
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
“Una Scuola per chi non ha Scuola” - la riforma dell'obbligo scolastico come riforma necessaria, urgente, non rimandabile
- Descrizione dettagliata
- L’Agorà del 7 marzo, promossa e organizzata dalla Sezione Trieste Salario “Vittorio Mallozzi” del PD ha sottolineato la necessità di un intervento profondo e complessivo sulla scuola che comprende quattro ambiti: (i) la riforma dell’obbligo di frequenza, (ii) la riforma della carriera degli insegnanti (profilo professionale, progressione e reddito) , (iii) il disegno dei programmi, (iv) il disegno dei cicli.
Occorre però agire secondo una logica di priorità: il confronto che si è sviluppato nell’ambito dell’Agorà è partito dal riconoscimento del fatto che, anche in una prospettiva europea, la scuola italiana è una buona scuola. Il nodo di maggiore gravità e urgenza è dato dal fatto che un numero insostenibile di ragazzi e ragazze non va a scuola (con una condizione ben più grave della media nelle famiglie di immigrati).
Abbiamo bisogno urgente di una riforma che realizzi una Scuola per chi non ce l’ha:
• una riforma dell’obbligo allineata alle tante esperienze europee più avanzate, che lo porti da 10 a 13 anni di frequenza, indipendentemente dal percorso di studi scelto e sia coerente con la durata dei cicli d’istruzione-formazione. Inoltre, diversamente da quel che accade oggi, l’assolvimento dell’obbligo sia certificato dal rilascio di un titolo di studio.
• una riforma che ha un effetto importante nella formazione liceale, ma che ha un effetto strutturale potente nella formazione professionale. Nessuno dei profili professionali che oggi sono richiesti dal mondo del lavoro si forma in tre anni (di cui solo due di obbligo!);
• una riforma che da tempo al tempo: tempo per crescere nelle competenze del saper fare, tempo per crescere nella consapevolezza del saper comprendere, tempo per diventare cittadini capaci di decidere.
• una riforma che abbia la possibilità di produrre risultati strutturali necessità di risorse economiche adeguate. Occorre perciò invertire decisamente e senza reticenze la tendenza pluriennale all’erosione delle risorse pubbliche destinate alla Scuola. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Perché questa proposta (la fotografia di una crisi):
• i livelli di scolarità generale (popolazione 25-64 a.) sono bassi: licenza elementare/media –37,1% (UE27 – 21%); diploma secondario – 42,7% (UE27 – 46,2%); laurea – 20,1% (UE – 32,8%)
• il tasso di abbandono scolastico (persone in età 18-24) è elevato: 13,1% a livello nazionale e quasi il 18% nelle Isole (UE – 9,9%)
• la quota di giovani tra i 16 e i 24 anni che non lavorano e non studiano (i NEET) è la più elevata di tutta l’Europa: 19,0% (Germania 7,3%, Svezia 6,5%)
• l’indagine PISA evidenzia che oltre il 20% dei 15enni gli italiani non possiede le competenze minime necessarie per poter vivere e lavorare in modo adeguato
• le imprese denunciano gravi difficoltà nel reperimento di competenze adeguate: non viene soddisfatto oltre il 50% della domanda di figure manageriali, tra il 37% e il 38% delle professioni intellettuali, scientifiche e tecniche, oltre il 37% degli operai qualificati. - Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- All'Agorà hanno pertecipato 49 persone (giovani allievi, insegnati, responsabili PD della scuola sul territorio, strutture della formazione professionale, dirigenti scolastici, militanti e persone interessate, ecc.).
Le Istituzioni che vanno coinvolte sono: il Parlamento come responsabile delle scelte di riforma, il Governo per la sue componenti responsabili della gestione della scuola, le Regioni per il loro ruolo fondamentale nella formazione professionale, le rappresentanze degli interessi di maggiore importanza (allievi, famiglie, insegnanti, strutture di formazione), informazione sia generalista che specializzata.
Agorà da cui è emersa la proposta:
“Una Scuola per chi non ha Scuola”
“La riforma dell’obbligo scolastico è la soluzione strutturale alle più gravi patologie del nostro sistema scolastico: dispersione scolastica ai più alti livelli in Europa, il più alto livello in assoluto di ragazzi e ragazze dai 16 ai 24 anni cha non lavorano e non studiano”
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