
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
IL PARTITO DEMOCRATICO per chi ha bisogno di buona politica Per dare partecipazione politica agli iscritti e affrontare le disuguaglianze crescenti.
- Descrizione dettagliata
- IL PARTITO DEMOCRATICO PER CHI HA BISOGNO DI BUONA POLITICA
Per dare partecipazione politica agli iscritti e affrontare le disuguaglianze crescenti.
Proposta conclusiva dell’AGORÀ del 3 maggio 2022
Ferdinando Chiaromonte, Antonio Fantoni, Giorgio Panizzi
Gruppo di Formazione Politica ed Etica Pubblica
Sezione PD Trieste Salario – Roma Municipio 2
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Dei circa 70 iscritti registrati dalla piattaforma hanno direttamente partecipato 31 persone, 15 hanno preso la parola durante la Agorà tenuta on line il 03/05/22. Inoltre, sono pervenuti. 11 commenti alla piattaforma Agorà Democratiche.
Discussione e commenti hanno sottolineato la necessità di intervenire su meccanismi e regole di funzionamento del PD, per una maggiore democrazia interna e per portare ad ogni livello del Partito, dai Circoli Territoriali alla Federazione Nazionale, la politica partecipata e condivisa.L’ambiente naturale, culturale, sociale, politico ed economico del paese e dell’intero pianeta cambia continuamente in modo inatteso e pericoloso. La politica ha il compito di farvi fronte e gestirlo nel presente e per le prossime generazioni.
A livello globale nessuna forza politica sembra in grado di farlo. In tutta Europa i partiti progressisti attraversano una crisi importante, alla quale non si sottraggono i partiti italiani e purtroppo neppure il Partito democratico
Nel PD attuale le idee e le proposte della base, degli iscritti nei Circoli e della cittadinanza attiva di riferimento della sinistra non hanno sedi e canali adeguati a interagire con responsabili locali e nazionali del PD. I vertici del Partito, impegnati a livello istituzionale, ma spesso purtroppo anche nella gestione del potere e nei rapporti delle correnti interne, non ascoltano la voce della società e degli iscritti.
Nella nostra Agorà, partendo dall’analisi delle ragioni per le quali il PD non fa buona politica, ci siamo concentrati sulla organizzazione e sui processi di democrazia interna e abbiamo proposto un cambiamento forte della sua struttura e delle sue modalità di interagire con la società.
I cambiamenti che proponiamo vogliono restituire agli iscritti nei Circoli territoriali un ruolo determinante nella gestione attiva della politica e richiamare i vertici alle loro responsabilità.
I contenuti conclusivi dell’Agorà vertono su questi aspetti
A.- Il ruolo dei Circoli nel Partito e nella cittadinanza, sia nel processo di formazione delle decisioni a tutti i livelli, sia come organi del Partito che garantiscano la prossimità e l’apertura alle istanze del territorio
B.- La struttura federale del partito e il ruolo delle rappresentanze di base ai livelli federativi crescenti, dal partito Municipale a quello Nazionale,
C.- Le modalità elettive sia interne al Partito e sia nella consultazione per la designazione dei candidati (Primarie) alle elezioni Parlamentari e amministrative locali.
D.- Gli strumenti obbligati di comunicazione e di consultazione orizzontale fra gli iscritti nei Circoli e verticali dalle Segreterie agli iscritti e dagli iscritti alle Segreterie.
E.- Il coinvolgimento diretto della cittadinanza che opera nel terzo settore, nei corpi intermedi e nel territorio di riferimento dei Circoli e delle Federazioni.
Ognuno di questi punti è esplicitato nelle linee generali nei paragrafi che seguono e più in dettaglio nel documento accluso.A.- IL RUOLO POLITICO DEI CIRCOLI.
Il ruolo dei Circoli deve essere molto potenziato perché essenziale per il Partito sia nel processo di elaborazione e formazione delle decisioni a tutti i livelli, sia come organi decentrati che garantiscano la prossimità con la cittadinanza e l’apertura alle istanze del territorio
I Circoli con il loro radicamenti nel territorio, e la loro capacità di analisi e di osservazione della società circostante costituiscono un elemento di verifica delle politiche indicate dal partito e contribuiscono alla loro definizione.
Nei Circoli iscritti e cittadini debbono incontrarsi ed elaborare assieme, in autonomia, analisi e proposte di soluzione ai problemi locali e nazionali.
