
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Lotta alle false cooperative e allo sfruttamento del lavoro
- Descrizione dettagliata
- 1- Creare una task force tra Ministero dello sviluppo economico, centrali cooperative e Agenzia delle Entrate per massimizzare l’efficacia della sorveglianza sulle cooperative. Lo scopo è evitare sovrapposizioni e zone d’ombra, creando anche una piattaforma comune in cui far confluire tutti i dati relativi a liquidazioni e aperture di nuove società. In questo modo sarebbe più semplice far emergere comportamenti sospetti, come la chiusura e riapertura di false cooperative sotto nomi diversi per eludere gli obblighi di legge. Inoltre andrebbero estese a tutto il territorio nazionale alcune buone pratiche regionali. Una proviene dalla Sicilia, dove gli ispettori delle centrali cooperative possono non solo controllare le società iscritte alla specifica centrale, ma anche le non iscritte. L’altra ha origine in Emilia-Romagna: qui la Consulta Regionale per la Cooperazione ha condotto un dettagliato studio sul fenomeno delle false cooperative, individuando con precisione i settori più a rischio e le migliori contromisure da mettere in campo.
2- Potenziare l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in tre direzioni: aumentare gli organici, investire sulla formazione del personale e snellire le procedure amministrative necessarie a condurre i controlli sulle imprese.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La costruzione di un sistema produttivo ad alto impatto sociale e ambientale non può prescindere dalla lotta senza quartiere alle sacche di sfruttamento e illegalità diffuse nel nostro Paese. Le ultime stime, che risalgono al periodo precedente la pandemia, parlano di 3.3 milioni di lavoratori e lavoratrici impiegati in imprese che non rispettano gli obblighi legali di natura contrattuale, contributiva e fiscale nei confronti dei dipendenti. Le false cooperative - nelle quali lavorano circa 100 mila persone - devono essere oggetto di particolare severità, poiché abusano di una forma d’impresa storicamente nata per umanizzare e democratizzare il lavoro, alla quale la Costituzione accorda particolari agevolazioni proprio in ragione di questa funzione sociale. Tuttavia bisogna porre attenzione anche ad eventuali infiltrazioni in altre tipologie di società, come le Srl semplificate, che sono state caratterizzate da una forte diffusione negli ultimi anni.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Governo, Parlamento, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Agenzia delle Entrate, Regioni, Enti locali, centrali cooperative, sindacati, associazioni datoriali.
Agorà da cui è emersa la proposta:
L'economia sociale per il futuro dell'Italia
Può l’impresa arricchirsi e contribuire al bene comune, allo stesso tempo? Le grandi sfide della nostra epoca - prima tra tutte, la crisi climatica - ci insegnano che non solo ciò è possibile, ma anche necessario. Pensiamo alla dura lezione del Covid-19, che ha ricordato alla nostra società il valore dell’interdipendenza e della solidarietà: se i più fragili restano indietro, le conseguenze sono tremende anche per i più forti.
È valso durante la pandemia, varrà anche quando ce la saremo lasciata alle spalle. Perciò l’Italia e l’Europa usciranno più forti da questa crisi se promuoveranno un’economia solidale e aperta al contributo di tutti. In una parola, democratica. Fortunatamente, non partiamo da zero. Già oggi il sistema produttivo del nostro Paese può vantare circa 380 mila organizzazioni tra associazioni, cooperative, fondazioni, imprese sociali, enti ecclesiastici, società di mutuo soccorso e società sportive dilettantistiche: un solido terzo pilastro che produce beni e servizi essenziali grazie ad 1.5 milioni di addetti e 5.5 milioni di volontari, generando il 7% del valore complessivo del settore privato nazionale.
Ad esse si aggiungono le molte società di capitali che stanno integrando sempre di più i principi dell’impatto sociale e ambientale nel proprio DNA aziendale, grazie anche alla crescente sensibilità della finanza per i temi della sostenibilità. In che modo gli attori dell’economia sociale possono contribuire alla rinascita del Paese dopo la pandemia? Cosa può fare la politica per sostenerli e diffondere la loro presenza?
Questa Agorà avrà lo scopo di definire insieme quali siano le politiche migliori per dare una soluzione a queste domande. L’evento avrà inizio con alcuni brevi interventi introduttivi da parte degli ospiti:
- Carlo Cottarelli (Osservatorio degli Indipendenti - Agorà Democratiche)
- Roberto Lippi (Direttore Fondazione Barberini)
- Francesca Martinelli (Direttrice Fondazione Centro Studi Doc)
- Tito Menzani (Storico dell’economia e dell’impresa presso l’Università di Bologna, formatore aziendale)
- Paolo Venturi (Direttore AICCON)
Dopo questa prima parte seguirà il dibattito a microfono aperto tra tutti i partecipanti, per arricchire il più possibile la proposta da sottoporre alla piattaforma. Vi aspettiamo!
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