
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Il ruolo degli Amministratori locali nell'integrazione tra sistema sanitario e sociale
- Descrizione dettagliata
- Va rifondato il principio dell’integrazione tra Servizi sanitari (di competenza regionale) e Servizi sociali (di competenza comunale) soprattutto per garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio alle persone fragili e agli anziani (in un contesto demografico di progressivo invecchiamento della popolazione). I Sindaci e i Comuni devono tornare ad avere un ruolo centrale nella decisione dei piani sanitari e sociosanitari a livello locale.
Nelle Assemblee territoriali i Sindaci esprimono pareri vincolanti per la programmazione sanitaria e sociosanitaria. Approvano il Piano sanitario e sociosanitario. Hanno un ruolo consultivo attivo nella nomina e nella valutazione dei Direttori Generali e dei Direttori di Distretto. Danno pareri consultivi ai Direttori Generali e ai Direttori di Distretto nell’esercizio delle loro funzioni.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Il Sindaco è la prima carica delle istituzioni con cui il cittadino si rapporta ed è consapevole dei problemi che affliggono il territorio, dei suoi bisogni e delle sue ricchezze. Nel panorama sanitario territoriale, la figura del sindaco passa totalmente in secondo piano, senza alcuna voce in capitolo su come si intende potenziare la sanità di un territorio. Un aspetto da cambiare
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Provincie, Comuni, Aziende Sanitarie Territoriali
Agorà da cui è emersa la proposta:
Sanità, Sociale e Scuola: Le Case della Comunità come luogo di incontro e cura. Un caso paradigmatico: il disagio adolescenziale post pandemia
1. La pandemia da Covid 19 ha fatto drammaticamente emergere la fragilità del sistema sanitario nazionale soprattutto per quanto riguarda l’assistenza socio sanitaria territoriale, che va completamente riorganizzata e potenziata, in base al principio di prossimità. E’ necessario uscire da una impostazione ospedalocentrica, come ad esempio in Lombardia, e prendersi cura delle persone a partire dal loro domicilio.
2. Va altresì rifondato il principio dell’integrazione tra servizi sanitari (di competenza regionale) e servizi sociali (di competenza degli Enti Locali) soprattutto per garantire la continuità della cura tra ospedale, servizi socio sanitari e territorio in situazioni di fragilità: problematiche dell'età avanzata, disagio adolescenziale, disagio mentale, disabilità, dipendenze, famiglie in difficoltà, ecc. I Sindaci e i Comuni devono tornare ad avere un ruolo centrale nella decisione dei piani sanitari e sociosanitari di intervento a livello locale.
3. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede fondi cospicui per la realizzazione delle Case della Comunità, ma sarà determinante la capacità di pensare un efficiente modello organizzativo delle stesse, capace di rispondere in modo efficace ai bisogni sociosanitari delle comunità locali, avvalendosi anche del prezioso contributo degli operatori del Terzo Settore. Nella Casa di Comunità è determinante il ruolo dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta.
4. Un caso paradigmatico che evidenzia i limiti del modello attuale e apre a interessanti ipotesi di intervento integrato, è la grave crisi in cui versa il mondo adolescenziale e giovanile dopo quasi due anni di pandemia. La Casa della Comunità deve essere una opportunità concreta, dove affrontare il disagio nella sua complessità.
Elenco dei sostenitori
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