
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Come far funzionare i partiti
- Descrizione dettagliata
- Serve una legge sui partiti che regoli la loro attività e ne garantisca il funzionamento, preveda le forme di partecipazione, definisca i processi di selezione della classe dirigente, ne governi il finanziamento e il ruolo rispetto alle istituzioni
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- A 73 anni dalla sua entrata in vigore, la Costituzione italiana manca ancora di applicazione nell’articolo che riconosce il ruolo dei partiti (art.49): “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Politologi e studiosi dei partiti, i militanti, i rappresentanti delle istituzioni, i parlamentari nazionali ed europei
Agorà da cui è emersa la proposta:
Politica, Partito, Partecipazione
04 settembre 2021
15:30 - 18:30
Incontro sulla partecipazione politica e sul soggetto Partito, a partire da possibili riforme quali:
- legge sui partiti politici
- finanziamento ai partiti politici
- democrazia paritaria
La diretta radio dell'evento sarà disponibile su https://immagina.eu/
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9 commenti
Si alla formazione ma non è sufficiente. Vorrei che il mio partito si autoregolasse e tutelasse la sua immagine, la sua onorabilità. Serve darsi una struttura
Conversazioni con mv.agora
Il partito deve essere organizzato sulla base del principio del bilanciamento dei poteri. Il segretario e il Presidente sono eletti esclusivamente dagli iscritti, mentre il candidato espresso per la Presidenza del Consiglio, è eletto sulla base delle primarie aperte. Per il bilanciamento delle forze interne e a maggior ragione oggi in conseguenza ad un sistema elettorale “proporzionale”, i candidati nelle liste devono essere eletti con le primarie, con nomi derivanti, in quota parte, dalla Presidenza, dalla Segreteria e dal candidato alla presidenza del consiglio e per la restante parte (occorre definire le %), su proposta dei canditati medesimi e con primarie degli iscritti (nota. solo il candidato alla Presidenza del Consiglio deve essere eletto con primarie aperte).
Devono essere potenziate le Commissioni di Garanzia delle Unioni Regionali allo scopo di svolgere un’attività di monitoraggio dei propri rappresentati eletti, diretti e non, per valutare la possibilità concreta di procedere con l’espulsione di coloro che recano danno al partito o non rispondono al codice deontologico, o in condizioni evidenti di conflitto di interessi.
Esiste la possibilità di ricorrere in unico grado superiore di giudizio tramite l’azione della Commissione di Garanzia Nazionale.
L’azione delle commissioni dovrebbe rappresentare il potere giudiziario, il potere legislativo è in mano alla direzione del partito, e come suffragio agli iscritti, nelle vesti del popolo, mentre l’esecutivo dovrà essere costituito.
Le amministrazioni locali devono essere controllate direttamente dal partito centrale, anche se in liste civiche, se vogliono l’appoggio del PD, con sistemi telematici e livelli di servizio (sla) o punti di controllo (milestone), perché è nelle piccole realtà che si formano opinioni negative e si manifesta la mala gestione del territorio.
Servono adeguati strumenti informativi e una nuova strutturazione organizzativa, che sia moderna, modulare, flessibile e dinamica, in grado di adeguarsi alle necessità occorrenti e infine una maggiore sobrietà (l’infinita questione morale). Questo è quello che serve all’Onorevole per recuperare l’autorevolezza e al PD per ripartire e sconfiggere i populisti e i sovranisti. La base deve essere fiera di appartenere al PD, affermando di essere “diversa dagli altri”, poiché non siamo tutti uguali e ne siamo fieri. La base deve comunicare con la punta della piramide tramite gli strumenti tecnici informatici, con canali diretti e la possibilità di consultazione in tempo reale, soprattutto su temi etici e sociali, oltre alle scelte strategiche come eventuali alleanze politiche.
Caro Marco Vendali di Firenze, sono Gianfranco Pergher iscritto al Circolo 2 di Udine,
concordo con molte delle tue osservazioni ma mi permetto di farti osservare che mi sembrano un po' fuori tema rispetto a questa proposta: qui si tratta di una legge che riguarda tutti i partiti, e non tanto l'organizzazione interna del PD; tema quest'ultimo, beninteso, importantissimo e che meriterebbe un'Agorà "ad hoc".
Colgo counque l'occasione per risponderti su alcuni punti. Sono d'accordo che il segretario sia eletto esclusivamente dagli iscritti, e che le primarie vadano invece usate per i candidati alle cariche pubbliche. Ho qualche dubbio che la carica di Presidente del consiglio rientri fra queste, perché a norma di Costituzione è proposto dal Presidente della Repubblica e votato dal Parlamento, e nella pratica è frequente che a un Presidente del consiglio ne subentri un altro nella stessa legislatura (è appena successo con Draghi).
Per quanto riguarda il bilanciamento dei poteri e l'esempio (che trovo simpatico!) direi che, se le Commissioni di Garanzia sono il potere giudiziario, le Assemblee (che andrebbero valorizzate e anch'esse votate dagli iscritti, ma con liste "aperte", non "bloccate"!) quello legislativo (nel senso che devono elaborare il programma), la Segreteria quello esecutivo (nel senso che deve attuare il programma).
