
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Politiche del lavoro e dello sviluppo territoriale: il territorio a servizio del lavoro
- Descrizione dettagliata
- Mettere in atto iniziative volte a sperimentare nuovi modi di lavorare e di organizzare gli spazi e i tempi del lavoro a misura delle esigenze delle persone e della identità della singole zone coniugando sviluppo e recupero ambientale del territorio. La proposta prevede in particolare di a) creare spazi di coworking di prossimità e/o nearworking in spazi pubblici e privati degradati, non utilizzati o sottoutilizzati, b) sperimentare nuove forme di aggregazione “ibrida”, ad esempio inserire spazi di coworking in spazi di cohousing, integrare attività di natura sociale in spazi assegnati alla gestione privata tramite bandi, creare spazi integrati di formazione e lavoro.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Le infrastrutture e gli edifici sia pubblici che privati dismessi, l'imprenditoria giovanile, delle donne ed l'inserimento lavorativo
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- cittadini, istituzioni, associazioni datoriali e sindacali, gruppi di rappresentanza trasversale che fanno largo uso di social, risorse economiche e finanziarie dei territori
Agorà da cui è emersa la proposta:
Politiche del lavoro e dello sviluppo territoriale
“Politiche del lavoro e dello sviluppo territoriale” Cosa possono fare i territori per elevare il proprio tenore di vita.
Obiettivi:
• Valorizzazione delle risorse umane favorendo la più ampia integrazione possibile delle persone e, sotto il punto di vista professionale, integrando competenze puramente manuali con quelle di alto livello scientifico e tecnologico
• Cura del territorio valorizzandone al massimo le potenzialità umane e materiali e riqualificando le aree in stato di abbandono
• Potenziamento della crescita professionale multidisciplinare ed integrata, derivante dallo studio e dalla conoscenza delle nuove tecnologie, dei materiali, dei processi produttivi
• Creazione di una rete di attività e servizi che abbiano come riferimento principale il territorio di insediamento e la popolazione residente, in un contesto di economia circolare
• Sostenibilità economica e finanziaria delle iniziative nel medio/lungo periodo
• Produzione e mantenimento sul territorio della “ricchezza” generata nonché una equa distribuzione della medesima lungo tutta la filiera ed a favore del territorio di insediamento
• Integrazione sinergica fra sistema produttivo profit e no profit, sistema della formazione professionale e sistema sociale (cittadini ed istituzioni) Sostanzialmente si vorrebbe valorizzare al massimo le potenzialità (tutte) del territorio attraverso un patto fra società, mondo economico finanziario (profit e no/non profit) ed istituzioni dello Stato che persegua uno sviluppo economico inclusivo ed ambientalmente sostenibile che non solo garantisca l’equo/ottimizzato utilizzo delle risorse, ma, per quanto possibile, tenda addirittura a rigenerarle e/o implementarle. Bisogna passare dall’utopia, ovvero del sogno irrealizzabile, all’eutopia, cioè la realizzazione concreta del miglior contesto economico, sociale ed ambientale fattibile partendo dalla situazione esistente, dalle risorse disponibili e dall’individuazione di quelle reperibili.
Criticità:
• La condivisione “politica” e “sociale”
• La frammentazione dei livelli decisionali
• Il ruolo delle istituzioni locali
• La scelta “condivisa” del livello di sostenibilità sociale ed ambientale degli interventi
• Il mix di tecnologie
• Costi nascosti ed esternalizzazioni sia dei costi (sociali, ambientali, economici) che dei ricavi
• Vincenti e perdenti della transizione: politiche inclusive
• L’equilibrio economico e l’equa distribuzione del reddito e della ricchezza
• La frammentazione territoriale e delle proprietà sia pubbliche che private
• Il rapporto pubblico/privato
Elenco dei sostenitori
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