
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Opzione zero per il trasporto su gomma e investimento su ferrovia e mobilità pubblica
- Descrizione dettagliata
- La riduzione delle emissioni inquinanti è fondamentale, ma la sfida non sta solo nel cambiare il combustile bensì nel ridurre il parco macchine circolante e nel ridurre e trasferire le merci su rotaia e assicurando una mobilità pubblica e collettiva. Perché l'attuale mobilità
è comunque insostenibile.
Nella transizione ci vuole il coraggio anche dell'opzione zero. Ci sta a cuore la sicurezza e la qualità dei centri abitati assediati dal traffico, ma se si continua ad investire sulle strade e a rinviare la scommessa della mobilità pubblica, a partire da quella su rotaia, non andiamo lontano.Quindi bisogna da subito trasferire le risorse riservate alle nuove strade ad altre forme di mobilità.
In Trentino è quanto mai evidente con la giunta leghista che vuole perseguire ancora la strada più inutile che ci sia,la Valdastico, e si preoccupa di progettare nuove strade lasciando alla ferrovia le briciole di qualche studio di fattibilità. Eppure cent'anni fa il Trentino aveva una rete invidiabile di ferrovie, in gran parte dismesse a causa dell'industria dell'automobile. Non è il primo passo indietro, anche le prime auto erano elettriche e poi si è scelto il motore a scoppio. Solo che oggi ogni esitazione e ogni errore di strategia sono micidiali in termini di costi ambientali.
In Trentino si sta discutendo di come raddoppiare la ferrovia del Brennero e il PNRR ha stanziato un miliardo per il by pass di Trento, ma se la ferrovia non si collega ad una rete intermodale c'è il rischio che la nuova linea del Brennero non riesca a trasferire le merci su rotaia. Ecco perché il rilancio della ferrovia della Valsugana, adibendola anche al trasporto merci, è un progetto da realizzare. Così come il recupero di una linea come la Rovereto-Riva è essenziale per sviluppare un turismo europeo senza auto.
Non si sottovaluta la possibilità di rendere le città più vivibili e a misura di bambino, quindi trasporto pubblico, tramvie e ciclabili, ma in un territorio alpino come il Trentino metà popolazione vive in piccoli centri e per loro la scommessa è diversa e più complicata ma possibile. Importante è avere a cuore il territorio, non ignorarne la fragilità ne' la sua bellezza, un valore che richiede in questo caso un po' più di lentezza e un diverso rapporto. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- le contraddizioni delle politiche che continuano ad investire su nuove strade
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Europa, Governo, Parlamento, Regioni, Comuni. associazionismo e forze politiche
Agorà da cui è emersa la proposta:
Dove vogliamo andare ? La Mobilità domani.
La consapevolezza che si deve cambiare se vogliamo avere un futuro, che la transizione ecologica non è solo un modo per impiegare i fondi del PNRR bensì una necessità, ci dovrebbe spingere a cambiare modello di sviluppo e i consumi energetici sono la prima sfida. Accanto alla produzione e alla casa, la mobilità è il terreno sul quale ci giochiamo molto. Non solo nella riduzione delle emissioni, ma anche nel migliorare la qualità della nostra vita. Trasferire le merci da gomma a rotaia è un obiettivo che si sta raggiungendo con molta fatica, per i tempi e i costi di realizzazione della rete e per l’assenza di una logistica e di una intermodalità che la permetta. Il raddoppio della ferrovia è un progetto decisivo sull’asse del Brennero, ma in buona parte è ancora in fase di definizione e di progettazione, e comunque non risulterà decisivo se nel contempo non si fa in modo che ci sia una rete ferroviaria che copra il territorio, recuperando le tratte abbandonate o sottoutilizzate . E non basta la ferrovia, occorre ripensare la mobilità, riducendo drasticamente il pendolarismo da lavoro, ricollocando i servizi sul territorio, utilizzando possibilità più leggere, offrendo alternative per il turismo. E in questo scenario occorre ripensare le città , nella pianificazione urbanistica e nella mobilità che assicuri la qualità della vita. Ne discutono: -Marco Danzi (Qnex Bolzano) “I sistemi di TPL e la mobilità sull’asse del Brennero” -Mario Forni (Transdolomites) “La ferrovia dell’Avisio, la rete ferroviaria locale” - Alberto Baccega (ingenere) “Il potenziale della Valsugana “ - Sara Favargiotti “La rivincita della bicicletta” - Andrea Miniucchi (assessore Rovereto) “Urbanistica e mobilità, come cambiamo le città “ - Michele Brugnara (consigliere comunale Trento) “Il sistema della mobilità urbana: Trento domani” - Coordina Alessio Manica, consigliere provinciale PD
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