
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Creazione di un Ecosistema dell'Innovazione
- Descrizione dettagliata
- Partendo dai dati italiani sulla crescita del Pil e della produttività del lavoro, particolarmente allarmanti, si ritiene che occorra predisporre un piano integrato di azioni mirate a stimolare l’innovazione nelle start up e nelle imprese già consolidate italiane al fine di sviluppare i settori industriali emergenti legati alle tecnologie digitali e di riposizionare sui segmenti di mercato a maggior valore aggiunto le imprese operanti nei settori tradizionali.
Pertanto, sono state formulate tre proposte, la prima di carattere generale, le altre due specifiche, che, in sintesi, sono le seguenti:1) Creazione di un Ecosistema dell'innovazione
2) Istituzione di un network di Centri di Ricerca applicata e pre-competitiva
3) Potenziamento della Ricerca di base
La prima proposta ha un carattere generale e fa riferimento alla creazione di un Ecosistema dell’innovazione che affronti il tema dell'innovazione in maniera compiuta e organica, evitando strategie che migliorino soltanto un determinato driver dell’innovazione, trascurandone altri.
Più nello specifico, è auspicabile che, partendo da assetti e misure già presenti nel nostro Paese, si realizzi un Ecosistema che favorisca la nascita di start up hi-tech e che supporti le imprese consolidate a fare un salto verso la parte alta della catena del valore.
La prima proposta prevede che le varie componenti dell'Ecosistema, tra le quali, la filiera della ricerca scientifica, la normativa fiscale, il mercato finanziario e la burocrazia, siano progettate in modo coordinato e tale da stimolare e favorire gli investimenti in Ricerca e Sviluppo nelle start up innovative e nelle imprese italiane già affermate.La seconda proposta ha un carattere più specifico ed è rappresentata dalla creazione di un network di centri di ricerca applicata e pre-competitiva, che possano fornire soluzioni ad elevato contenuto tecnologico alle imprese interessate ad intraprendere un percorso di innovazione (di processo o di prodotto).
Questo network potrebbe ispirarsi all’istituto del Fraunhofer tedesco e dovrebbe rappresentare un ponte tra Università e impresa. Infatti, molto spesso la ricerca (di base) che si realizza nelle Università riesce con difficoltà ad essere trasferita nelle industrie, per diversi motivi, tra i quali spiccano la natura della ricerca universitaria (non sempre sfruttabile da un punto di vista commerciale) e i diversi linguaggi usati dai due interlocutori (Università e imprese).
Inoltre, il network di centri di ricerca applicata dovrebbe permettere di superare le difficoltà delle piccole e micro imprese - che rappresentano la spina dorsale del sistema produttivo italiano - ad accedere ai risultati della ricerca, senza i quali le imprese trovano enormi ostacoli a innovare, soprattutto in riferimento all'innovazione disruptive.La terza proposta è quella relativa ad un maggiore stanziamento di risorse per la ricerca di base. Infatti, poiché soltanto una parte della ricerca di base riesce ad essere utilizzata dalle imprese per finalità industriali, un accrescimento degli investimenti in tale ambito aumenterebbe le probabilità di fornire maggiori soluzioni innovative utilizzabili dal sistema industriale.
Effettuare maggiori investimenti nella ricerca significherebbe anche fermare la fuga dei cervelli, nonché attrarre immigrazione qualificata, che, ad oggi, in molti casi preferisce destinazioni diverse da quella italiana. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Queste proposte intendono stimolare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo delle imprese, al fine di migliorare la competitività del sistema industriale italiano e riposizionare il Paese sul sentiero della crescita.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Partito Democratico, Governo, Parlamento, Regioni, Università, Enti Pubblici di Ricerca, Imprese
Agorà da cui è emersa la proposta:
Investire nell'innovazione per accrescere la competitività del sistema industriale italiano
Nell’ultimo quarto di secolo, il tasso di crescita del Pil italiano è stato particolarmente basso, soprattutto se confrontato con quello delle altre economie occidentali. Il deterioramento della capacità di innovare di una parte dell’industria italiana è sicuramente una delle cause principali. Il peculiare modello di valorizzazione delle opportunità tecnologiche che ha caratterizzato l’industria italiana nel secondo dopoguerra è entrato in crisi negli anni ’90. In aggiunta, il processo di integrazione dei mercati internazionali ha posto le imprese italiane di fronte alle nuove sfide derivanti dalla globalizzazione, dove soltanto le imprese più attrezzate sono riuscite a proporre un’offerta differenziata capace di tenere testa alle concorrenti internazionali e a inserirsi nelle catene globali del valore. Purtroppo, per una fetta significativa del sistema industriale il destino è stato diverso.
Questa Agorà nasce con l’intenzione di sviluppare un dibattito tra i partecipanti in riferimento agli investimenti in innovazione quale leva su cui agire per permettere un innalzamento di competitività per le imprese italiane vincenti ed un recupero di competitività per quella parte del sistema industriale che non è stata in grado di tenere il passo con i repentini cambiamenti connessi al processo di globalizzazione. Facendo un confronto con i paesi più virtuosi, gli investimenti in Ricerca e Sviluppo rappresentano un elemento di debolezza per il nostro Paese. Senza adeguati investimenti in Ricerca di base e applicata, e più in generale senza un ecosistema dell’innovazione, molte imprese sono destinate a competere sui costi, e quindi nei segmenti di mercato con scarsi margini di redditività. L'elevato rischio di sopravvivenza di queste imprese ha delle evidenti ripercussioni sui livelli occupazionali.
D’altra parte, il potenziamento degli investimenti in Ricerca e Sviluppo gioverebbe anche alle imprese virtuose, poiché permetterebbe loro di fare un salto di qualità e di operare nella parte alta della catena del valore. Il tema in esame risulta oggigiorno di centrale importanza, anche in considerazione delle risorse finanziarie straordinarie derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il potenziamento dell’ecosistema dell’innovazione, con particolare riferimento ai centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, aiuterebbe, peraltro, anche a combattere la fuga dei cervelli. Tuttavia, questa Agorà non vuole limitarsi a discutere dell’innovazione, quale leva competitiva, ma è aperta a dibattere anche di altre cause sottostanti la scarsa competitività di una parte del sistema industriale italiano e dei relativi strumenti volti a rimuoverle: si pensi, ad esempio, al sistema finanziario bancocentrico, alla burocrazia asfissiante, ai pregi e difetti del capitalismo di matrice familiare, alla limitata interazione Università-Impresa. L’auspicio è che il dibattito di questa Agorà possa essere arricchito attraverso i contributi provenienti da diverse prospettive (economiche, organizzative, tecniche, giuridiche, ingegneristiche etc.).
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