
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Modifiche a "Democrazia economica e partecipazione all'organizzazione aziendale"
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Titolo della proposta
- +{"it"=>"Democrazia economica e partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori all'organizzazione aziendale"}
Corpo del testo
- +["<xml><dl class=\"decidim_awesome-custom_fields\" data-generator=\"decidim_awesome\" data-version=\"0.7.2\"><dt name=\"textarea-1628177927661\">Descrizione dettagliata</dt><dd id=\"textarea-1628177927661\" name=\"textarea\"><div>L’articolo 46 della nostra Costituzione afferma in modo solenne che: La Repubblica, ai fini della \nelevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, riconosce il \ndiritto delle lavoratrici e dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla \ngestione delle aziende. Tuttavia la legislazione e i processi culturali che si sono sedimentati ormai da \nsecoli hanno di fatto costruito in Italia un sistema di relazioni imprenditore/forza lavoro, basato troppo \nspesso su una contrapposizione antitetica che non aiuta l’impresa stessa e coloro che ne fanno parte. \nCiò contribuisce nel tempo ad aumentare pericolosamente le disuguaglianze sociali, peggiora le \ncondizioni di lavoro. L’impresa stessa, oggi, è spesso dentro un modello prevalentemente gerarchico \nche ne frena la competitività.\nIn questo quadro descritto sinteticamente, l’agorà per la democrazia economica e la partecipazione \ndella forza lavoro nell’organizzazione e gestione delle imprese si propone di promuovere attraverso \nuna riforma complessiva, un nuovo modello aziendale e quindi sociale, che deve tendere ad \narmonizzare il rapporto tra risorse umane e imprenditori, basato su quattro assi principali: \n1. la partecipazione organizzativa, per una maggiore condivisione delle scelte di gestione per la \ncrescita e la visione del futuro dell’impresa: negli organismi decisionali e di controllo deve essere presente una rappresentanza della forza lavoro, equilibrata nel genere (anche per verificare l’effettiva applicazione del principio della parità retributiva), affinché vi sia una connessione continua, uno scambio costruttivo di idee, insomma: un “tavolo permanente di risoluzione dei conflitti”. \nCiò porta anche: \n2. Una maggiore informazione e consultazione tra management e personale. Non si deve più assistere \na delocalizzazioni speculative e chiusure aziendali che vedono le lavoratrici e i lavoratori inermi e \nall’oscuro di tutto, nonostante siano un pilastro dell’azienda e possono dare un contributo di idee, di \nprogettualità, di crescita competitiva che solo il capitale umano può dare. È quindi opportuno promuovere: \n3. La partecipazione economica, ovvero è necessario che una parte extra del salario dei dipendenti (mantenendo come capisaldi i minimi previsti dalla contrattazione nazionale) viene collegata in maniera variabile all’andamento economico dell’azienda e ai risultati dei lavoratori per rimpolpare i salari, valorizzando il merito. Ciò produrrebbe notevoli vantaggi nel campo della coesione e della giustizia sociale: più uguaglianza e più merito. Lavoro e impresa che giocano per la stessa squadra contribuendo al benessere comune, in cui lo spirito di\ncollaborazione è il nucleo stesso, il vero motore del cambiamento, ponendo così un freno alle \ndiseguaglianze crescenti create da una società sempre più polarizzata. \nRimettere la persona al centro è significa concretamente creare dei luoghi di lavoro che contribuiscono \nrealmente alla crescita di tutti. Sono troppo poche le aziende che ripartiscono una parte degli utili ai \npropri dipendenti e fanno anche scalpore sui giornali. Nei paesi UE avanzati questa è una normalità. \nDobbiamo azzerare il gap. Ultimo punto: come ha ben detto il nostro segretario nel marzo del 2021, \nbisogna andare verso: \n4. la partecipazione finanziaria nella quale si prevede l’azionariato dei dipendenti per fare in modo \nche anche finanziariamente le aziende tendano a diventare una proprietà più condivisa valorizzando i fondi previdenziali integrativi come strumento di investimento e di comproprietà (su base volontaria) reale della \"propria\" azienda. Da ciò deriverà sicuramente un aumento del peso della voce dei lavoratori all'interno dell'azienda ove prestano la propria opera.\nAnche così si combatte la disuguaglianza, si responsabilizza il lavoratore e l’imprenditore. Costruiamo insieme una \nsocietà più giusta, che tende all’armonia e non al conflitto, partendo dai luoghi di lavoro.\n\nInfine l'agorà ha votato la costituzione di un gruppo di lavoro che sia il primo nucleo di promozione e valorizzazione della società di questa importantissima e necessaria riforma.</div></dd><dt name=\"textarea-1628177966470\">Quale problema vuole affrontare questa proposta?</dt><dd id=\"textarea-1628177966470\" name=\"textarea\"><div>Diseguaglianza e disgregazione sociale</div></dd><dt name=\"textarea-1628178007504\">Quali sono le persone, le realtà, le Associazioni, le istituzioni da coinvolgere?</dt><dd id=\"textarea-1628178007504\" name=\"textarea\"><div>lavoratori, mondo universitario, sindacati, partiti, imprenditori illuminati.</div></dd></dl></xml>"]
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20/12/2021 12:42