
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
SCREENING MAMMARIO: ridurre il divario tra regioni e migliorare le modalità organizzative
- Descrizione dettagliata
- Tutte le donne italiane hanno gli stessi diritti di tutela. Fissare dei protocolli di screening mammografico uguali per tutte le Regioni, da inserire nei LEA, e vincolare parte delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale alla loro applicazione. I centri diagnostici devono essere dotati di apparecchiature adeguate: mammografi con tomosintesi. Favorire l’interscambio di buone prassi tra Regioni. Ridurre l’eccessiva regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Per le conoscenze e le strumentazioni oggi a disposizione, è insufficiente limitare lo screening alla fascia di età 50-69 anni, bisogna portare a 45 anni l’età di inizio dello screening generalizzato.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Non ci devono essere donne “privilegiate” perché vivono nel centro nord e donne “sfortunate” con una maggiore probabilità di morire giovani per cancro al seno solo perché vivono al sud. Ridurre la mortalità delle donne per tumore al seno. Ridurre il turismo sanitario. Sostenere il Servizio Sanitario Nazionale e non 20 servizi regionali troppo diversi tra loro.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Ministero della Salute, Conferenza Stato-Regioni, Regioni, Aziende sanitarie, Medici specialisti.
Agorà da cui è emersa la proposta:
Mortalità delle donne per cancro al seno: cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale?
Il cancro alla mammella, se diagnosticato per tempo e correttamente, è quasi sempre curabile e risolvibile; eppure è tuttora in Italia, anche in Veneto, la prima causa di morte delle donne in età giovane e adulta. Cosa si può fare per tutelare meglio la salute delle donne? E per ridurre la mortalità? Cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale? A quale età deve iniziare lo screening? Perché ci sono differenti strategie adottate dalle diverse Regioni? È possibile stabilire un LEA (livello essenziale di assistenza) di migliore qualità ed efficacia valido per tutta Italia? È davvero un problema che riguarda solo le donne? Ci confronteremo su queste domande e sulle altre che i partecipanti vorranno porre, per formulare indicazioni di carattere generale. Tutte e tutti possono partecipare. Sono invitati anche alcun* professionist* di varie Regioni (un radiologo senologo, una chirurga senologa, una presidente di commissione parità regionale, una epidemiologa responsabile regionale, una esperta di medicina di genere, una medica di PS, ...). Posti: 50 in presenza + 50 on line.
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