
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Sviluppare interventi a sostegno della fecondazione mediamente assistita.
- Descrizione dettagliata
- Si propone un rimborso forfettario a donatori donatrici in Italia. Proposta che nasce in considerazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 162/2014 che ha rimosso il divieto alla fecondazione eterologa in Italia, a completamento della normativa in materia. Si recepisce il comma 2, articolo 12, Direttiva 2004/23/CE “I donatori possono ricevere un’indennità, strettamente limitata a far fronte alle spese e agli inconvenienti risultanti dalla donazione. In tal caso, gli Stati membri stabiliscono le condizioni alle quali viene concessa l’indennità”, inserendo, a integrazione del decreto legislativo 191/2007, art. 12, dopo il comma 1 “La donazione di tessuti e cellule è volontaria e gratuita” il comma 1bis “I donatori possono ricevere un’indennità, strettamente limitata a far fronte alle spese e agli inconvenienti risultanti dalla donazione alle condizioni stabilite con Decreto del Ministero della Salute”. Il ministero della Salute ha accettato la proposta del Tavolo Tecnico per la Ricerca e Formazione nella Prevenzione e Cura dell'Infertilità alle tariffe per i rimborsi delle procedure di Procreazione medicalmente assistita (Pma). Si richiede pertanto l'attivazione del decreto Tariffe che attualmente è alla firma della Conferenza Stato Regioni. Le tecniche sono molteplici, per ognuna ci sarà una tariffa specifica, ma è stata stabilita una tariffa di 2.700 euro per la fecondazione omologa in provetta, che riguarda il 75-80% delle prestazioni eseguite in Italia e per la quale. Per l’entrata in vigore bisognerà aspettare la definizione di tutte le tariffe Lea del decreto e questo sarà un momento fondamentale che consentirà di garantire un’omogeneità di accesso alle prestazioni in tutto il Paese, eliminando quelle disparità che finora, almeno per la Pma, hanno penalizzato soprattutto le Regioni del Sud.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Il nostro Paese è agli ultimi posti al mondo per natalità.Le cause sono molteplici e riguardano aspetti diversi che hanno tutti la stessa radice nella scarsa tutela dei diritti delle donne. Questa proposta suggerisce interventi finalizzati a risolvere una delle cause che determinano la bassa natalità.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Associazioni per le donne, Società scientifiche, Ministero della salute, Regioni, Ministero per il Sud e la coesione territoriale.
Agorà da cui è emersa la proposta:
La tutela della salute delle donne
Agorá organizzata da Angela Ianaro
La tutela della salute delle donne incrocia ambiti differenti e complessi. Una sua efficace promozione implica, da una parte, un ripensamento delle politiche sanitarie, anche attraverso un maggiore sviluppo della medicina di genere e il superamento della scarsa rappresentatività del campione femminile nell’ambito delle sperimentazioni cliniche dei farmaci che espone le donne ad una maggiore suscettibilità all'insorgenza di effetti avversi. Dall’altra, invece, si impone un effettivo potenziamento delle infrastrutture sociali che consenta di sostenere, accompagnare e tutelare l'inserimento effettivo delle donne nel mondo del lavoro nonché rafforzare il loro ruolo sociale e familiare all’interno della comunità. Quale problema vuole affrontare questa proposta? Sostenere il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e promuovere lo stato di salute delle donne attraverso azioni intersettoriali per una reale crescita globale. Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere? Ministero della Salute, Ministero del Lavoro, Parlamento, Associazioni femminili, Clinici, Imprenditori.
Elenco dei sostenitori
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