
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Trasparenza, rappresentanza, responsabilità: una legge per i partiti, una legge per la democrazia
- Descrizione dettagliata
- A cura di: N. Carboni, A. D’Attorre, A. De Maria, S. Lembi, N. Stumpo.
Quello che segue è il documento che sintetizza la discussione dell’Agorà del 20 dicembre.Si propone una legge organica sui partiti, sulla loro vita democratica interna e sul loro finanziamento pubblico in quanto organi essenziali della vita democratica, in attuazione dell'art 49 della Costituzione.
Tale legge dovrà affrontare, in particolare, i seguenti temi: la trasparenza della vita democratica interna dei partiti, i diritti delle iscritte e degli iscritti, la promozione della parità di genere e della rappresentanza paritaria, la partecipazione delle giovani generazioni alla vita delle forze politiche, la responsabilità dei partiti nella promozione e selezione delle classi dirigenti, la regolamentazione e il sostegno pubblico all'eventuale ricorso alle primarie per le cariche istituzionali monocratiche, l'introduzione di una modalità di finanziamento pubblico su base democratica e non censitaria, che guardi alla migliori esperienze europee che vincolano il finanziamento a rigorosi controlli e a finalità di formazione politica, ricerca culturale e di elaborazione programmatica.
Si propone inoltre di mettere in agenda il tema della riforma della legge elettorale e del superamento del Rosatellum.
In particolare, è necessaria una legge elettorale che favorisca una riconoscibile identità politico-culturale dei partiti e un loro stabile radicamento sociale, pre-condizione essenziale per il buon funzionamento di un regime parlamentare. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La piena attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, per ricostruire l'essenziale funzione democratica e costituzionale dei partiti nella società del XXI secolo.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Parlamentari, dirigenti e militanti di Pd e Articolo 1, studiosi, associazioni e fondazioni che si occupano di fenomeni politici
Agorà da cui è emersa la proposta:
Una legge per i partiti, una legge per la democrazia
Documento preparatorio dell’Agorà sulla forma partito in attuazione all’art. 49 della Costituzione La Costituzione italiana sostiene la libera associazione tra i cittadini attraverso i partiti, ma soprattutto riconosce il diritto di ogni singolo di partecipare alla vita politica del paese. Lo fa all’articolo 49 lì dove sancisce la rilevanza di organizzazioni che in tutta Europa a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale costituiranno la spina dorsale delle moderne democrazie. Tuttavia l’art. 49 non ha come oggetto l’organizzazione interna dei partiti, non per dimenticanza, ma per evitare una disciplina che avrebbe potuto fornire pretesto a misure antidemocratiche soprattutto nei confronti dei partiti di opposizione. L’’obiettivo della nostra Agorà è quello di offrire alcune idee fondamentali su come garantire un’attuazione concreta dell’Art. 49 della Costituzione nelle condizioni attuali. Il punto di partenza è la convinzione che i partiti debbano ridiventare luogo di confronto ed elaborazione collettiva sulle questioni nazionali e sui grandi temi globali, che in tutto il mondo mobilitano milioni di persone, a partire dalle nuove generazioni. Bisogna perciò favorire la partecipazione diretta – anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie – di iscritti ed iscritte per la definizione comune delle scelte fondamentali. Dalla linea politica alla rappresentanza nelle istituzioni, all’organizzazione interna al partito stesso, deve essere garantita la massima partecipazione democratica, il bilanciamento dei poteri, la trasparenza degli atti. Inoltre, i partiti devono considerare la rappresentanza e la differenza di genere un punto costitutivo imprescindibile della propria natura e devono diventare il luogo principale dove la diversità trova spazio e ruolo.
Per promuovere questi obiettivi, nella nostra Agorà vogliamo ragionare su alcune domande fondamentali:
1. In che modo un intervento legislativo può garantire nelle attuali condizioni i diritti di iscritte e iscritti, la trasparenza e la democraticità delle procedure e interne e l’indispensabile “funzione costituzionale” che i partiti sono chiamati a svolgere?
2. Come si può regolare e incoraggiare il ricorso dei partiti alle primarie per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali, specie di quelle monocratiche?
3. Come riformare la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, a garanzia dell’autonomia delle forze politiche e del rafforzamento della loro capacità di elaborazione programmatica e di formazione politica?
4. Come è possibile garantire, assicurare e promuovere la più piena partecipazione di uomini e donne alla vita dei partiti, negli organismi che ne definiscono identità e scelte, nella definizione delle priorità dell’agenda e nella selezione delle candidature?
5. Sulla base della discussione delle questioni sopra citate, quale legge elettorale può consentire la ricostruzione di soggetti politici stabili, radicati nella società e dotati di un riconoscibile profilo politico-culturale?
Sesa Amici, Andrea Benetti, Nicolò Carboni, Roberta D’Amico, Alfredo D’Attorre, Andrea De Maria, Emanuele Felice, Arianna Furi, Lara LaTorre, Simona Lembi, Danila Longo, Annalisa Marasciullo, Marcella Marcelli, Laura Onofri, Maria Pia Pizzolante, Carlo Rutigliano, Tommaso Sasso, Riccardo Sbordoni, Nico Stumpo, Maurizio Tarantino, Andrea Zuddas.
Elenco dei sostenitori
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10 commenti
I partiti, a mio parere, dovrebbero essere finanziati in primis dagli iscritti (quote sociali).Lo Stato potrebbe intervenire con un tantum per ogni iscritto che ha versato la quota sociale .
sono d'accordo sulla proposta. Il 2 per 1000 è già un buon inizio. Ma è necessario ormai creare regole e definizioni condivise sui partiti e la democrazia dei partiti stessi.
