
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Le nostre idee, il nostro Partito Democratico
- Descrizione dettagliata
- Nuove strategie di organizzazione per coinvolgere maggiormente la base, attività dei circoli, una nuova carta dei valori che restituisca pienamente il perimetro valoriale del nostro partito, queste sono alcune delle parole chiave del partito democratico di domani.
E' necessario riacquistare quelle caratteristiche di collegialità che nel tempo sono state perdute in favore di drammatiche e "pericolose" verticalità, leaderismo e poco scambio tra dirigenti e base. Ovviamente le agorà sono uno strumento utile, ma certo non sufficiente per tornare a scaldare cuori e menti di iscritti e non.
Maggior attenzione agli iscritti e rendere la loro tessera un vero strumento di azione politica, coinvolgimento e costruzione, una tessera che davvero sia anche strumento di "libertà", libertà di espressione e libertà di partecipazione e non una casacca da indossare all'uopo per favorire questo o quell'altro "compagno". Certo, le correnti se di pensiero e di contributo, sempre prezioso possono davvero rappresentare la chiave di successo di questo partito solo se declinate e considerate come "affluenti", affluenti che con la loro portata vano ad arricchire il corso d'acqua del pensiero e della proposta unitaria. Anche i congressi, i momenti più alti del confronto e della sintesi, devono recuperare la loro valenza di costruzione e partecipazione, adesso ridotti a meri passaggi burocratici utili solo a sancire il leader o i leader di turno.
Una nuova carta dei valori inoltre che restituisca una chiara identità che renda riconoscibile, senza ombre o esitazioni, un moderno partito di sinistra e progressista che davvero aspiri ad abbracciare tutta l'area del centrosinistra: in un paese moderno, a sinistra del partito democratico non dovrebbe esserci nulla così come a destra di Forza Italia, per questo siamo chiamati, nessuno escluso ad una profonda battaglia culturale che cambi orizzonti e punti di vista di tutti, nessuno escluso.
I circoli dovranno essere protagonisti di questa fase storica in cui il segretario Letta ha tracciato la via dotando il partito di nuovi strumenti (vedi le agorà) ma che ancora sono poco maneggevoli e poco riescono, per il momento, a incidere su prassi e liturgie ormai radicate e provenienti sì da un passato glorioso, ma ahimè non più in linea con la società attuale e le sue istanze.
Il mondo del civismo e dell'associazionismo dovranno essere i nostri interlocutori privilegiati, veri e propri attori principale della crescita sociale del nostro paese.
Tutto questo, sintetizzato nei cinque punti, restituisce l'immagine di una base che ha voglia di partecipare e molto da dare, tutti si chiamo chiamati ad accogliere questa energia e restituirla al paese.1) Restituire dignità alla tessera: aprire la campagna tesseramenti a gennaio e chiuderla a febbraio, così da rendere reale e profondo il patto tra iscritti e partito, iscritto chiamato in prima persona a partecipare alla costruzione dell'azione politica futura.
2) Nuova carta dei valori: "la nuova carta d'identità" di un moderno partito di sinistra capace di dialogare con tutti ma fermo su valori non negoziabili. "Da che parte stiamo?" non dovrebbe essere più una domanda, ma una granitica certezza.
3) Circoli: nodi nevralgici di costruzione e confronto, chiamati a svolgere sul territorio iniziative e attività frequenti che coinvolgano iscritti e non e che favoriscano inoltre la crescita e la preparazione dei cittadini. Un circolo che "conta" solo le tessere, non adempie al suo compito.
4) Rinnovamento e ricambio fluido della classe dirigente: passaggio chiave realizzabile anche mettendo mano allo statuto per favorire e rendere "normale" il passaggio di consegne e favorire la partecipazione dei giovani volenterosi e portatori di idee. Punto questo strettamente collegato al terzo, quello dei circoli, primi veri luoghi di crescita e formazione politica. Il malcostume dei doppi, tripli (se non di più) incarichi in capo ai soliti iscritti, per quanto di valore, non restituisce l'immagine di un partito aperto e proiettato al futuro. In tale ottica lo statuto offre ampi margini di miglioramento.
5) Rappresentanti sul territorio e interlocuzione tra forze politiche: il dialogo con le altre forze di centro sinistra non può limitarsi ai luoghi istituzionali come consigli comunali o regionali, ma deve oltrepassare tali confini ed essere perseguito e realizzato regolarmente attraverso le attività organizzate dai circoli. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La vitalità del partito e i suoi rapporti con la società
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Dal primo all'ultimo, ognuno di noi è chiamato a interessarsi della cosa.bblica, un partito radicato a sinistra ha il dovere di favorire questo interesse
Agorà da cui è emersa la proposta:
Le nostre idee, il nostro Partito Democratico
Un incontro tra donne, uomini e idee che si facciano carico di iniziare a immaginare e ridisegnare il nuovo Partito Democratico, le sue dinamiche, il suo rapporto con la comunità e i territori e che valorizzi circoli e iscritti quali irrinunciabili maglie di una nuova rete trasportatrice di innovazione e contributi. Un partito che non sia più percepito come il partito del potere ma come il partito della forza che solo le idee possono sprigionare. Offriremo e troveremo insieme nuovi strumenti per incanalare le nostre risorse, favorire la partecipazione dentro e fuori il partito, imparando ad accogliere contributi per poi restituirli al paese. Vi aspettiamo, il Partito Democratico ci aspetta.
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2 commenti
E' una idea di rinnovamento non di "rottamazione"
Condivido pienamente la proposta chiedendo un maggior impegno di tutti nella effettuazione di una più approfondita analisi della attuale situazione sociale e politica per declinare l'insieme valoriale proposto in una serie di specifiche parole d'ordine e di campagne di iniziative popolari che facciano sentire tutti i cittadini coinvolti. Dobbiamo rilanciare il concetto che la politica è l'analisi dei problemi del popolo e l'individuazione delle soluzioni che una certa posizione idieologica propone per superare gli scogli e per rendere più giusta serena e tranquilla la vita della collettività. I pafrtiti non sono la politica ma solo gli strumenti organizzativi di una azione politica che deve venire dalla gente.
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