
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
La sanità non è un mercato: primato della sanità pubblica, complementarietà del privato, economie di rete, valorizzazione organizzazioni III settore
- Descrizione dettagliata
- La sanità non è un mercato: rapporto pubblico-privato, primato e rafforzamento della sanità pubblica, complementarità del privato, costruzione di economie di rete e valorizzazione delle organizzazioni del Terzo settore
Abbiamo assistito dai primi anni 2000 alla tendenza verso un processo di mercatizzazione della sanità.
Il sottofinanziamento strutturale e progressivo del sistema sanitario pubblico nazionale, affiancato da una narrazione che evidenziava esempi di malasanità, ne ha provocato un depotenziamento a cui ha corrisposto il sempre più marcato ingresso di grandi gruppi della finanza e non nel mercato sanitario, scalzando l’iniziale esclusiva presenza delle organizzazioni no profit.
La contrazione delle risorse pubbliche e la contaminazione culturale con il neoliberismo, ha fatto sviluppare in modo sistematico modelli di selezione dei soggetti privati che forniscono servizi di welfare utilizzando strumenti e logiche di mercato sia che si forniscano beni sia che si prestino servizi alla persona. Modelli di privatizzazione la cui inefficienza e ingiustizia si è disvelata di fronte alla pandemia.
Ma la sanità non è un mercato. E’ un bene comune. Al centro devono esserci le persone e non i profitti.
Occorre realizzare un nuovo modello di sistema sanitario pubblico, finanziato strutturalmente e sistematicamente con la fiscalità generale.
Occorre perseguire non le economie di scala, ma economie di rete.
Bisogna utilizzare gli strumenti della coprogrammazione, coprogettazione e dell’accreditamento, già previsti dalla legge del III° settore del 2017, in alternativa agli strumenti competitivi come le gare di appalto. È centrale rafforzare la sanità pubblica e far prevalere la cooperazione piuttosto che il principio della competizione nei rapporti con le organizzazioni del Terzo settore..
In questa prospettiva le amministrazioni comunali e regionali sostenute dal PD e di conseguenza le aziende sanitarie da loro dipendenti si devono impegnare a sostituire gli appalti per la gestione dei servizi sanitari, sociali, socio sanitari con la coprogettazione ed accreditamento.Il privato nella sanità va contrastato quando non rispetta la complementarietà rispetto al pubblico, quando non fa impresa ma ricorre prevalentemente al convenzionamento pubblico, spesso trattando patologie meno gravose. "
Va ridotto il tetto al convenzionamento e investito sull’offerta pubblica.
Va contrastata la privatizzazione cosiddetta a “bassa intensità” (ma non per questo meno invasiva) indotta non facendo funzionare il pubblico, non assumendo nuovo personale e precarizzandolo (come in Umbria). L‘obiettivo di questa modalità è un cambio culturale che induca cittadini e cittadine a rivolgersi al privato, a chiedere più privato. Questa azione va respinta chiedendo in Umbria come alle altre regioni di assumere in modo stabile e qualificato il personale sanitario dei vari livelli. A livello governativo vanno previsti meccanismi che impegnino le regioni ad utilizzare le risorse per l’assunzione di personale. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Il rilancio e rafforzamento della rete dei servizi sanitari e socio sanitari territoriale per rimettere al centro la cura e il ben-essere delle persone, e la salute quale bene comune universale
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Governo nazionale, Parlamento, Regione, Comuni, Aziende Sanitarie, Ambiti sociali, operatori e operatrici sanitari e sociali, associazionismo, volontariato e cooperazione sociale, gli organismi di direzione del PD, il gruppo dirigente diffuso, iscritti e iscritte, le associazioni coinvolte quali Emergency, Cittadinanza Attiva, i Sindacati CGIL-CISL-UIL, i partiti del campo progressista a partire da Art.1
Agorà da cui è emersa la proposta:
La riforma della rete dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari: riorganizzazione, primato della sanità pubblica, professionalità
“Salute bene comune universale” 1° Agorà mercoledì 13 aprile ore 17,00 “La riforma della rete dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari: riorganizzazione, primato della sanità pubblica, professionalità tra ricerca, tecnologia, cura delle persone” La rete dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari costituisce l’asse fondamentale di un sistema sanitario volto ad assicurare il ben-essere delle persone, a promuovere salute, a prendersi cura di ciascuno e ciascuna nelle diverse fasi della vita e nelle diverse condizioni, assicurando il diritto alla salute. La pandemia ha rivelato tutto ciò anche a coloro che non lo avevano chiaro.