Gli iscritti finanziano direttamente le necessità dei Circoli e gestiscono i loro bilanci, indicando principi e criteri di trasparenza paradigmatici per l’intero Partito.
Determinano essi stessi la composizione dei loro organi e di quelli federali che li rappresentano.
Vengono necessariamente consultati dalle Segreterie locali e nazionale sulle strategie di fondo del partito e sulle candidature del PD per le tornate elettorali amministrative locali e parlamentari nazionali.
Questo ruolo centrale dei Circoli deve trovare RICONOSCIMENTO E RISALTO NELLO STATUTO del PD, come indicato nelle proposte che seguono soprattutto per (B) la STRUTTURA FEDERALE e (C) LE MODALITÀ ELETTIVE.B.- LA STRUTTURA FEDERALE DEL PARTITO.
A livello crescente, dal partito locale, a quello Nazionale, i Circoli sono rappresentati dalla FEDERAZIONE DEI CIRCOLI (Municipi di grandi città e piccoli Comuni), LA FEDERAZIONE COMUNALE (grandi Città e gruppi di piccoli Comuni), LA FEDERAZIONE REGIONALE e la FEDERAZIONE NAZIONALE.
Gli organi dei Circoli, così come delle Federazioni, sono l’Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Segretario politico.
Nei Circoli l’Assemblea, costituita da tutti gli iscritti, elegge il proprio Consiglio Direttivo, il Segretario del Circolo e l’Assemblea della sua Federazione locale dei Circoli.
A livello di ogni Federazione, l’Assemblea viene eletta dai Circoli o dalle Federazioni che rappresenta ed elegge il suo Consiglio Direttivo, il suo Segretario e l’Assemblea della Federazione in cui è rappresentata.
I Segretari Regionali e Nazionale vengono eletti da tutti gli iscritti.
A tutti i livelli i Consigli direttivi predispongono relazioni periodiche sulle loro attività da presentare alla discussione delle Assemblee.C.- LE MODALITÀ DI CANDIDATURA ED ELEZIONE
Vengono qui indicate le procedure che dovrebbero migliorare molto le qualità politiche degli eletti e impedire che le storture correntizie predispongano, tramite accordi di vertice, sia gli organi interni del Partito che le candidature elettorali.1. Le candidature alle CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE per tutte le consigliature amministrative locali e per il Parlamento sono singole, spontanee e corredate da tutte le informazioni sulle qualità del candidato. Come tali non sono predeterminate dalle segreterie locali e nazionali, neppure come eventuali conferme.
2. LE PRIMARIE sono il meccanismo obbligato di questa votazione e sono responsabilità precipua degli iscritti, ma possono essere aperte anche alla cittadinanza attiva degli elettori del PD.
3. le candidature alle RESPONSABILITÀ INTERNE DEL PARTITO devono essere singole e votate dagli iscritti sulla base della competenza, affidabilità, capacità di lavoro in squadra allargata e di contributo attivo alle strategie di fondo del Partito
4. Per designare i suoi responsabili il Partito deve adottare PROCEDURE DI VOTAZIONE che garantiscano la rappresentanza delle strutture territoriali nelle Assemblee federali ai diversi livelli. I criteri di base sono:
• Le Assemblee a tutti i livelli eleggono, tra i propri componenti, i CONSIGLI DIRETTIVI.
• LE ASSEMBLEE dei Circoli eleggono l’Assemblea della corrispondente Federazione dei Circoli tra i componenti dei propri Consigli Direttivi; le Assemblee delle Federazioni dei Circoli eleggono la Assemblea della Federazione Comunale tra i componenti dei propri direttivi. Questa modalità di designazione si ripete per le Federazione Comunali alla Federazione Regionale e per le Federazioni Regionali alla Federazione Nazionale.
• IL/LA SEGRETARIO/A a tutti i livelli viene eletto dagli iscritti sulla base delle candidature e dei programmi presentati. È eletto Segretario/a chi supera il 50% dei voti espressi. Nel caso in cui nessun candidato abbia raggiunto questa percentuale è previsto un ballottaggio tra i due candidati più votati.
• Viene eliminato il meccanismo dell’apparentamento tra mozioni congressuali, liste chiuse e candidati al Consiglio Direttivo e alla carica di Segretario/a.
