
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Edilizia popolare, nuove soluzioni per superare le disuguaglianze di una legge regionale inadeguata,Legge 16/2016
- Descrizione dettagliata
- La discussione è iniziata dalla presentazione del comitato promotore
dell’Agorà(Quartieri popolari insieme- Milano Metropolitana)
dall’obiettivo ambizioso, di essere un comitato che dà voce ai vari
comitati di quartiere creando massa critica per riportare, con maggior
forza, alle istituzioni, le problematiche comuni.
Dalla raccolta dei vari documenti elaborati, emerge che per un totale
di patrimoni abitativo Aler ed MM di 62.300(unità) il 24% sono
occupate da abusivi e la maggior parte di questi sono sfitte!
Troppi Alloggi lasciati vuoti a fronte di una richiesta abitativa forte.
Questi numeri dipendono molto dall’impianto normativo della legge
regionale 16/2016 che determina i criteri di assegnazione degli
alloggi, con metodi già discriminanti a priori.
1. È necessario un nuovo impianto della legge regionale: la
complessa burocrazia e il meccanismo articolato ha bloccato la
possibilità che hanno gli enti locali di assegnare le case popolari
riattate. Ad oggi individuato in numero di alloggi da assegnare si
costruiscono gli avvisi pubblici per ricercare la domanda, questo
va ribaltato, mettendo al centro i cittadini e l’emergenza abitativa.
Ogni alloggio che si libera e si riqualifica deve poter essere
prontamente assegnato.
I Comitati Inquilini e di autogestione sono importanti nei quartieri
popolari e fanno la differenza, soprattutto dove il gestore pubblico è
inadeguato.
Alcune volte sono l’unico punto di riferimento per i cittadini, le cui
richieste sono di piccole esigenze di vita quotidiana.
Oltre a tutte le difficoltà, al degrado si aggiungono anche i tempi
infiniti per interventi di ordinaria amministrazione.
2. L’ Internalizzazione, almeno parziale, della piccola manutenzione
ordinaria al fine di conseguire miglioramenti soprattutto in termini
di efficienza e velocità degli interventi su richiesta.
Il problema non si ferma solo all’accesso alle case di edilizia popolare,
ma proprio “accesso alla casa” soprattutto nelle grandi città, il cui
costo “dell’abitare “ è diventato negli ultimi anni troppo alto.
Gli strumenti in campo, come l’edilizia popolare,sono insufficienti e
inadeguati ai nuovi bisogni abitativi.
3. Maggiore integrazione delle politiche ERP ed ERS anche in
un’ottica di progettazione ci-ordinata al fine di avere quartieri/
complessi caratterizzati da entrambe le offerte
Un esempio è Il paternariato pubblico/privato relativa agli immobili di
via Barrili 17 – Milano (Stadera) di proprietà ALER.
coinvolgendo soggetti privati qualificati, prioritariamente individuati
nel mondo della cooperazione di abitazione, cui affidare tramite atto di
comodato la disponibilità a medio-lungo termine di parti della
proprietà Aler affinché provvedano con fondi e organizzazione propria
al risanamento e alla gestione degli immobili. Gli alloggi ristrutturati
avrebbero dovuto essere affittati a canoni calmierati-concordati,
prevedendo l’inserimento anche di quote di utenza debole,
garantendone l’accompagnamento attraverso le organizzazioni della
cooperazione sociale.
La legge sulla Rigenerazione Urbana, fissa una serie di norme che
favoriscono la partecipazione di pubblico e privato, per velocizzare gli
interventi e per consentire una rigenerazione che non sia solamente
edilizia ma anche sociale, viabilistico e dei servizi.
4. Inserire la questione della casa in locazione con canoni accessibili
dentro progetti di rigenerazione urbana come una priorità.
