
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
• Introdurre regole democratiche e trasparenti dirette a regolamentare la gestione delle imprese da parte dei fondi finanziari.
- Descrizione dettagliata
- I fondi finanziari devono poter essere un possibile vettore di sviluppo e non uno strumento speculativo che altera il mercato e lascia lavoratori e istituzioni privi di un reale interlocutore dell’impresa. In senso lato, proponiamo una democratizzazione della finanza per una tutela della parte debole, cioè dei lavoratori (che non si possono spostare come i capitali) e delle imprese che scelgono di rimanere su un territorio perché si sentono parte del suo tessuto sociale e sono interessate alla sua crescita e sviluppo.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Impedire l'utilizzo dei fondi finanziari a fini speculativi; democratizzazione della finanza che tuteli i lavoratori e le imprese che rimangono sul territorio
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Cittadini, lavoratori, sindacati, partito, governo.
Agorà da cui è emersa la proposta:
Il futuro dello sviluppo tra delocalizzazioni e diritto al lavoro
La Brianza è sempre stata una terra con una forte vocazione produttiva. Negli ultimi anni però abbiamo assistito a molti casi di aziende che hanno voluto portare la produzione altrove. Cosa può fare la politica per garantire il diritto al lavoro e valorizzare la responsabilità sociale d'impresa? Come si può garantire un futuro allo sviluppo industriale al nostro territorio in un mondo sempre più globalizzato? Quali possono essere le soluzioni più eque ed efficaci per portare a investire nel nostro territorio e nel nostro paese, all'insegna dello sviluppo sostenibile e di una occupazione di qualità?
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Favorevole, ma è un obiettivo raggiungibile solo dopo un complicato processo di mutamento europeo e mondiale.
I fondi sono la quintessenza della logica capitalista, il denaro che produce più denaro, senza nemmeno fare i conti con il processo produttivo reale (acquisto aziende, le spremo per x anni, distribuisco i dividendi a sottoscrittori e passo ad altra azienda). Si apre un possibile conflitto tra il capitalista che ancora si misura con i problemi del processo produttivo reale e il capitalista finanziario. Su questo conflitto possono inserirsi le forse progressiste. Con qualche possibile contraddizione anche loro, perché se i fondi pensione , per ora, hanno cercato di tutelare i risparmi dei lavoratori, investendo prevalentemente in titoli pubblici, potrebbero anche loro dover decidere se limitare il possibile utile o agire come gli altri fondi. Ipotizzo che il problema "fondi speculativi" conduca inevitabilmente al vero nodo delle forze di progresso, ovvero come conciliare logica democratica nei singoli Stati e logica capitalista a livello mondiale, senza estendere la logica democratica allo stesso livello, per evitare che ogni Stato, per agevolare la propria economia in concorrenza con quella degli altri Stati, operi con una logica capitalista invece di esserne un regolatore per gli interessi generali..
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