• LA MOZIONE più votata dalle Assemblee (periodiche e in occasione del Congresso) determina soltanto gli obiettivi politici e le strategie dei Circoli e delle Federazioni nei tempi che seguono
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D.- GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE E DI CONSULTAZIONE
INTERNI AL PARTITO.
1.- Le AGORÀ DEMOCRATICHE devono essere confermate, con i necessari perfezionamenti tecnico-organizzativi e le necessarie innovazioni, come strumento per:
• creare canali di comunicazione verticali di proposte di iscritti ed elettori verso le strutture federali del PD
• creare una rete di comunicazione orizzontale garantendo la accessibilità dell’anagrafe degli iscritti (e di coloro che si registrano) da tutti i punti della rete
• creare uno strumento di coinvolgimento dei corpi intermedi nel territorio.
L’esperienza delle Agorà Democratiche deve quindi diventare permanente, dal livello Nazionale al livello locale, come rete di innovazione e comunicazione su iniziativa di gruppi di iscritti e non iscritti, aperte alla discussione nei territori ed estesa all’intera cittadinanza, anche residente all’estero.
Le conclusioni raggiunte sono oggetto di analisi e disamina da parte delle Segreterie di Federazione Locali e Nazionale.
Gli iscritti nei Circoli devono essere sollecitati al lavoro politico come autentici protagonisti nella vita del Partito.
2.- Deve essere costituita la CONSULTA DEMOCRATICA dei Circoli che, convocata una volta l’anno (ma anche ogni volta che si presenti la necessità di confronto su temi politici di grande rilievo) dalle Segreterie Nazionali e Federali locali con quesiti espliciti e sintetici, consentiranno di promuovere e/o verificare le strategie di fondo sugli aspetti politici di attualità e su problemi di politica interna del Partito.
3.- Debbono essere costituite le CONSULTE AMMINISTRATIVE come canale di comunicazione diretta del partito locale (Circoli e Federazione di Circoli) con gli organi amministrativi del Municipio e del Comune. Qualora aperte quando il PD sia in maggioranza anche agli altri partiti, di minoranza e opposizione, possono costituire una prova di trasparenza e partecipazione alle Istituzioni Democratiche e alla politica del Partito.
E.- IL PARTITO E LA CITTADINANZA ATTIVA DI RIFERIMENTO.
Tutta l’attività politica e gestionale indicata sopra per i Circoli è esplicitamente aperta alla cittadinanza attiva nel terzo settore, nei corpi intermedi e nel territorio. È compito dei Circoli e delle Federazioni locali promuovere questa partecipazione nei territori di competenza attraverso le Agorà o altre iniziative concrete ed attività comuni di servizio alla cittadinanza.
In particolare, le competenze degli iscritti, ciascuno nella propria esperienza lavorativa e al proprio livello, sono riportate in un apposito data base e poste come servizio volontario alla cittadinanzaTutte queste modalità di elaborazione politica degli iscritti ed aperte ai cittadini configurano una attività molto intensa di lavoro politico. Sono infatti l’impegno e il lavoro necessari per definire, dalla base territoriale, una BUONA POLITICA tramite una nuova INTELLIGENZA COLLETTIVA, con un vantaggio evidente per gli iscritti e per le politiche del partito nella sinistra di governo e/o di opposizione.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- la incapacità del Partito di coinvolgere iscritti e cittadini nella elaborazione unitaria di una nuova cultura politica di sinistra in grado di affrontare globalmente le crisi economiche, ambientali e culturali in un quadro europeo
A questo mancato coinvolgimento consegue la crescente disaffezione dei cittadini per le istituzioni politiche e dell’elettorato di sinistra per il Partito Democratico.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Tutti i Circoli e le Sezioni Territoriali del PD assieme alle associazioni del Terzo Settore
Il Segretario Politico del Partito Democratico
L’Assemblea Nazionale del Partito
Il Responsabile della Struttura informatica del PD
Il Parlamento per l’adempimento dell’art. 49 della Costituzione.
Agorà da cui è emersa la proposta:
Il PARTITO democratico per chi ha bisogno di buona politica
IL PARTITO DEMOCRATICO PER CHI HA BISOGNO DI BUONA POLITICA Agorà proposta da Ferdinando Chiaromonte, Antonio Fantoni e Giorgio Panizzi Gruppo di Formazione Politica ed Etica Pubblica, Circolo PD Trieste Salario, Municipio 2 Roma Da molti anni si assiste ad una crescente diseguaglianza economica, sociale, culturale e di rappresentanza politica. Ciò nonostante, o forse per questo, cresce l’avversione ai partiti, la disaffezione alla politica partecipata, il populismo leaderistico e decresce la frequenza elettorale.