Sono molto importanti anche le regole di finanziamento dei candidati alle elezioni con tetti molto rigorosi e non eludibili
Conversazioni con Flavio Brugnoli
Un altro punto che sarebbe utile includere è quello dei rapporti con i partiti europei, che la legge che proporremo dovrebbe favorire e rendere trasparenti.
È un processo in divenire, ma i partiti saranno sempre più anche co-protagonisti di reti politiche europee. Soprattutto per i giovani, legami ed esperienze transnazionali saranno utili e opportuni.
Già oggi vediamo quanto sia importante che il Pd sia nel Pse e nel gruppo dei S&D. Questa è una componente fondamentale della sua carta d’identità politica, non è più un tassello residuale.
O pensiamo di discutere del futuro di NGEU o della difesa europea solo in dotti convegni nazionali? Saranno al cuore della battaglia politica europea dei prossimi anni. E dove c’è battaglia politica ci devono essere i partiti.
Buon anno!
Flavio Brugnoli
(Torino)
Concordo in pieno caro Flavio, per questo collegato a questa Agorà abbiamo presentato un'altra proposta per veri partiti europei che invito tutti a supportare. Ciao Paolo
Un vero Partito europeo come strumento della Democrazia sovranazionale ?order=most_endorsed
Condivido le proposte che andranno ovviamente trasformate in regole puntuali, come per esempio prevedere un obbligo di tenuta della contabilità, semplificata quanto si vuole ma certificabile.
La "trasparenza della vita democratica interna" non può essere solo una invocazione, ma va declinata in norme che provino a regolare i processi decisionali tenendo conto anche delle opportunità garantite dalle nuove tecnologie.
Infine mentre comprendo e condivido il perseguimento della parità di genere, non riesco ad immaginare la ricaduta "normativa" del riferimento alle giovani generazioni.
Adelante con juicio
Flavio Casetti
condivido anch'io
È stato bello partecipare al dibattito e incontrare vecchi e nuovi compagni di viaggio!
Mi pare importante proporre che il finanziamento pubblico ai partiti consista essenzialmente nella dotazione di strutture fisiche, quelle che un tempo si chiamavano sezioni territoriali, e digitali; pensare alla formazione di 'case della politica', luoghi fisici pubblici dati in uso ai partiti politici che rispondono ai requisiti dell'art.49 della Costituzione e che dimostrino di operare realmente e consecutivamente ( non solo in periodi elettorali) sul territorio come soggetto politico collettivo. Se è infatti necessario allargare le capacità di comunicazione e di ascolto dei partiti attraverso le nuove tecnologie digitali, la sede fisica raggiungibile da chiunque voglia avvicinarsi alla politica, incontrare, discutere, porre dei problemi, rimane essenziale per tutte le generazioni. La democrazia è un bene pubblico da salvaguardare.
Abbiamo esaminato io e mia moglie Patrizia Presbitero il documento e le relative domande che ci avete inviato e desideriamo fare alcune osservazioni.
Punto 1
Premessa: a) gli italiani non amano più i partiti; b) gli italiani non amano i provvedimenti legislativi. Lo stesso Draghi, che ama le leggi, è stato costretto ad usarle il meno possibile e lo ha fatto attraverso decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri o con decreti-legge.
Questi due osservazioni, che speriamo possano essere smentite dai fatti, danno l’idea di come sia difficile il compito che ci siamo proposti. Bisognerebbe pertanto cominciare con piccole cose: ad esempio l’iscrizione al partito. Bisognerebbe imporre una iscrizione corredata da due presentatori, ovviamene già iscritti. Io stesso, quando nel 1961 chiesi l’iscrizione al Partito Socialista Italiano, feci una domanda di iscrizione nella quale dovevo spiegarne le ragioni. La domanda era corredata da due presentatori: Riccardo Lombardi e Antonio Giolitti.
Ogni mese la Federazione competente farà un comunicato stampa con l’elenco dei nuovi iscritti del mese e dei loro presentatori.
L’accettazione del nuovo iscritto sarà fatta a cura del Comitato Direttivo di ogni Federazione, con votazione palese a maggioranza.
Al momento dell’iscrizione si impegna per iscritto a versare alla Federazione competente la cifra stabilita in precedenza dal Comitato Direttivo.
Ogni iscritto verrà designato a far parte di una sezione, quella rigorosamente riguardante la sua residenza. È vietata l’iscrizione diversa.
La sezione deve eleggere: Il Comitato Direttivo, il Segretario e il Tesoriere. La designazione di tali incarichi deve avvenire attraverso una votazione in presenza.
Il Segretario di sezione è incaricato di informare la Federazione competente e due grandi quotidiani delle nomine effettuate.
Questo per garantire la trasparenza ed evitare le cordate personali attraverso l’organizzazione del partito, piuttosto che attraverso leggi dello Stato.
Gli stessi criteri dovrebbero valere anche per la gestione delle Federazioni.
Gli incarichi esterni di rilevanza nazionale sono di competenza delle Direzione Nazionale, tenendo conto dei suggerenti delle varie federazioni.
Punto 3
Siamo favorevoli alla legge sul finanziamento pubblico dei partiti, se regolato rigidamente e reso pubblico, partito per partito (la comunicazione esterna è necessaria per la trasparenza di tali operazioni)
Punto 4
Noi riteniamo che la conoscenza esterna delle scelte degli organismi interni sia un elemento fondamentale perché gli organismi inferni siano indotti a scelte suffragate dalla documentata competenza.
Punto 5
Nessuna legge garantisce questo. Si tratta di far cresce una cultura democratica nel Paese e soprattutto all’interno del partito.
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