
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Casa come primo luogo di cura
- Descrizione dettagliata
- Il Covid ce l’ha insegnato. La casa del paziente può essere il primo luogo della presa in carico.
Curare un malato cronico a casa sua non solo migliora la qualità della vita del paziente, ma
rappresenta un risparmio enorme per le casse dello Stato. Una ospedalizzazione domiciliare
costa, tra stipendio di medici, infermieri, farmaci e laboratorio, circa 1500 euro al mese. Tenere
ricoverato lo stesso paziente, per lo stesso periodo, costa in media 15.000 euro.Proposte:
- utilizzare le risorse messe in campo dal Pnrr per rilanciare i servizi di assistenza domiciliare integrata, estendendone la copertura per la platea maggiore possibile tra malati cronici ed anziani non autosufficenti
- integrare le prestazioni sanitarie, dove necessario, con attività di pulizia ed igiene della persona, supporto per il disbrigo di pratiche e altre commissioni, accompagnamento, consegna di pasti e ausilio nella gestione delle attività domestiche. - Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Casa come primo luogo di cura
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- I medici, gli infermieri, le associazioni del terzo settore, le famiglie dei malati cronici, i sindacati di categoria, le società scientifiche, i distretti socio-sanitari, gli assessorati al welfare, le scuole di specializzazione in medicina di comunità e delle cure primarie
Agorà da cui è emersa la proposta:
Dalle case della comunità alla telemedicina: sfide per una sanità territoriale al passo coi tempi
Da decenni il mondo occidentale vive cambiamenti demografci, epidemiologici e sociali senza precedenti. L’invecchiamento della popolazione, il diffondersi di malattie croniche, il 50% degli anziani che vive in solitudine: i bisogni di assistenza dei prossimi anni saranno radicalmente diversi da quelli per i quali il nostro modello sanitario è stato immaginato. Già oggi 13 milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure: il triplo rispetto a 15 anni fa, il quadruplo rispetto a Francia e Germania. Il modello attuale si è basato sulla concentrazione degli investimenti su pochi grandi ospedali, lasciando sul territorio i medici di base isolati nei loro ambulatori, e su una rete di servizi territoriali frammentata e spesso sconosciuta persino ai cittadini dell’area di riferimento. L’obiettivo deve essere invece quello di creare un anello di congiunzione tra ospedale e territorio, portando servizi sociali e sanitari di qualità quanto più vicini possibile ai cittadini, attraverso il modello delle Case della Comunità, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo di servizi di telemedicina e di campagne di prevenzione capillari. Questo insieme di servizi fa parte del “sistema delle Cure Primarie” che il premio Nobel per l’economia Amaryta Sen ritiene il mezzo più importante per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni. È di questo che intendiamo discutere in una agorà che vedrà la partecipazione di esponenti delle istituzioni nazionali e regionali, esperti e professionisti del settore. Immaginare la sanità del futuro vuol dire mettere in campo una visione dell’intera società e noi non possiamo che farlo ispirandoci a valori di giustizia sociale ed eguaglianza. Vi aspettiamo!
Elenco dei sostenitori
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