Il PD ed i suoi iscritti hanno ancora risorse, competenze e passione politica per essere il motore di una trasformazione del nostro Paese. Per utilizzare queste energie occorre liberarle dalle incrostazioni di una cattiva politica e malaffare (che purtroppo hanno contagiato anche il PD), progettando una rete di regole e processi di effettiva democrazia nella vita e nelle decisioni del Partito. Presupposto indispensabile del rinnovamento interno e della ripresa è il coinvolgimento di ceti sociali vittime della diseguaglianza (a cui non riusciamo più a parlare) nella costruzione di un disegno di riforma. Per questo, con questa Agorà, proponiamo di:
a.- Dare sostanza effettiva alle competenze politiche dei Circoli ed alla struttura federale del Partito, promuovendo nello stesso tempo un efficace e trasparente processo di comunicazione tra gli iscritti e le strutture del Partito a tutti i livelli.
b.- Modificare i sistemi di elezione interni per contrastare la logica delle correnti cristallizzate.
c.- Favorire la partecipazione degli iscritti alla definizione delle scelte strategiche del partito e il coinvolgimento dei cittadini nella nostra vita politica.
d.- Rendere obbligatorie le Primarie per le candidature amministrative e Parlamentari del Partito. Nel testo esteso di questa Agorà queste proposte vengono articolate, con particolare riferimento ai Circoli, e sottoposte a discussione, integrazione e approvazione degli intervenuti.
PREMESSA
Il prevalere della economia finanziaria su quella reale, la globalizzazione spinta, la rapidità di una evoluzione tecnologica sempre più diffusa e pervasiva hanno drasticamente cambiato la nostra società. Questo ha modificato lavoro, distribuzione della ricchezza, relazioni sociali e personali, aspettative e bisogni, interrogando lo stesso concetto di sviluppo e mettendo in difficoltà anche l’assetto istituzionale della nostra Repubblica. I partiti progressisti non hanno saputo interpretare correttamente questi cambiamenti, né dotarsi degli strumenti necessari per orientarli verso un miglioramento del benessere economico e sociale. Le loro classi dirigenti si sono sempre più allontanate dalla comprensione dei fenomeni che questi cambiamenti comportavano e non hanno saputo intervenire sulla loro genesi e sulle loro conseguenze, riducendosi sempre più a gruppi correntizi di gestione di un potere condizionato dall’appartenenza, spesso subalterno e comunque non più finalizzato alla positiva evoluzione della società.
Ciò ha favorito il prevalere dell’individualismo, l’affievolirsi della spinta e dell’interesse alla partecipazione della vita della comunità, sino al pesante declino della stessa partecipazione elettorale. Il PD, pur essendo l’unico partito che mantiene una sua consistente struttura territoriale e forme interne di partecipazione, non si è sottratto a questa deriva nell’operare concreto dei suoi organismi e dei suoi leader. La stessa definizione delle regole di funzionamento (gli Statuti), disegna una struttura verticistica, pletorica nella composizione degli organismi, priva di radicamento territoriale e poco trasparente nel processo decisionale. Occorre invertire questa tendenza, nelle regole e nell’operatività, ricostruendo nel Partito un ambiente di democrazia, aperta al rapporto con i cittadini ed in particolare con i ceti sociali di riferimento, ed un percorso di partecipazione e di coinvolgimento decisionale.
I CRITERI ISPIRATORI
Per raggiungere questi obiettivi articoliamo delle proposte specifiche basate sui seguenti criteri:
1.- Potenziamento delle funzioni e del ruolo dei Circoli come fondamento della organizzazione e della vita del Partito. Con la nostra proposta di Agorà si intende contribuire a cambiare il modo di funzionare del Partito, dando ai Circoli nuova voce nelle decisioni politiche, in modo da promuovere, ad ogni livello, un confronto vero fra i diversi orientamenti politici che non si basi sulla appartenenza correntizia.
