
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Politiche attive del lavoro: governance multilivello
- Descrizione dettagliata
- È necessario individuare un modo per garantire l’implementazione nonché il raggiungimento degli standard minimi nelle singole regioni italiane.
costituire un vero modello agenziale (modello Bundesagentur für Arbeit tedesca , nel cui board partecipano anche i sindacati e che gestisce un budget da 50 miliardi l’anno) in linea con i modelli (che costituiscono anche buone pratiche) dei principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna e i Paesi del Nord Europa).
Bisogna arrivarea alla creazione di una light governance attraverso un'agenzia operativa che esiste già (ANPAL), che abbia un riferimento preciso naturalmente nell’indirizzo politico centrale e al contempo una partecipazione territoriale.
Replicando il modello adottato per il diritto alla salute, andrebbe mantenuta la governance in mano pubblica, nella consapevolezza che nelle aree dove funzionano meglio i servizi pubblici funzionano meglio anche i servizi privati.
I Centri per l’Impiego vanno riorganizzati: l’efficacia dei servizi pubblici per il lavoro dipende dal loro essere in grado di sostenere l’intera carriera lavorativa delle persone contribuendo a superare la dicotomia disoccupato-occupato verso una concezione più fluida di transizione positiva tra un impiego/profilo lavorativo a un altro, di ridurre quindi la dipendenza dalle politiche passive per il lavoro e infine di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro superando le asimmetrie informative e la disomogeneità degli interventi a livello territoriale.
I CpI devono costituirsi come moderne agenzie managerializzate e digitalizzate con un focus costante su obiettivi e monitoraggio dei risultati e sulla verifica del proprio impatto sul territorio, acquisendo tutto ciò che è necessario in termini di processo, misure, servizi e controllo. Non possono essere i ministeri a fare operatività sul territorio, non hanno la possibilità di seguire dal punto di vista amministrativo - burocratico - gestionale l’erogazione dei servizi. Sarebbe, in sostanza, utile tornare alla ratio e alle ispirazioni del d.lgs 150 del 2015.
- Quale problema vuole affrontare questa proposta?
- Governance delle politiche attive del lavoro
- Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?
- Ministero del lavoro, Centri per l'impiego, ANPAL
Agorà da cui è emersa la proposta:
Le politiche attive del lavoro: esperienze e ipotesi di riforma
Discussione sulle modalità di riforma che rendano più efficaci le politiche attive del lavoro attraverso: - individuazione di una light governance mediante il rafforzamento di un modello agenziale che abbia un riferimento preciso nell’indirizzo politico centrale accompagnato da modalità di azione territoriali; - riorganizzazione dei centri per l’impiego che debbono costituirsi come moderne agenzie managerializzate e digitalizzate con un focus costante su obiettivi e monitoraggio dei risultati, nonché della verifica dell’impatto sul territorio; - costituzione di un sistema informativo unitario che favorisca l’interoperabilità delle informazioni tra istituti centrali, regioni, centri per l’impiego; - definizione di criteri standard e omogenei per il monitoraggio e la valutazione dell’attività pregressa funzionali alla individuazione di best e worst practices; - costruzione di un legame tra politiche passive e attive del lavoro, identificando un unico soggetto che eroghi il sussidio e gestisca le politiche attive.
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