
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Per la pari dignità sociale e la piena cittadinanza delle persone LGBTQI+
- Descrizione dettagliata
- La proposta è emersa nel corso dell’Agorà su “I diritti LGBTQI+ nell’Italia che vogliamo”. Il suo obiettivo è quello di superare la diffusa condizione di discriminazione che riguarda le persone LGBTQI+ in Italia, abbandonando un approccio di tipo settoriale e intervenendo in modo complessivo sulla piena e completa attuazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione conciliando riconoscimento, protezione e promozione di eguaglianza formale e sostanziale.
Questi gli ambiti di intervento:
1) riforma della disciplina dei percorsi di affermazione dell’identità di genere, almeno in due direzioni: a) superamento della legge n. 164/1982 e adeguamento del procedimento di rettificazione anagrafica agli standard europei, per come espressi ad esempio dalla Risoluzione n. 2048/2015 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; b) estensione del ricorso a carriere e identità alias nelle scuole, nelle università e per l’accesso ai servizi pubblici (ad esempio trasporti, biblioteche);
2) prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza motivate da orientamento sessuale e identità di genere attraverso l’estensione delle tutele previste dal codice penale contro i crimini d’odio;
3) contrasto delle cd. terapie di conversione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, sia attraverso interventi di carattere penale sia attraverso il coordinamento e l’indirizzo dell’azione degli ordini professionali interessati;
4) articolazione di misure di prevenzione della discriminazione e della violenza operanti sul piano sociale e culturale, a partire dall’educazione e dalla formazione, assicurando la sinergia tra istituzioni pubbliche, enti di formazione e associazioni operanti nel settore con specifico riferimento almeno a: a) formazione del personale docente e non docente nelle scuole e piena applicazione dell’articolo 1, comma 16, della legge n. 107/2015; b) specifica formazione del personale socio-sanitario; c) formazione delle e dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale);
5) estensione delle tutele antidiscriminatorie già operanti nell’ambito dell’accesso al lavoro e a beni e servizi anche alle discriminazioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- La proposta affronta, ad ampio raggio, i problemi legati alla discriminazione delle persone LGBTQI+, con l’obiettivo di portare l’Italia su standard europei di eguaglianza.
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Associazioni LGBTQI+, associazioni familiari, medici e personale sanitario, personale scolastico, università ed enti di formazione, amministrazioni pubbliche, enti locali, rappresentanze istituzionali dell’avvocatura, della magistratura e del notariato, ordini degli assistenti sociali e delle professioni sanitarie.
Agorà da cui è emersa la proposta:
I diritti delle persone LGBTQI+ nell'Italia che vogliamo
La battuta d’arresto dei lavori parlamentari sul ddl Zan rende urgente una riflessione sul rilancio dell’iniziativa politica delle sinistre sulle questioni legate al riconoscimento e alla protezione delle soggettività LGBT+. Non si tratta di questioni marginali, o minoritarie. Piuttosto, la risposta alla domanda di riconoscimento ed eguaglianza che proviene dalla comunità LGBT+ riguarda direttamente il tipo di Italia che vogliamo. L’alternativa è tra un’Italia ripiegata su se stessa e un’Italia aperta alle differenze; tra un’Italia che delle differenze ha paura, e un’Italia che le valorizza come ricchezze, nella costruzione di relazioni che rafforzano la coesione e ricostruiscono il tessuto sociale del paese. Gli articoli 2 e 3 della Costituzione segnano il nostro cammino: diritti inviolabili e inderogabili doveri di solidarietà, pari dignità sociale, eliminazione delle disuguaglianze e rimozione degli ostacoli che impediscono la piena partecipazione di ogni persona alla vita economica, politica e sociale del paese. Una è la persona, con i suoi desideri e le sue necessità; unitari sono i suoi diritti, in prospettiva intersezionale e perseguendo la logica di una alleanza tra corpi, generi, generazioni e rivendicazioni. Questo richiede di andare oltre rispetto alla stanca ripetizione di una inesistente contraddizione tra diritti civili e diritti sociali. Questa Agorà - promossa da Sergio Lo Giudice e Angelo Schillaci, d’intesa con il Dipartimento Diritti del PD - vuole essere un’occasione di elaborazione politica, e di ascolto. Ascolto del movimento e delle associazioni LGBT+, anzitutto; ma anche delle forze vive che, sui territori, già animano l’iniziativa politica del PD su questi temi (dalle/dai responsabili locali sui Diritti, ad elette, eletti, militanti e iscritte/i, simpatizzanti del campo largo del centrosinistra); e di tutte e tutti coloro che, dalla società civile, vorranno partecipare e portare il loro contributo. A partire dall’ascolto, elaboreremo proposte che potranno essere assunte - se attivamente sostenute sulla piattaforma delle Agorà - dal Partito democratico come previsto dal Patto di partecipazione (https://decidim.agorademocratiche.it/pages/patto-partecipazione). E’ dunque necessario il contributo di tutte e tutti noi per fare in modo che le proposte emerse da questa Agorà possano incidere in modo effettivo sul programma e sulla concreta azione politica del Partito democratico! L’orizzonte culturale e politico è quello di un rilancio radicale e coraggioso della piena eguaglianza delle persone LGBT+ nel nostro paese: dal matrimonio egualitario alla piena tutela delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno, fino alla riforma della legge sulla rettificazione di sesso, al contrasto dell’omolesbobitransfobia e alla lotta contro le cd. terapie riparative, non possiamo tirarci indietro. L’Italia che vogliamo è libera, eguale, inclusiva, giusta.
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