
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Approvazione di una legge sul voto agli elettori fuori sede
- Descrizione dettagliata
- Partendo dal testo della proposta di legge Madia (A.C. 1714), attualmente in discussione nella Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati, si propone di procedere all’approvazione, auspicabilmente entro l’orizzonte temporale della XVIII legislatura, di una modifica della legislazione elettorale che istituisca delle forme per l’esercizio del diritto di voto a distanza (voto per corrispondenza o voto anticipato presidiato) da parte di quei soggetti che per motivi di studio, lavoro o cure mediche siano domiciliati in un comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Il problema degli elettori fuori sede che per motivi di studio, lavoro o cure mediche non possono far ritorno (per ragioni economiche o organizzative) nel Comune di residenza per esprimere il proprio voto nel giorno delle elezioni.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Associazioni studentesche, sindacati, partiti politici presenti in Parlamento.
Agorà da cui è emersa la proposta:
Voto dove Vivo: il voto dei fuorisede tra diritti e digitale
In Italia esiste un paradosso per il quale un nostro cittadino che vive all'estero può votare senza problemi in occasione delle elezioni politiche o dei referendum, mentre un cittadino fuorisede è costretto a "tornare a casa" per esercitare un proprio diritto fondamentale. La legislazione elettorale italiana infatti non prevede, differentemente da quanto accade in molti altri Paesi, delle forme di esercizio del diritto di voto fuori dal Comune di iscrizione nelle liste elettorali.
Pertanto, in occasione di ogni tornata elettorale o referendaria, i cittadini italiani che vivono in un luogo diverso da quello in cui sono residenti, per ragioni di studio, lavoro o cure mediche, sono costretti ad una scelta: tornare a casa, sostenendo ingenti costi per le trasferte o rinunciare a votare. In aggiunta, gli scarni rimborsi per treni, aerei, o altri mezzi di trasporto, falliscono il loro obiettivo di garantire un effettivo sostentamento alle spese di viaggio. Il quadro appena descritto rende impellente una riflessione sulla necessità di introdurre nel nostro ordinamento – compatibilmente con il dettato costituzionale - strumenti che consentano di esprimere il suffragio con modalità alternative al voto in presenza (per esempio con il voto postale, il voto anticipato presso le prefetture o il voto elettronico).
In questa direzione si muove la proposta di legge "Voto dove Vivo" (A.C. 1714), depositata dall'On. Marianna Madia, sottoscritta da numerosi parlamentari di varie forze politiche e attualmente in discussione nella Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati. La discussione su questo tema, inoltre, non può prescindere dal tenere debitamente in considerazione la transizione digitlale e l'imporsi della cd. "Spid Democracy", che rendono doverosa una riflessione sull'opportunità di avviare delle sperimentazioni per la digitalizzazione dei processi elettorali.
Interverranno: Marianna Madia (deputata PD), Andrea Giorgis (deputato PD), Giuditta Pini (deputata PD), Riccardo Magi (deputato +Europa), Massimo Ungaro (deputato Italia Viva), Gianluca Guerra (co-presidente Volt Italia) Seguirà il dibattito aperto tra i/le partecipanti.
Elenco dei sostenitori
Segnala un problema
Questo contenuto è inappropriato? Facci sapere perché
Condividi: