
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Scuole aperte al territorio
- Descrizione dettagliata
- Apertura delle scuole il pomeriggio e la sera ad associazioni e altri soggetti del terzo settore del territorio per la realizzazione di attività sociali e culturali. Mettere in condizione gli enti locali e i soggetti istituzionali coinvolti di attuare protocolli d'intesa per l'utilizzo dei locali e per la realizzazione di attività integrate con il tessuto sociale di riferimento per gli istituti scolastici.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La realizzazione di questa proposta impatterà sulla possibilità di rendere un punto di riferimento più saldo nei quartieri delle città, in particolar modo metropolitane, per contrastare fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, oltre che per realizzare a pieno titolo l'integrazione con il territorio degli istituti scolastici superiori come da principi dell'ordinamento sull'autonomia scolastica (DPR 275/99 e DPR 567/96).
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Istituti scolastici
Enti locali
Ufficio Scolastico Regionale
Regione
Parlamento
Agorà da cui è emersa la proposta:
Pigneto e movida: socialità, inclusione, cultura e sviluppo
Periodicamente nel nostro Paese si riapre la discussione sulla movida, con un approccio sempre molto securitario che spazia senza particolare fantasia tra i concetti di “sicurezza”, “decoro” e “ordine pubblico”, propinando una rigida dicotomia tra “giusto” e “sbagliato” che taglia con l’accetta le complessità e propone soluzioni tanto semplici quanto inefficaci. Un armamentario a cui le amministrazioni locali di ogni ordine di grandezza hanno negli anni attinto a piene mani, dalle telecamere alle ronde, dai taser alle ruspe, dalle diffide agli sgomberi, più nell’ambito di operazioni di propaganda e facile raccolta del consenso che sulla sistematica analisi dei dati, con un approccio scientifico che punti alla realizzazione di soluzioni di ampio respiro. La “movida” storicamente é stata un movimento celebrava la liberazione e le libertà, le idee libertarie di sinistra e la controcultura, nella musica, nelle arti, nella letteratura e nel cinema, nata nella Spagna degli Ottanta come reazione agli anni vissuti dal Paese sito il regime di Francisco Franco. Un’origine lontana anni luce dalla retorica spicciola a cui assistiamo da tempo, perché invece nel nostro dibattito pubblico la parola “movida” ha assunto un’accezione fortemente negativa, spesso caricata ulteriormente da ulteriori forme dispregiative come “malamovida” o “movida selvaggia”. Una retorica che ha prodotto un’enorme mole di ordinanze sindacali frutto di un’emergenza perenne che ha portato al progressivo ampliamento dei poteri sulla pubblica sicurezza urbana. Una pratica contestata dalla Corte Costituzionale nel 2011 che, però, ha inesorabilmente inquinato il dibattito pubblico, avvallando una logica in cui le città diventano sempre meno spazio pubblico e sempre più luogo dei proprietari e dei consumatori, in cui dalla sicurezza intesa come benessere della popolazione, si è passati alla sicurezza come controllo, volta a proteggere dalla “criminalità diffusa” e dalle “devianze”, in una narrazione che ruota attorno al concetto di “sicurezza urbana”, che enfatizza la dimensione locale, agisce sulla percezione di sicurezza e dell’allarme sociale e include anche fenomeni non strettamente criminali o comportamenti al confine con l’illegalità – come graffiti, atti di vandalismo, schiamazzi notturni. Il Pigneto è stata spesso al centro di questo genere di polemiche, per questa ragione e nell’ambito del confronto elettorale verso l’elezione del nuovo Sindaco, del Presidente del Municipio e dei Consigli Comunale e Municipali, abbiamo voluto aprire una discussione su movida, socialità e inclusione, ripensando un modello di sviluppo che vada oltre il consumismo più sfrenato e valorizzi gli spazi, i presidi culturali e i luoghi di incontro. Lo faremo con le associazioni e i comitati di quartiere, le forze politiche, le organizzazioni sindacali e datoriali, il terzo settore, i cittadini e le associazioni studentesche e giovanili, in un dibattito corale capace di cogliere e affrontare le complessità, partendo dal territorio e realizzando proposte per affrontare il tema degli spazi di aggregazione e della socialità. L’Agorà Democratica si terrà domenica 26 settembre, dalle ore 15.30, all’enoteca La Tana, nell’area pedonale, in via del Pigneto, 57.
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2 commenti
Finalmente si discute di sport nel pd. E' un argomento da sempre sottovalutato a sinistra , è un grave errore, lo sport è lo strumento educativo per eccellenza , in tutti i sensi. Penso che lo sport a scuola vada completamente rivoluzionato, non si può fare "educazione artistica" tra un ora e l'altra magari vestiti normalmente . L'attività sportiva andrebbe fatta al pomeriggio con veri gruppi sportivi scolastici. Tra i soggeti da coinvolgere aggiungerei gli enti di promozione sportiva e le società sportive, hanno grande esperienza e finora hanno svolto un ruolo sostitutivo della scuola . patrizia canovaro
naturalmente educazione fisica .. grazie patrizia canovaro
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