
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Equità nella transizione ecologica
- Descrizione dettagliata
- Va posta, fin dall'inizio di ogni discorso sulla transizione ecologica e sulla mobilità, la questione della equità. Perché c'è chi può scegliere dove vivere e dove lavorare e quale mezzo utilizzare e quali mete avere, e c'è chi non può scegliere , ne' può disporre di un mezzo adeguato, ne' ha la libertà di muoversi dove desidera.
Prima di pensare che in città possono circolare solo i mezzi non inquinanti, chiediamoci quale privilegio tuteliamo e quale costo facciamo pagare alle persone che non hanno le risorse adeguate. Perché non è giusto che un SUV elettrico scorrazzi nel centro città senza limiti e un lavoratore pendolare o un cittadino svantaggiato non possa circolare con il suo vecchio diesel. O chiediamoci se è giusto che investiamo tanto per assicurare l'alta velocità, mentre ai pendolari sono riservate le linee locali arretrate e sovraffollate. E considerando che l'equità passa anche da una mobilità in tempi ragionevoli anche per chi abita in montagna o in periferia. In altre parole la transizione è obbligata, ma non può essere pagata solo da chi è ai margini,sociali o territoriali. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La mancanza di equità sociale nelle misure per ridurre le emissioni, a partire dalla mobilità
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Governo , Comuni e Regioni,
Agorà da cui è emersa la proposta:
Dove vogliamo andare ? La Mobilità domani.
La consapevolezza che si deve cambiare se vogliamo avere un futuro, che la transizione ecologica non è solo un modo per impiegare i fondi del PNRR bensì una necessità, ci dovrebbe spingere a cambiare modello di sviluppo e i consumi energetici sono la prima sfida. Accanto alla produzione e alla casa, la mobilità è il terreno sul quale ci giochiamo molto. Non solo nella riduzione delle emissioni, ma anche nel migliorare la qualità della nostra vita. Trasferire le merci da gomma a rotaia è un obiettivo che si sta raggiungendo con molta fatica, per i tempi e i costi di realizzazione della rete e per l’assenza di una logistica e di una intermodalità che la permetta. Il raddoppio della ferrovia è un progetto decisivo sull’asse del Brennero, ma in buona parte è ancora in fase di definizione e di progettazione, e comunque non risulterà decisivo se nel contempo non si fa in modo che ci sia una rete ferroviaria che copra il territorio, recuperando le tratte abbandonate o sottoutilizzate . E non basta la ferrovia, occorre ripensare la mobilità, riducendo drasticamente il pendolarismo da lavoro, ricollocando i servizi sul territorio, utilizzando possibilità più leggere, offrendo alternative per il turismo. E in questo scenario occorre ripensare le città , nella pianificazione urbanistica e nella mobilità che assicuri la qualità della vita. Ne discutono: -Marco Danzi (Qnex Bolzano) “I sistemi di TPL e la mobilità sull’asse del Brennero” -Mario Forni (Transdolomites) “La ferrovia dell’Avisio, la rete ferroviaria locale” - Alberto Baccega (ingenere) “Il potenziale della Valsugana “ - Sara Favargiotti “La rivincita della bicicletta” - Andrea Miniucchi (assessore Rovereto) “Urbanistica e mobilità, come cambiamo le città “ - Michele Brugnara (consigliere comunale Trento) “Il sistema della mobilità urbana: Trento domani” - Coordina Alessio Manica, consigliere provinciale PD
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