
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Lotta al riciclaggio: il protagonismo degli enti locali nel quadro europeo. Applicazione della 231/2007 e contrasto ai “paradisi fiscali”.
Consiglio Nazionale del Notariato, Avviso Pubblico, Guardia di Finanza
Agorá organizzata da Federico Ferri
Chiediamo che gli Enti locali e l’Europa siano in prima linea nel contrasto al riciclaggio. Licenze edilizie e commerciali, multe, dati ottenuti dal PRA e dal Catasto, contratti elettrici e del gas, dati dell’anagrafe, informazioni fiscali del cittadino, dati rilevati dal controllo del territorio sono informazioni che gli Enti locali possiedono e che possono incrociare, rendendo evidenti anomalie eventualmente sintomatiche di operazioni di riciclaggio. Il Comune di Milano si è dotato, già nel 2014, di un Ufficio Lotta al Riciclaggio, in grado di inoltrare alla Unità di Informazione Finanziaria, presso la Banca di’Italia, segnalazioni di operazioni sospette. Si tratta della pura e semplice applicazione della normativa antiriciclaggio (L. 231/2007, art. 10), che noi chiediamo sia attuata da tutti gli Enti locali e che, unitamente alla clausola di esclusione dai contratti con la PA di chi non dichiara il proprio titolare effettivo (un emendamento che è necessario sostenere, ora che la riforma del codice dei contratti passa alla Camera), costituisce un potente fattore di prevenzione contro l’inquinamento mafioso, ma non solo, dell’economia legale. Queste proposte vanno però inserite in un quadro più ampio, europeo come minimo: per questo è fondamentale che la UE vieti i “paradisi fiscali” nel proprio territorio e che preveda chiaramente, a livello normativo, l’esclusione da eventuali benefici delle imprese in essi radicate.
Ne discuteremo con Pierpaolo Romani (Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico), Valentina Rubertelli (Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato), Tommaso Luigi Solazzo (Ufficiale di collegamento Consulente della Commissione parlamentare antimafia), Franco Roberti (Parlamentare europeo, già Procuratore nazionale antimafia), Franco Mirabelli (Capogruppo Pd in Commissione parlamentare antimafia), Gian Antonio Girelli (componente della Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità di Regione Lombardia, già Presidente della medesima Commissione); Simone Negri (Sindaco di Cesano Boscone, Delegato all’Ambiente e alla Legalità della Città metropolitana di Milano; David Gentili (componente del Comitato antimafia del Comune di Milano, già Presidente della Commissione consiliare antimafia del Comune di Milano), Ilaria Ramoni (componente del Comitato Legalità Trasparenza Efficienza amministrativa del Comune di Milano, consulente della Commissione parlamentare antimafia), Claudia Peciotti (responsabile Giustizia e Lotta alle mafie nella Segreteria regionale del Pd), Federico Ferri (responsabile del Dipartimento legalità del Pd metropolitano milanese).
Sintesi dell'Agorà
Giovanni Falcone riteneva il riciclaggio “l’essenza” della criminalità organizzata. Tale affermazione è attuale ancora oggi, forse in misura maggiore, in quanto le organizzazioni criminali di stampo mafioso sono sempre più “inabissate” - e, così, pericolosamente nascoste all’attenzione pubblica - tra economia legale e illegale, in una zona in cui il grigio della corruzione crea le condizioni più favorevoli per ripulire i proventi delle loro attività illecite. Il contrasto alla criminalità organizzata e al suo metodo ha inoltre sempre più una dimensione, insieme, locale e internazionale. Oggi, infatti, la vera battaglia dell’antiriciclaggio si svolge nei comuni, ma è l’Europa che deve garantirne l’azione di contrasto, fornendo loro strumenti normativi adeguati, integrati e armonizzati fra tutti i Paesi membri. Avanzare proposte aggressive e tecnicamente efficaci in tema di contrasto al riciclaggio, in una prospettiva allargata a quanto può e deve fare l’Unione Europea, è dunque fondamentale per combattere, insieme, mafie e corruzione. Proposte emerse: Registro dei titolari effettivi. Istituire il registro dei titolari effettivi (consultabile gratuitamente) Un tetto al contante e lotta all’evasione. Bisogna ridurre il contante in circolazione e aumentare la tracciabilità (anche in un’ottica di contrasto all’evasione fiscale, il cui importo stimato è maggiore di quello del Pnrr, e che risulta strettamente legate ai meccanismi del riciclaggio del denaro sporco). Formazione. È necessario fare un attento e capillare lavoro culturale, promuovendo la sensibilizzazione e la formazione, a tutti i livelli, anche quello delle categorie professionali e della PA, sui temi della legalità e del contrasto a mafie, corruzione e riciclaggio, in quanto l’allarme sociale - e dunque politico - destato da tali fenomeni è troppo basso in relazione al pericolo che essi costituiscono per la democrazia. In particolare, per la PA, risulta essenziale anche un percorso di implementazione di competenze specifiche sulle materie inerenti al contrasto al riciclaggio, ai fini del quale potrebbe essere utile anche la redazione, da parte della Commissione parlamentare antimafia, di un vademecum dedicato. Digitalizzazione. Tenendo conto che la digitalizzazione deve rimanere al servizio della competenza giuridica e dell’esperienza degli operatori, siano essi professionisti (per es. notai) o amministratori, sul territorio, va promosso lo sviluppo - e l’adozione, o l’incentivazione all’uso o la sua facilitazione, da parte di ordini professionali e della PA - di applicativi in grado di incrociare le banche dati di comuni, camere di commercio, fisco, procure ecc., mettendo a sistema e analizzando gli indicatori di anomalia in base a una scala di rischio di riciclaggio (basso, medio, alto), allo