obiettivi articoliamo delle proposte specifiche basate sui seguenti criteri:
1.- Potenziamento delle funzioni e del ruolo dei Circoli come fondamento della organizzazione e della vita del Partito. Con la nostra proposta di Agorà si intende contribuire a cambiare il modo di funzionare del Partito, dando ai Circoli nuova voce nelle decisioni politiche, in modo da promuovere, ad ogni livello, un confronto vero fra i diversi orientamenti politici che non si basi sulla appartenenza correntizia.
2.- Restituzione agli iscritti della “sovranità” attraverso la rivitalizzazione dello spirito federalista del Partito e della regola della rappresentanza della base a tutti i livelli. Come strumento adatto a questo scopo si propone la costituzione di una CONSULTA DEMOCRATICA di periodicità almeno annuale, per tutte le decisioni di rilevante significato politico. Attraverso questo strumento gli Organi federali da Municipali a Nazionali consultano le Assemblee degli iscritti nei Circoli sulle linee di indirizzo fondamentali della politica del Partito. Con questa modalità gli iscritti potranno di nuovo essere protagonisti della politica e verranno attratti ad esserlo.
3.- Procedure elettive nel Partito. Per tutti gli organi del Partito a tutti i livelli, da quelli del Circolo (Consiglio Direttivo) a quelli delle Federazioni locali e Nazionale, (Assemblea e Consiglio Direttivo), sono elettori tutti gli iscritti con almeno un anno di anzianità nel Partito. Viene abolito il sistema delle liste precostituite e dell’apparentamento tra tesi e candidati. Chi si candida iscrive il suo profilo su una piattaforma predisposta dalle Federazioni. La rappresentanza viene eletta da questa lista unica di candidature singole con l’espressione di un massimo di due preferenze di genere diverso. La/il Segretaria/o viene eletta/o con meccanismo a doppio turno. La/il Segretaria/o Nazionale viene eletta/o a turno unico con votazione di tutti gli iscritti elettori.
4.- Riconoscimento delle Agorà Democratiche rese permanenti come meccanismo di apertura verso l’esterno e di coinvolgimento dei cittadini nella vita e nelle scelte del Partito. Vengono proposte, accanto alle Agorà Nazionali già funzionanti (iscritti e cittadini dicono fra loro e al Partito), anche le Agorà di Circolo (Cittadini dicono al Circolo di riferimento).
5.- Primarie generalizzate e obbligate per la scelta dei candidati nelle elezioni amministrative locali, dai Municipi alle Regioni, i candidati alle elezioni Parlamentari e i candidati alle cariche di Presidente di Municipio, di Sindaco e di Presidente di Regione. Le Primarie sono riservate esclusivamente agli iscritti elettori per i livelli locali, ma possono essere estese a cittadini preregistrati per le Primarie a livello regionale e nazionale.
IL DETTAGLIO
1.- Le funzioni dei Circoli Il perno della nostra Agorà è costituito dalla valorizzazione della azione dei Circoli. Ad essi vengono perciò attribuite le seguenti funzioni:
a. - Analisi delle necessità e dei problemi espressi dai cittadini, dalle associazioni del terzo settore e dai corpi intermedi e partecipazione ad azioni comuni.
b.- Competenze di servizio e supporto offerte per istanze concrete della cittadinanza di riferimento.
c.- Elaborazione e proposta politica sui temi fondanti del Partito.
d.- Partecipazione alla definizione delle strategie del Partito.
e.- Coordinamento, tramite il Segretario, con gli altri Circoli della Federazione dei Circoli.
f.- Raccordo politico e stimolo per la struttura Amministrativa locale e per i gruppi consiliari del PD. A questo scopo viene attivato dal Partito e dalla Struttura Amministrativa un canale di comunicazione con i Segretari dei Circoli.
g.- Partecipazione attiva alle Agorà Democratiche locali e nazionali, alla Consulta Democratica e alla gestione delle Primarie.