Non mi è piaciuta la filosofia "presidenzialistica" di tutto l'impianto interno del PD, e preferirei che si basasse di più sulla democrazia rappresentativa, anche interna. Questo implica che i rappresentanti dovrebbero ogni tanto parlare, discutere, raccogliere proposte, "rendere conto" ai rappresentati (cioè agli iscritti), cosa che mi pare "non sempre" succede.
Spero che potremo parlare di queste cose in un'Agorà "ad hoc".
Con simpatia
Gianfranco ti ringrazio per la tua attenzione, fa piacere confrontarsi sulle idee. Forse è proprio questo che cerchiamo come base.
Sono per la democrazia rappresentativa e senza vincolo di mandato, piena libertà di scelta ai nostri e a tutti gli onorevoli. La proposta è di livello consultivo e dovrebbe essere visto come un impegno morale dei nostri rappresentanti, dato che sono stati eletti con evidenti motivazioni contrarie a le contingenti. Per il presidente del consiglio parlavo più che di una carica pubblica della rappresenta di tutte le parti politiche, di rullo con evidenza pubblica. Senza nulla togliere al presidente della Repubblica e alle sue peculiarità, le consultazioni sono fatte proprio per trovare un nome che sia supportato dal consenso delle camere, va da sé che chi ha la maggioranza abbia anche il nome da proporre e sul quale converge. Certo che può succedere come con Savona che non e stato gradito da Mattarella. Direi anche giustamente.
Comunque hai ragione sono fuori tema e ti ringrazio per le tue osservazioni.
Marco Vendali
Il messaggio per il rilancio del PD deve essere fondato sulla garanzia interna dell’onorabilità dei propri rappresentanti e sulle competenza. Per le prossime elezioni deve essere modificato lo statuto e creati nuovi organi di controllo, locali e nazionali (tali funzioni potrebbero essere ricoperte dai consiglio regionali e nazionali di garanzia), con lo scopo di certificare e garantire ai cittadini che: dirigenti del PD equivale a onestà e competenza. (Il messaggio potrebbe essere lanciato anche contestualmente con l’elezione del segretario o anche far parte del programma del segretario stesso).
MARCO VENDALI - Circolo Andrea del Sarto - Firenze
Dico spesso che siamo più tutelati dall'olio di palma che dall'olio di ricino.
Attualmente non ci sono strumenti che proteggano l'elettore non dico dalla pubblicità ingannevole (ché tutte le utopie possono essere considerate tali e maledetto il paese che le censura), ma da quei gruppi che sfruttano risorse pubbliche per essere in campagna elettorale permanente, occupando posti che dovrebbero servire al confronto democratico con atteggiamenti pretestuosi e palesemente contraddittori e inefficaci.
In assenza di criteri minimi, si confrontano quindi in libere elezioni comunità politiche con organismi sostanzialmente parassitari... mele con pere.
Inoltre non possiamo sperare in una trasformazione dei partiti se prima non riflettiamo sulle modalità contemporanee di partecipazione. Non possiamo "mettere una pezza" ai modelli del Novecento, ma preservarne le funzioni di intermediazione calandole nella vita quotidiana delle persone del III millennio.
Ho imparato molto leggendo Ezio Manzini e Marianella Sclavi, e penso che una nuova organizzazione dovrebbe partire dall'ascolto (secondo Sclavi) e dagli ecosistemi abilitanti (secondo Manzini).
Conversazioni con aldodesi
Se un partito ha bisogno della legge per costruire la sua organizzazione interna come possiamo avere fiducia sul fatto che una volta che sarà diventato partito di governo come noi auspichiamo, come pensiamo che possa diventare in grado di organizzare il paese?. Certamente i militanti del partito devono sempre vigilare e organizzare il proprio partito in modo coerente con i propri ideali e le proprie vocazioni con un dialogo e un dibattito sereno e costruttivo. Ma se non siamo capaci di fare questo non possiamo neanche candidarci per fare cose più impegnative ed equilibrate.
Occorre una legge sui partiti per il semplice motivo che non c'è, per ragioni che risalgono al post fascismo e che ben conosciamo. Tale mancanza ha consentito la creazione di partiti padronali e leaderistici senza programmi consolidati e condivisi dalla base in modo opportunistico, ma soprattutto non ha consentito di rispondere efficacemente alla frattura tra partiti e elettori. Come è stato detto da altri, è senz'altro necessaria, nei partiti, la divisione dei poteri. Questo però implica che il potere di controllo non può essere affidato a organi interni al partito stesso, ma ai suoi sostenitori. Dobbiamo discutere del significato della parola "controllo", ma soprattutto renderlo possibile sia ammettendo un ruolo specifico alla "base" e un cambiamento di ruolo del "vertice", sia negando la sovrapposizione dei ruoli politici (ad esempio quelli dovuti ad elezione dalla base con quelli dovuti a scelte del vertice oppure affidando la presidenza del consiglio, ruolo che affida ad una persona il benessere di tutti, ad un capo di partito, che è legato al benessere del suo partito). Sono punti, questi, su cui si discute inutilmente da tempo e che sono stati brutalmente fatti propri contraddittoriamente da altri partiti. Se non si affrontano questi temi facendoli diventare cultura dell'insieme del partito, non solo dei suoi funzionari, sarà inutile aprire le scuole locali e le sezioni di quartiere
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