
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Ricerca-studio sui COSTI di: donna morta per cr al seno, donna guarita, diagnosi precoce.
- Descrizione dettagliata
- Si propone di studiare e fare un confronto tra il costo di una donna morta per tumore della mammella, il costo di una donna che sta bene a 10 anni dall’intervento, il costo della diagnosi precoce. Da quando viene fatta la diagnosi a quando avviene l’exitus, il SSN sostiene notevoli spese (esami diagnostici, visite, terapie, ecc.) e, poiché il tempo di sopravvivenza si prolunga, aumenta il costo finale per il SSN come costi diretti e per la Comunità come costi indiretti (sociali, la donna non lavora più e non paga le tasse, i bambini sono da assistere, il marito…). Cosa costa una donna che è morta? Sono 12.000 all’anno! Bisogna anche valutare quanto è costata una donna che, con un intervento precoce, dopo 10 anni sta benissimo. L’ipotesi è che la differenza di costo è enorme e giustificherebbe ampiamente l’investimento necessario per consentire un incremento sostanziale delle diagnosi precoci con abbattimento della mortalità.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Spesso si dice che “non possiamo salvarle tutte”, che estendere ulteriormente lo screening mammario è troppo costoso. Una ricerca potrebbe dimostrare che non è affatto così, che comporta molti più costi una donna giovane o adulta che muore per cancro al seno.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Ministeri della Salute e dell’Università, Istituto Superiore di Sanità, CNR
Agorà da cui è emersa la proposta:
Mortalità delle donne per cancro al seno: cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale?
Il cancro alla mammella, se diagnosticato per tempo e correttamente, è quasi sempre curabile e risolvibile; eppure è tuttora in Italia, anche in Veneto, la prima causa di morte delle donne in età giovane e adulta. Cosa si può fare per tutelare meglio la salute delle donne? E per ridurre la mortalità? Cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale? A quale età deve iniziare lo screening? Perché ci sono differenti strategie adottate dalle diverse Regioni? È possibile stabilire un LEA (livello essenziale di assistenza) di migliore qualità ed efficacia valido per tutta Italia? È davvero un problema che riguarda solo le donne? Ci confronteremo su queste domande e sulle altre che i partecipanti vorranno porre, per formulare indicazioni di carattere generale. Tutte e tutti possono partecipare. Sono invitati anche alcun* professionist* di varie Regioni (un radiologo senologo, una chirurga senologa, una presidente di commissione parità regionale, una epidemiologa responsabile regionale, una esperta di medicina di genere, una medica di PS, ...). Posti: 50 in presenza + 50 on line.
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