scopo di emettere, in automatico, alert volti all’istruzione di segnalazioni o comunicazioni di operazioni sospette (riducendo significativamente, in questo modo, anche il numero delle segnalazioni o comunicazioni non significative). Qualificazione delle Centrali Uniche di Committenza in materia di antiriciclaggio. Bisogna implementare le competenze delle C.U.C. (previste per l’attuazione del Pnrr) in relazione agli strumenti di contrasto al riciclaggio. Qualificazione e riduzione delle centrali appaltanti. Vanno ridotte e qualificate le centrali appaltanti, vincendo le resistenze che ancora ci sono. Aggiornare il 416 bis. È necessario integrare nello “stampo mafioso” anche i nuovi modelli d’azione delle mafie per quanto riguarda il riciclaggio, per es. inserendo, sotto forma di circostanza aggravante, il conseguimento o mantenimento di attività economiche o il conseguimento di appalti attraverso la corruzione e/o la collusione con i pubblici poteri. Valorizzare le buone pratiche. Bisogna dare un riconoscimento normativo alle buone pratiche di contrasto al riciclaggio. Controlli. Non bisogna abbandonare i controlli ex-ante per velocizzare le procedure. Reti di “legalità organizzata”. Va promossa la costituzione, su base territoriale, di “reti di legalità organizzata” che coinvolgano, in un’ottica di corresponsabilità, Comuni, Camere di commercio, Prefetture, FFOO ecc., con l’obiettivo di condividere dati, informazioni e strumenti. Uffici antiriciclaggio negli Enti Locali. Gli EELL devono attivare uffici antiriciclaggio in grado di incrociare le proprie data bank con quelle, per es., dell’agenzia delle entrate, dell’agenzia delle dogane ecc., per ricavare dati da processare in base a una scala di rischio (basso, medio, alto) e, in caso, far partire delle comunicazioni di operazioni sospette alla Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d’Italia. Per ovviare, in un primo periodo, alla carenza di risorse di comuni medi e piccoli (la maggior parte), detti uffici potrebbero essere collocati in enti di secondo livello (anche sfruttando le C.U.C. delle province e delle Città metropolitane), che provvederebbero a erogare il servizio ai comuni di tale classe dimensionale collocati all’interno di una determinata area. Potrebbe altresì essere necessario stabilire - in relazione alla grandezza del comune - un tetto minimo di comunicazioni di operazioni sospette. Amministratori “al pezzo”. I Sindaci e i candidati Sindaci del PD devono impegnarsi a formarsi e/o aggiornarsi sul tema dell’antiricilcaggio e a inserire, nelle deleghe relative alle materie di bilancio, anche il contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio. I Consiglieri del PD devono utilizzare lo strumento dell’interrogazione per chiedere conto alle proprie Amministrazioni degli adempimenti relativi al contrasto al riciclaggio. V Direttiva antiriciclaggio pienamente efficace. Bisogna promulgare i decreti attuativi della V Direttiva europea antiriciclaggio. Mappatura del rischio e perimetro di intervento delle PPAA. Il Comitato di Sicurezza Finanziaria deve emanare le linee guida per individuare i criteri di mappatura del rischio di riciclaggio in ogni tipo di PA e riesaminare, eventualmente allargandolo, il perimetro di intervento della PA stessa nel sistema di contrasto al riciclaggio. AMLA. L’autorità europea antiriciclaggio (AMLA) deve essere in Italia, possibilmente a Milano. Europa scudo degli EELL. Nel luglio 2021 la Commissione europea ha presentato un ambizioso pacchetto di proposte legislative per rafforzare le norme dell'UE in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT). Il pacchetto legislativo sarà discusso dal Parlamento europeo e dal Consiglio. In particolare si prevedono, oltre a una VI Direttiva in materia di antiriciclaggio, anche due regolamenti contenenti norme direttamente applicabili. All’interno di questo percorso è necessario dare un ruolo centrale alle PPAA e, soprattutto, agli EELL, in particolare: a) bisogna estendere alla PA e agli EELL l’obbligo di adeguata verifica (a questo scopo risulterebbe anche utile aggiornare le raccomandazioni del GAFI, integrandovi lo standard dell’obbligo di inserire le PPAA tra i soggetti obbligati alla segnalazione di operazioni sospette); b) è fondamentale che la PA possa sospendere il rapporto continuativo sia per ciò che concerne gli appalti sia per ciò che concerne concessioni, finanziamenti, autorizzazioni, quando la controparte non adempie agli obblighi previsti dall’adeguata verifica e quindi non dichiara la propria titolarità effettiva oppure non si riesce ad avere conferma di essa (principio già esistente nel regolamento UE/2021/241 che interviene sull’utilizzo dei fondi PNRR); c) bisogna integrare sia la black list dei paradisi fiscali sia la grey list dei “paradisi di opacità” inserendo i paesi mancanti, per es. Anguilla e le Isole Cayman; d) deve Introdurre la norma che chiunque abbia sede nei paesi appartenenti alla black list delle nazioni non collaborative ai fini antiriciclaggio non possa investire in Europa. Reato di associazione mafiosa in tutta Europa. Introdurre il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in tutti i paesi membri dell’UE. Competenza della Procura europea (EPPO). Stabilire o chiarire che la Procura europea è competente per i seguenti reati, connessi alla commissione di VAT crimes: a) associazione a delinquere di stampo mafioso; b) corruzione. Misure di prevenzione armoniche in tutta l’UE. Bisogna armonizzare a livello europeo la normativa sulle misure di prevenzione (sequestri e confische). Titolari effettivi a livello europeo. Individuare un criterio unitario in tutta l’UE per individuare i titolari effettivi.
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