2.- Restituzione agli iscritti della “sovranità” attraverso la rivitalizzazione dello spirito federalista del Partito e della regola della rappresentanza della base a tutti i livelli. Come strumento adatto a questo scopo si propone la costituzione di una CONSULTA DEMOCRATICA di periodicità almeno annuale, per tutte le decisioni di rilevante significato politico. Attraverso questo strumento gli Organi federali da Municipali a Nazionali consultano le Assemblee degli iscritti nei Circoli sulle linee di indirizzo fondamentali della politica del Partito. Con questa modalità gli iscritti potranno di nuovo essere protagonisti della politica e verranno attratti ad esserlo.
3.- Procedure elettive nel Partito. Per tutti gli organi del Partito a tutti i livelli, da quelli del Circolo (Consiglio Direttivo) a quelli delle Federazioni locali e Nazionale, (Assemblea e Consiglio Direttivo), sono elettori tutti gli iscritti con almeno un anno di anzianità nel Partito. Viene abolito il sistema delle liste precostituite e dell’apparentamento tra tesi e candidati. Chi si candida iscrive il suo profilo su una piattaforma predisposta dalle Federazioni. La rappresentanza viene eletta da questa lista unica di candidature singole con l’espressione di un massimo di due preferenze di genere diverso. La/il Segretaria/o viene eletta/o con meccanismo a doppio turno. La/il Segretaria/o Nazionale viene eletta/o a turno unico con votazione di tutti gli iscritti elettori.
4.- Riconoscimento delle Agorà Democratiche rese permanenti come meccanismo di apertura verso l’esterno e di coinvolgimento dei cittadini nella vita e nelle scelte del Partito. Vengono proposte, accanto alle Agorà Nazionali già funzionanti (iscritti e cittadini dicono fra loro e al Partito), anche le Agorà di Circolo (Cittadini dicono al Circolo di riferimento).
5.- Primarie generalizzate e obbligate per la scelta dei candidati nelle elezioni amministrative locali, dai Municipi alle Regioni, i candidati alle elezioni Parlamentari e i candidati alle cariche di Presidente di Municipio, di Sindaco e di Presidente di Regione. Le Primarie sono riservate esclusivamente agli iscritti elettori per i livelli locali, ma possono essere estese a cittadini preregistrati per le Primarie a livello regionale e nazionale.
IL DETTAGLIO
1.- Le funzioni dei Circoli Il perno della nostra Agorà è costituito dalla valorizzazione della azione dei Circoli. Ad essi vengono perciò attribuite le seguenti funzioni:
a. - Analisi delle necessità e dei problemi espressi dai cittadini, dalle associazioni del terzo settore e dai corpi intermedi e partecipazione ad azioni comuni.
b.- Competenze di servizio e supporto offerte per istanze concrete della cittadinanza di riferimento.
c.- Elaborazione e proposta politica sui temi fondanti del Partito.
d.- Partecipazione alla definizione delle strategie del Partito.
e.- Coordinamento, tramite il Segretario, con gli altri Circoli della Federazione dei Circoli.
f.- Raccordo politico e stimolo per la struttura Amministrativa locale e per i gruppi consiliari del PD. A questo scopo viene attivato dal Partito e dalla Struttura Amministrativa un canale di comunicazione con i Segretari dei Circoli.
g.- Partecipazione attiva alle Agorà Democratiche locali e nazionali, alla Consulta Democratica e alla gestione delle Primarie.