2.- Struttura dei Circoli, poteri degli organi e procedure elettive
a. Assemblea degli iscritti L’Assemblea elegge al suo interno i membri del Direttivo in proporzione al numero degli iscritti e sino ad un massimo di 15 (per un numero di iscritti superiore a 200). La elezione avviene su di una unica lista di candidature, esprimendo al massimo due preferenze di genere diverso. Eletto il Direttivo gli iscritti, con unica votazione, indicano tra i suoi membri (nel numero previsto) quelli che andranno a far parte della Assemblea della Federazione dei Circoli (Municipale o Comunale). Con votazione separata l’Assemblea elegge il Segretario del Circolo. Le candidature a Segretario vengono presentate da almeno 10 iscritti. Viene nominato Segretario il candidato che abbia raggiunto il 51% dei voti degli iscritti. Nel caso che nessun candidato abbia raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un secondo turno di votazioni con ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno. Le ulteriori procedure operative per la gestione dei processi elettorali vengono definite da una Commissione di 5 membri indicata dalla Assemblea, tra gli iscritti con almeno tre anni di anzianità. I membri della Commissione elettorale non possono essere candidati al Direttivo o all’incarico di Segretario. L’Assemblea viene convocata dal Segretario, con cadenza almeno bimestrale, per discutere una apposita relazione del Direttivo. Viene comunque convocata ogni qualvolta occorra assumere decisioni di rilevante significato politico a livello locale, o contribuire alle decisioni di rilevante significato politico a livello superiore, in risposta alle sollecitazioni della Consulta Democratica. L’Assemblea viene anche convocata in seduta straordinaria su richiesta motivata di almeno il 15% degli iscritti per la discussione di mozioni di orientamento politico e/o di mozioni di sfiducia nei confronti del Direttivo, di suoi singoli membri o del Segretario
b. Consiglio Direttivo Il Direttivo propone ed istruisce le iniziative politiche del Circolo, e le realizza con il coordinamento del Segretario. Le decisioni e le iniziative di rilevante significato politico vengono sottoposte al vaglio preventivo dell’Assemblea. Il Direttivo gestisce altresì le attività correnti - anche amministrative - del Circolo, delegando a tale scopo uno o più dei suoi componenti. La tenuta del bilancio amministrativo del Circolo e del suo Conto Bancario viene delegata dal Segretario ad un membro del Direttivo (Tesoriere). Il Direttivo nomina al proprio interno un Responsabile del trattamento dati e della anagrafe degli iscritti, cui ha libero accesso. Predispone annualmente e presenta alla Assemblea un rendiconto sulle entrate/uscite del Circolo. Predispone inoltre e presenta alle Assemblee ordinarie una relazione delle sue attività. Supporta il Segretario nella direzione politica. In caso di impedimento o dimissioni del Segretario, il membro più anziano del Direttivo assume la reggenza temporanea del Circolo
c. Segretario Il Segretario è il responsabile politico del Circolo e lo rappresenta nelle relazioni con le altre strutture del Partito, con il territorio e con le Istituzioni locali. Nella sua qualità convoca l’Assemblea in seduta ordinaria o straordinaria, coordina le attività del Direttivo, partecipa di diritto alla Assemblea dei Circoli (municipale o comunale)
2.- Le Federazioni dei Circoli A livello Municipale nelle grandi città, o Comunale nelle città di dimensioni minori è prevista una Federazione di Circoli esistenti su quel territorio. Sono organi della Federazione dei Circoli: L’Assemblea eletta dagli iscritti elettori dei Circoli all’interno dei loro rispettivi Direttivi in numero massimo di 50 membri in proporzione agli iscritti elettori dei Circoli. Sono inoltre membri di diritto della Assemblea i Segretari dei Circoli. Il Consiglio Direttivo formato da un numero massimo di 15 membri ed eletto dall’Assemblea di Federazione tra i propri membri. Il Segretario della Federazione dei Circoli eletto direttamente dagli iscritti elettori dei Circoli, sulla base di candidature individuali e non collegate a liste. I poteri dei suindicati organismi ricalcano quelli previsti per i corrispondenti organismi dei Circoli, con riferimento al territorio di competenza
3.- Strutture Federali Comunali, Regionali e Nazionale Le Federazioni Comunali si costituiscono per grandi Comuni o per aggregazioni di piccoli Comuni e rappresentano le Federazioni dei Circoli. Le Federazioni Regionali rappresentano le Federazioni Comunali.
La Federazione Nazionale tramite le Federazioni Regionali rappresenta tutti gli iscritti e le Federazioni locali. Gli organi e la tipologia di rappresentanza locale descritta per i Circoli e la Federazione dei Circoli possono essere analoghe per le Federazioni Comunali, Regionali e Nazionale. Viene mantenuto il criterio di rappresentanza territoriale nella composizione e nella elezione degli organismi per cui, per ogni Federazione, l’Assemblea e il Segretario vengono eletti dai componenti delle Assemblee delle Federazioni rappresentate, mentre il Consiglio Direttivo viene eletto direttamente dell’Assemblea della stessa Federazione. Viene inoltre contenuto il numero dei componenti degli organi al fine di consentire efficacia ed efficienza nell’esercizio delle loro attività. Il Segretario Nazionale viene eletto da tutti gli iscritti elettori dei Circoli con unica votazione a turno singolo. Resta salva la facoltà della/del Segretaria/o, ove la situazione lo richieda, di nominare sia una Segreteria e sia altri organismi di staff che lo affianchino nella gestione dei diversi settori di attività.
Sintesi dell'Agorà
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Abbiamo promosso un’Agorà presentando un documento condiviso: “Partito, partiti. Un’analisi critica e proposte di riforma in vista delle Agorà democratiche”. Qui il testo intero del documento:
https://www.facebook.com/Progressistiincammino/posts/246139810653890
https://www.facebook.com/Progressistiincammino/ (12 luglio 2021)
Introduzione
Il tema del partito va affrontato di petto. Non può più essere l’ultimo capitolo di un documento, di una relazione.
Fra le forme politiche, sociali, culturali in crisi di fronte a radicali cambiamenti quella della rappresentanza politica è in dissoluzione. La crisi della forma partito è all’incrocio fra crisi di rappresentanza sociale e crisi democratica: rappresentanza politica delegittimata come non mai agli occhi dei cittadini e in primis agli occhi dei più deboli, usciti dal radar della politica; subalterna a poteri che la condizionano; disponibile a spregiudicate incursioni carrieriste e anche affariste che avvitano la spirate del discredito e della sfiducia.
Il tema della partecipazione politica non prescinde da quello dell’identità. “Progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti”: il radicalismo necessario deve poggiarsi su un’analisi forte, con risposte e scelte mobilitanti, che ricreino consenso e non lo inseguano, che ricreino una comunità con valori condivisi.
Questi i capitoli:
• Crisi democratica e crisi del partito
• Personalizzazione esclusiva e organizzazione svuotata
• Pensare una nuova forma di partito
• Un partito aperto: i rapporti con la società
• Ridefinire i perimetri della partecipazione. Una legge per i partiti
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