Così come è avvenuto rispetto al primato della sanità pubblica. Si tratta ora di riformare la rete dei servizi territoriali con nuova consapevolezza e anche in modo radicale, per assicurare universalmente il diritto alla salute. In questa prima Agorà vogliamo affrontare i seguenti assi di discussione e proposta:
A. Archiviare l’aziendalizzazione, riprogettare l’architettura istituzionale e organizzativa in funzione delle persone e della cura
B. la sanità non è un mercato: rapporto pubblico-privato incentrato su: primato della sanità pubblica, complementarità del privato, economie di rete.
C. Interazione tra università, ricerca, formazione, sistema sanitario: per professionalità sanitarie incentrate sull’approccio olistico alla persona come dimensione etico-professionale, anche mediante l’uso delle tecnologie, valorizzate contrattualmente, con assunzioni adeguate per quantità e qualità
Relazioni a cura di: Anna Maria Paci (già direttore di Distretto socio-sanitario, Presidente dell’Associazione Persefone), Andrea Bernardoni (UNIPG), ASUP Specializzandi Università di Perugia
Partecipano: Marco Cardile responsabile regionale salute PD Umbria, Stefano Moretti, resp. regionale Sanità Art. 1 Umbria, Brunetta Bellucci coordinatrice di area di Emergency Umbria, Sono stati invitati a partecipare Sindacati, Associazioni, Cooperazione Introduzione a cura di Rita Zampolini, Associazione Radicalità per Ricostruire Umbria
Conclusioni a cura di:
● Tommaso Bori, segretario regionale PD Umbria
● Gianluca Busilacchi, Resp, Nazionale Salute Art. 1:
● Sesa Amici, Rete nazionale Radicalità per Ricostruire a cura dell'Associazione Radicalità per Ricostruire Umbria
Abbiamo approfondito ed elaborato tali tematiche in un percorso di confronto ed approfondimento compiuti attraverso vari appuntamenti a maggio 2020, il 16 e 17 ottobre 2020 nell’ambito della due giorni umbra “Radicalità per Ricostruire. Un progetto nuovo per l’Umbria”, fino all’11 maggio 2021. Lo abbiamo fatto coinvolgendo vari soggetti: esperti, studiosi, associazioni culturali politiche e sociali, sindacati, forze del campo largo.
Abbiamo approfondito ed elaborato tali tematiche in un percorso di confronto ed approfondimento compiuti attraverso vari appuntamenti a maggio 2020, il 16 e 17 ottobre 2020 nell’ambito della due giorni umbra “Radicalità per Ricostruire. Un progetto nuovo per l’Umbria”, fino al’11 maggio 2021. Lo abbiamo fatto coinvolgendo vari soggetti: esperti, studiosi, associazioni culturali politiche e sociali, sindacati, forze del campo largo progressista, della sinistra e del centrosinistra. “Salute bene comune universale” è il documento aperto che ne è scaturito e che poniamo alla base della discussione nell’Agorà. Lo alleghiamo qua sotto. “Salute bene comune universale” è il documento aperto che ne è scaturito e che poniamo alla base della discussione nell’Agorà.
Lo alleghiamo qua sotto. https://drive.google.com/file/d/1ayowx60Ve79HUkeI4Rgphw_VBlpiqVoC/view?usp=sharing
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