5. Incentivi fiscali per favorire l’affitto, oltre quanto prevede già,
disincentivi fiscali per chi detiene gli appartamenti vuoti per molti
anni o tiene vuote strutture che potrebbero essere rigenerate e
messe a disposizione.
In questo momento storico, ci sono le risorse economiche, il
superbonus, il PNRR, occorre cogliere l’occasione e definire la
visione del paese che vogliamo, partendo dal tema dell’abitare,
fondamentale diritto sociale per i cittadini.
6. La necessità e l’urgenza di fare una legge quadro, con uno sforzo
collaborativo delle Regioni. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Soluzioni per superare le disuguaglianze della Legge 16/2016
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Proposte dirette alla Regione Lombardia ed al Governo Nazionale.
Agorà da cui è emersa la proposta:
Edilizia popolare, nuove soluzioni per superare le disuguaglianze di una legge regionale inadeguata, Legge 16/2016
Agorá organizzata da Mirko Lorusso
La crescente domanda di abitazioni popolari, testimoniata dalle lunghe liste d’attesa e dalle graduatorie di assegnazione inefficienti della Legge 16, richiede risposte in grado di offrire case in affitto a soggetti con redditi che non permettono di accedere né ai bandi pubblici, né all’edilizia convenzionata, alle famiglie con figli, alle giovani coppie, a studenti e a lavoratori fuori sede. Milano rischia di allontanarli e di creare nuove diseguaglianze sociali. A Milano e comuni dell’hinterland vi sono 35.000 appartamenti Aler e 23.000 di proprietà del Comune di Milano: per ristrutturarne 10.000 di Aler occorrerebbero 400 mln. Il Comune non ha soldi a sufficienza per ristrutturarne 600 di MM al costo di 30.000€ l’uno.
Occorrono azioni concrete, altrimenti ci sarà l’espulsione dalla città della classe media, di giovani e famiglie, verso i comuni dell’hinterland. Proposta: Va superata la gestione fallimentare del patrimonio abitativo della Regione gestito da ALER e migliorato quello del Comune di Milano gestito da MM. Molti quartieri sono in gravi condizioni di degrado: alcune richieste accomunano gli abitanti delle case popolari: mettere i custodi in ogni quartiere, utilizzare nuove tecnologie per sorvegliare i caseggiati e i cortili, stanziare fondi adeguati per i progetti di Manutenzione Straordinaria e riqualificazione. Occorre individuare nuovi spazi di socialità, d’intesa con i Comuni dove si trovano i quartieri di edilizia popolare, nuovi servizi di prossimità, centri d’ascolto e orientamento per i residenti, sia per gli anziani che per i giovani, spazi d’aggregazione per i giovani e locali per nuovi studi di medici di base. Con quali fondi e progetti: PNRR, Regione, comuni, Università, privati! I ceti più fragili e i soggetti indigenti sono esclusi anche dall’edilizia sociale delle cooperative e dell’Housing Sociale che pure deve essere incrementato. Occorre dunque, oltre che riqualificare le case popolari più vecchie, costruirne di nuove, anche nei comuni dell’hinterland dove aumenta la richiesta in corrispondenza delle stazioni e dei nuovi capolinea della MM previsti dai prolungamenti delle linee esistenti e dalla M4 in costruzione. La vergogna dei quartieri popolari degradati interessa pesantemente anche i quartieri vicini a quelli popolari ed è quindi un problema che tutta la città di Milano e i comuni limitrofi sono chiamati ad affrontare.
Partecipano: Senatore Franco Mirabelli Presidente MM Simone Dragone Consigliera Regionale Carmela Rozza Presidente Commissione Casa Federico Bottelli Presidente Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano Alessandro Maggioni Rappresentante dell’Associazione coltivare la città e del Comitato di autogestione di via Russoli Tina Monaco Introduzione Stefano Bassi portavoce Comitato “Quartieri Popolari Insieme Mi-Metropolitana “ Modera Daniela Silvana Barone Coordinatrice PD Municipio 6
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