2.- Struttura dei Circoli, poteri degli organi e procedure elettive
a. Assemblea degli iscritti L’Assemblea elegge al suo interno i membri del Direttivo in proporzione al numero degli iscritti e sino ad un massimo di 15 (per un numero di iscritti superiore a 200). La elezione avviene su di una unica lista di candidature, esprimendo al massimo due preferenze di genere diverso. Eletto il Direttivo gli iscritti, con unica votazione, indicano tra i suoi membri (nel numero previsto) quelli che andranno a far parte della Assemblea della Federazione dei Circoli (Municipale o Comunale). Con votazione separata l’Assemblea elegge il Segretario del Circolo. Le candidature a Segretario vengono presentate da almeno 10 iscritti. Viene nominato Segretario il candidato che abbia raggiunto il 51% dei voti degli iscritti. Nel caso che nessun candidato abbia raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un secondo turno di votazioni con ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno. Le ulteriori procedure operative per la gestione dei processi elettorali vengono definite da una Commissione di 5 membri indicata dalla Assemblea, tra gli iscritti con almeno tre anni di anzianità. I membri della Commissione elettorale non possono essere candidati al Direttivo o all’incarico di Segretario. L’Assemblea viene convocata dal Segretario, con cadenza almeno bimestrale, per discutere una apposita relazione del Direttivo. Viene comunque convocata ogni qualvolta occorra assumere decisioni di rilevante significato politico a livello locale, o contribuire alle decisioni di rilevante significato politico a livello superiore, in risposta alle sollecitazioni della Consulta Democratica. L’Assemblea viene anche convocata in seduta straordinaria su richiesta motivata di almeno il 15% degli iscritti per la discussione di mozioni di orientamento politico e/o di mozioni di sfiducia nei confronti del Direttivo, di suoi singoli membri o del Segretario
b. Consiglio Direttivo Il Direttivo propone ed istruisce le iniziative politiche del Circolo, e le realizza con il coordinamento del Segretario. Le decisioni e le iniziative di rilevante significato politico vengono sottoposte al vaglio preventivo dell’Assemblea. Il Direttivo gestisce altresì le attività correnti - anche amministrative - del Circolo, delegando a tale scopo uno o più dei suoi componenti. La tenuta del bilancio amministrativo del Circolo e del suo Conto Bancario viene delegata dal Segretario ad un membro del Direttivo (Tesoriere). Il Direttivo nomina al proprio interno un Responsabile del trattamento dati e della anagrafe degli iscritti, cui ha libero accesso. Predispone annualmente e presenta alla Assemblea un rendiconto sulle entrate/uscite del Circolo. Predispone inoltre e presenta alle Assemblee ordinarie una relazione delle sue attività. Supporta il Segretario nella direzione politica. In caso di impedimento o dimissioni del Segretario, il membro più anziano del Direttivo assume la reggenza temporanea del Circolo
c. Segretario Il Segretario è il responsabile politico del Circolo e lo rappresenta nelle relazioni con le altre strutture del Partito, con il territorio e con le Istituzioni locali. Nella sua qualità convoca l’Assemblea in seduta ordinaria o straordinaria, coordina le attività del Direttivo, partecipa di diritto alla Assemblea dei Circoli (municipale o comunale)
2.- Le Federazioni dei Circoli A livello Municipale nelle grandi città, o Comunale nelle città di dimensioni minori è prevista una Federazione di Circoli esistenti su quel territorio. Sono organi della Federazione dei Circoli: L’Assemblea eletta dagli iscritti elettori dei Circoli all’interno dei loro rispettivi Direttivi in numero massimo di 50 membri in proporzione agli iscritti elettori dei Circoli. Sono inoltre membri di diritto della Assemblea i Segretari dei Circoli. Il Consiglio Direttivo formato da un numero massimo di 15 membri ed eletto dall’Assemblea di Federazione tra i propri membri. Il Segretario della Federazione dei Circoli eletto direttamente dagli iscritti elettori dei Circoli, sulla base di candidature individuali e non collegate a liste. I poteri dei suindicati organismi ricalcano quelli previsti per i corrispondenti organismi dei Circoli, con riferimento al territorio di competenza
3.- Strutture Federali Comunali, Regionali e Nazionale Le Federazioni Comunali si costituiscono per grandi Comuni o per aggregazioni di piccoli Comuni e rappresentano le Federazioni dei Circoli. Le Federazioni Regionali rappresentano le Federazioni Comunali.
La Federazione Nazionale tramite le Federazioni Regionali rappresenta tutti gli iscritti e le Federazioni locali. Gli organi e la tipologia di rappresentanza locale descritta per i Circoli e la Federazione dei Circoli possono essere analoghe per le Federazioni Comunali, Regionali e Nazionale. Viene mantenuto il criterio di rappresentanza territoriale nella composizione e nella elezione degli organismi per cui, per ogni Federazione, l’Assemblea e il Segretario vengono eletti dai componenti delle Assemblee delle Federazioni rappresentate, mentre il Consiglio Direttivo viene eletto direttamente dell’Assemblea della stessa Federazione. Viene inoltre contenuto il numero dei componenti degli organi al fine di consentire efficacia ed efficienza nell’esercizio delle loro attività. Il Segretario Nazionale viene eletto da tutti gli iscritti elettori dei Circoli con unica votazione a turno singolo. Resta salva la facoltà della/del Segretaria/o, ove la situazione lo richieda, di nominare sia una Segreteria e sia altri organismi di staff che lo affianchino nella gestione dei diversi settori di attività.
