
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Ripensare lo sviluppo per una mobilità sostenibile
- Descrizione dettagliata
- Non si può parlare di mobilità sostenibile se non ci chiediamo prima “dove vogliamo andare”, e cioè con quale modello di sviluppo , vista l'insostenibilità di quello che ha dominato l'ultimo secolo.
Non si può adeguare la mobilità alle esigenze del sistema capitalistico senza chiedersi quale limite sia compatibile con il futuro , e non si può subordinare alle stesse la qualità della vita, e la qualità del paesaggio, senza pagare un prezzo insostenibile.
Purtroppo ci si chiede come ridurre l'impatto e l'inquinamento di una mobilità su gomma alimentata da energie fossili, ma non ci si chiede se ogni mobilità delle merci e delle persone sia opportuna. La mancanza della esternalizzazione dei costi ambientali nel trasporto fa si che le merci viaggino senza alcun limite. Analogamente il lavoro è costretto a seguire le merci o i servizi, alimentando una mobilità da pendolarismo che sovraccarica la mobilità e devasta la vita dei lavoratori.
Riconsiderare le priorità, i valori in campo, potrebbe portare ad una diversa idea di mobilità necessaria. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- l'insostenibilità dell'attuale mobilità
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- EUROPA, GOVERNO, AUTONOMIE LOCALI, IMPRESE E LAVORATORI
Agorà da cui è emersa la proposta:
Dove vogliamo andare ? La Mobilità domani.
La consapevolezza che si deve cambiare se vogliamo avere un futuro, che la transizione ecologica non è solo un modo per impiegare i fondi del PNRR bensì una necessità, ci dovrebbe spingere a cambiare modello di sviluppo e i consumi energetici sono la prima sfida. Accanto alla produzione e alla casa, la mobilità è il terreno sul quale ci giochiamo molto. Non solo nella riduzione delle emissioni, ma anche nel migliorare la qualità della nostra vita. Trasferire le merci da gomma a rotaia è un obiettivo che si sta raggiungendo con molta fatica, per i tempi e i costi di realizzazione della rete e per l’assenza di una logistica e di una intermodalità che la permetta. Il raddoppio della ferrovia è un progetto decisivo sull’asse del Brennero, ma in buona parte è ancora in fase di definizione e di progettazione, e comunque non risulterà decisivo se nel contempo non si fa in modo che ci sia una rete ferroviaria che copra il territorio, recuperando le tratte abbandonate o sottoutilizzate . E non basta la ferrovia, occorre ripensare la mobilità, riducendo drasticamente il pendolarismo da lavoro, ricollocando i servizi sul territorio, utilizzando possibilità più leggere, offrendo alternative per il turismo. E in questo scenario occorre ripensare le città , nella pianificazione urbanistica e nella mobilità che assicuri la qualità della vita. Ne discutono: -Marco Danzi (Qnex Bolzano) “I sistemi di TPL e la mobilità sull’asse del Brennero” -Mario Forni (Transdolomites) “La ferrovia dell’Avisio, la rete ferroviaria locale” - Alberto Baccega (ingenere) “Il potenziale della Valsugana “ - Sara Favargiotti “La rivincita della bicicletta” - Andrea Miniucchi (assessore Rovereto) “Urbanistica e mobilità, come cambiamo le città “ - Michele Brugnara (consigliere comunale Trento) “Il sistema della mobilità urbana: Trento domani” - Coordina Alessio Manica, consigliere provinciale PD
Elenco dei sostenitori
Segnala un problema
Questo contenuto è inappropriato? Facci sapere perché
0 commenti
Aggiungi il tuo commento
Connettiti con il tuo account o Registrati per aggiungere il tuo commento.
Sto caricando i commenti ...