
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Rimuovere gli ostacoli di natura legislativa e burocratica che attualmente frenano le installazioni di impianti a fonti energetiche rinnovabili
- Descrizione dettagliata
- Stiamo facendo troppo poco per attuare la Transizione energetica indispensabile a fermare il Riscaldamento globale. Secondo le valutazioni degli scienziati, se continuiamo così le temperature a fine secolo non aumenteranno di 1,5-2°C, ma addirittura di 3-4°C, e il cambiamento climatico, di cui purtroppo si vedono già gli effetti, diventerà irreversibile.
Purtroppo le installazioni di nuovi impianti eolici e fotovoltaici, soprattutto a terra, vanno troppo a rilento per raggiungere gli obbiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050, per una serie di motivi fra cui anche la numerosità e la complessità delle procedure di autorizzazione, e lo scarso coordinamento fra gli Enti ad esse deputati (fino a 11 diverse procedure di approvazione per lo stesso impianto, con un iter alla fine di diversi anni). Di conseguenza molti progetti vengono scoraggiati da norme di legge e/o da complessità e lungaggini burocratiche presenti non in tutte ma in molte Regioni.
Questo vale sia per l’eolico, sia per il fotovoltaico sulle coperture o a terra, e per le Comunità energetiche.
Chiediamo perciò:
- di semplificare, ridurre di numero, coordinare le procedure di autorizzazione per facilitare le nuove installazioni di impianti a energie rinnovabili;
- di attivare l’amministrazione pubblica, anche migliorandone l’efficienza;
- tutto ciò però non deve significare però “allentare i controlli”, che anzi vanno rafforzati per evitare abusi e infiltrazioni della criminalità. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Le installazioni di impianti a energie rinnovabili vanno troppo a rilento in relazione agli obbiettivi della Transizione energetica per il 2050.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Il Partito Democratico, il Governo, il Parlamento, le Regioni e i Comuni
Agorà da cui è emersa la proposta:
Quale Fotovoltaico per la transizione energetica
In questa Agorà ci proponiamo di discutere su come dare una decisa accelerazione alla produzione di FER attraverso il fotovoltaico, che è ormai una tecnologia matura, in molti casi economicamente conveniente, e soprattutto è il nostro migliore alleato nella lotta contro il cambiamento climatico ormai in atto. Il recente piano del ministro Cingolani riconosce la necessità di produrre circa 650 TWh all’anno da fonti rinnovabili nel 2050, ma prevede solo 60 GW di nuove FER al 2030, di cui circa 42 di fotovoltaico. Noi crediamo che sia troppo poco, e che sia necessario fare molto di più, anche stabilendo obbiettivi vincolanti per ciascuna Regione, nell’ambito della propria programmazione territoriale, per quanto riguarda le nuove installazioni. Prioritariamente il nuovo fotovoltaico andrà installato sui tetti delle abitazioni e delle industrie, e nell’ambito delle Comunità energetiche; ma occorre incentivarlo di più, anche semplificando le procedure autorizzative e burocratiche. Tuttavia, considerata la dimensione della transizione energetica che sarà necessaria di qui al 2050, questo non basterà. Bisognerà quindi pensare anche ad impianti a terra sfruttando terreni agricoli improduttivi, marginali e che non alterino il paesaggio. Purtroppo rischiamo in questo senso un “effetto nimby” da parte di ambientalisti che considerano il fotovoltaico quasi come un nemico dell’ambiente, mentre invece è il nostro principale alleato per prevenire effetti irreversibili a danno dell’ambiente, della biodiversità, dell’agricoltura e del paesaggio stesso; e di amministratori timorosi di prendersi responsabilità. Bisogna superare queste resistenze facendo da un lato corretta informazione, e dall’altro adottando e migliorando le nuove proposte per rendere il fotovoltaico sempre più compatibile con l'ambiente e il paesaggio, con sistemi già sperimentati all’estero e anche in Italia, ad esempio il cosiddetto “Agrivoltaico” (come proposto anni fa da Legambiente), e vincolandoli a interventi attivi di riqualificazione ambientale, ad esempio riforestazione e inserimento nei “corridoi ecologici” per preservare la fauna e la biodiversità. Ad esempio, parchi fotovoltaici sollevati da terra e inerbiti possono costituire piccole “oasi” per le api e la piccola fauna (assai meglio delle stesse superfici agricole coltivate). Le proposte (che saranno comunque discusse e messe a punto durante l’Agorà) sono: - attuare un piano di transizione ecologica più coraggioso, con una maggiore diffusione delle FER; - realizzare una pianificazione degli impianti attraverso quote ripartite fra le Regioni e accordi a livello locale come i Piani energetici intercomunali; - per tutti gli impianti a terra, migliorare i requisiti di compatibilità ambientale e abbinarli con una difesa attiva degli ecosistemi; inoltre, puntare sull'agrivoltaico integrato nell'azienda, fino a una certa quota della superficie aziendale.
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