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9 commenti
Conversazioni con ENNIO GALANTE
0SSERVAZIONI DI ENNIO GALANTE – 2a parte
2.5 – Consiglio direttivo del Circolo.
Considerando l’auspicata de-gerarchizzazione a livello di base e di “Apparato”(come si diceva una volta), Vi propongo di cambiare il nome in Comitato di Coordinamento del Circolo. Questo nome esiste già nell’art.11.b dello Statuto regionale del PD lombardo.
2.8 - Il Segretario di Circolo.
Per applicare l’approccio dell’ “intelligenza collettiva”, propongo di ridefinire il suo ruolo che dovrebbe essere eminentemente di coordinatore-organizzatore, non di “responsabile politico”, cioè capo/direttore/maestro (attenzione alla gerarchizzazione e personalizzazione della carica!); tutti gli iscritti devono sentire la corresponsabilità dell’individuazione ed analisi di problematiche a livello politico cittadino/regionale/nazionale. Quindi ciascuno, sempre, svolgerà l’ azione di radar intelligente in ambito locale e anche su più larga scala. Il radar dovrà far sì che il PD sia sempre davanti all’iniziativa politica degli altri partiti nelle istituzioni, quindi non giochi solo di rimessa.
Un esempio di subalternità politica del PD: dopo la fine di Expo-2015 la società del Comune di Milano che aveva comprato un suolo (circa 90 ha, in maggior parte agricolo) non è riuscita a rivenderlo al termine dell’esposizione. Quindi è rimasta in debito. M.R. (allora al governo) in accordo con potentati accademici dell’architettura e dell’edilizia ha trovato la soluzione: trasferire i dipartimenti scientifici di UniMi da Milano Città studi (dove erano perfettamente inseriti, da qualsiasi punto di vista), nell’area ex-Expo. Il costo dell’operazione sarebbe stato sostenuto con una sovvenzione governativa pluriennale. Il PD ha condiviso acriticamente. Un altro esempio di carenza di linea politica autonoma del PD è la mancanza di una propria iniziativa di dibattito pubblico sul futuro dello stadio Meazza di Milano. In ambedue i casi citati ci sono stati forti movimenti di cittadinanza attiva che hanno elaborato serie proposte tecniche. Io affermo che il Partito dovrebbe adottare sempre, anche quando è al governo locale/regionale/nazionale, una autonoma e tempestiva analisi ed elaborazione politica (appoggiata sui radar della base) prima che avvengano trattative tra le Istituzioni e le componenti sociali ed economiche interessate. L’abitudine di delegare questo ruolo fondamentale agli eletti (sindaci, assessori) può creare situazioni negative, nonché indebolire la caratterizzazione politica del partito.
Grazie ancora Ennio dei tuoi contributi. Purtroppo siamo ormai impossibilitati a cambiare la proposta pubblicata. Penso tuttavia che lo spirito di quanto proponiamo è chiaramente rivolto a favorire una gestione collegiale e non verticistica
Conversazioni con Benedetto Procacci
Non mi sembra una proposta sostenibile, mi sembra troppo impostata su concetti superati.
Vi dico le mie perplessità (in sintesi):
- mi sembra ci sia in atto da tempo una trasformazione della nostra società con un crescente disinteresse per la politica e per i partiti
- i cittadini impegnano sempre meno tempo nella propria informazione/formazione civica, sono quindi sempre meno preparati ad esprimere un voto consapevole e prevale il voto di pancia
- i contatti fisici sono sempre più complessi
- i partiti tradizionali sono in crisi da tempo
- perché non tenere conto della esperienza M5S che, seppur finiti male, hanno avuto un forte successo basato fortemente su di una piattaforma?
In questo contesto credo che volendo rilanciare una struttura di partito per il PD occorra associarla ad una piattaforma, una applicazione sul cellulare che consenta di mantenere il collegamento tra gli iscritti/simpatizzanti per la formazione del consenso democratico.
Ciao
Benedetto Procacci
Buongiorno Benedetto,
quanto tu dici è esattamente la nostra Agorà. Infatti :
L’Agorà affronta tre problemi:
1.- Troppi elettori di sinistra si astengono dal voto o esprimono voti di protesta perché, nella loro percezione, il PD non sta facendo buona politica.
2.- Il Partito, affetto da pericoloso verticismo, non lascia alle Sezioni e ai Circoli territoriali e, in generale, agli iscritti nessuno spazio concreto di elaborazione e iniziativa politica.
3.- Mancando degli strumenti di percezione effettiva dei disagi di troppi cittadini, il PD parla di disuguaglianze, ma non sa quali siano veramente né sa come affrontarle. Lo dice Fabrizio Barca, ma non viene molto ascoltato.
Per avviare a questi problemi la nostra Agorà propone di modificare le strutture e il modo di funzionare della macchina del Partito, con queste modalità:
1.- Il Partito Democratico è organizzato in Federazioni di livello territoriale crescente in cui i rappresentanti degli iscritti mantengono rapporti continui con le loro Sezioni territoriali.
2.- La responsabilità decisionale viene lasciata agli appositi strumenti elettivi interni al partito dei livelli municipali, regionali e nazionale, ma alle Segreterie rispettive è fatto obbligo di attivare la consultazione diretta degli iscritti nelle strutture periferiche e di base del Partito, Sezioni e Circoli.
3.- La consultazione degli iscritti nelle Sezioni deve riguardare: (a) mediante la Consulta Democratica, su base periodica, l’identità del Partito, i grandi temi politici che lo caratterizzano, le priorità concrete con cui modulare gli interventi legislativi e amministrativi; (b) per tempo, prima di ogni evento elettorale, mediante le Primarie, la scelta dei candidati al Parlamento, ai Consigli regionali, comunali e municipali; (c) le Sezioni Territoriali ogni qualvolta lo ritengano opportuno organizzano autonomamente la consultazione della cittadinanza di pertinenza e l’azione politica locale in collaborazione con le organizzazioni di cittadinanza attiva; (d) gli iscritti, trasversalmente a Circoli e territori regionali, mediante Agorà democratiche rese permanenti formulano proposte politiche alle Segreterie del Partito, che ne devono tenere conto.
L'elezione del Segretario del partito con primarie aperte favorisce la forma, la "fama" e non la sostanza. Il segretario deve essere espressione del partito; inoltre sono contrario all'automatismo del ruolo di segretario coincidente con quello di candidato proposto per la Presidenza del Consiglio (al netto delle prerogative del Presidente della Repubblica). Non deve essere vietato ma neanche automatico.
Concordo con la necessità di consultare la base, con sistemi informatici, per accordi: contrari alla linea di partito, post-elettorali, non rispondenti alle direttive congressuali, ai principi e ai valori statutari.
Marco Vendali - Circolo Andrea del Sarto - Firenze
Sono d'accordo che le primarie siano riservate agli iscritti, , ma abbiamo lasciato la scelta aperte - chiuse alla Segreteria nazionale in relazione al momento politico. Quanto al Segretario nazionale automaticamente candidato alla Presidenza del Consiglio sarei proprio contrario, per infiniti motivi.
Mi sembra che sia sviluppato quasi esclusivamente il rapporto con le istituzioni e le gerarchie di partito e poco quello con il territorio. Credo che i circoli dovrebbero ospitare e promuovere tutte le iniziative di cittadinanza attiva che maturano sul territorio. Essere un punto di riferimento riconosciuto anche in interventi locali per la difesa dell'ambiente, l'integrazione sociale, la difesa dei diritti dei cittadini.
Conversazioni con Armando Lenza
Ciao,
mi sembra un buon lavoro e un modo utile a coinvolgere i cittadini e riavvicinarli alla politica.
Ritengo fondamentale ritornare alle preferenze nominali in ogni votazione, permettendo ai votanti di scegliere le persone che preferiscono, non farsele imporre dall' alto.
Buona continuazione di questa attività
Armando Lenza
Buon giorno Armando,
hai colto molto bene l'essenza della nostra Agorà e ti ringraziamo per le parole di incoraggiamento. Vorrei aggiungre un altro punto saliente, cioè l'OBBLIGO, per il cosiddetto "Apparato", di consultare i Circoli e gli Iscritti, non solo durante i rituali del Congresso quadriennale, ma sempre, e anche a livello locale, sulle politiche di fondo e strategiche del partito.
Il migliore incoraggiamento che puoi dare è il tuo sostegno. Solo se avremo molti "sostieni" la segreteria Nazionale dovrà tener conto della nostra Agorà.
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