
Agorà Democratiche
AGORÀ DEMOCRATICHE
Il salario minimo e la coesione sociale
Approvata
- Descrizione
- La crisi legata alla pandemia ha fatto emergere ancor di più le difficoltà nel mondo del lavoro, le fratture e le diseguaglianze sociali, che si traducono spesso nella paura di non riuscire a costruirsi un futuro per molte lavoratrici e molti lavoratori. Il salario minimo può essere uno strumento per ricucire e rendere più coeso il tessuto sociale?
Quali soluzioni per superare le difficoltà relative al costo del lavoro? - Tipo
- In presenza
- Nome del luogo o link se online o ibrida
- Mestre, Piazzale Bainsizza 6
- Eventuali ulteriori informazioni sul luogo
- Luogo all'aperto
- Data dell'Agorà
- 13/9/2021
- Orario di inizio
- 18.30
- Orario di fine
- 20.30
- Numero massimo di partecipanti
- 50
- Dichiaro di aver scaricato e letto con attenzione le indicazioni contenute nel manuale su come facilitare un’Agorà
- Sì
Elenco dei sostenitori
e altre 35 persone
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8 commenti
Conversazioni con Alessandro Bruzzi
Il salario minimo in Italia così come le pensioni sociali minime in Italia rasentano il ridicolo, dobbiamo insistere affinché i nostri parlamentari e senatori del più grande partito progressista in Europa si attivano per l'equità sociale!
Caro Alessandro Bruzzi, è quello che stiamo cercando di proporre per l'inserimento nel programma del PD, ma, la materia è molto complessa, comunque, noi ci proviamo.
Giovanni Ballerini iscritto al PD circolo Battifollo e Crociata di Sarzana SP
Conversazioni con Riccardo Rainero
Che occorra fissare per legge un salario al di sotto del quale chi lo propone debba essere denunciato come sfruttatore, è senza dubbio un modo per instaurare una corretta convivenza civile.
Purtroppo è difficile indicare una misura minima, infatti a seconda del costo della vita e delle realtà sociali in cui si opera, un salario monetario considerato accettabile in un posto, può essere inaccettabile in un altro; per cui è difficile e troppo riduttivo indicare un livello monetario minimo di salario, ma occorrerebbe individuare questo livello minimo con una serie di parametri oggettivi che facciano riferimento alle condizioni locali ed al tipo di skilling necessario alla prestazione.
Per queste ragioni, secondo il mio parere, l'idea di utilizzare come base i vari Contratti nazionali di lavoro è improponibile.
Occorrerebbe prendere in considerazione un parametro, difficilmente quantificabile, quale potrebbe essere " Il salario che tuteli la dignità del lavoratore" Il problema è come ed a chi viene delegata questa valutazione.
Le discussioni e gli apporti individuali potrebbero contribuire a sviluppare questa analisi
Grazie dell'attenzione
Riccardo Rainero
E' anche pur vero che differenze salariali tra zone diverse facilitano fenomeni di dumping che sbilanciano ulteriormente il mercato del lavoro. Ad esempio il divario di salari tra parti del mondo ed addirittura di Europa portano a delocalizzazioni e concorrenze basate sul minor costo della manodopera. Per questo secondo me bisognerebbe stabilire un salario minimo europeo che tenda a livellare il costo del lavoro ed il costo della vita in tutta Europa.
Concordo con Diego...un salario minimo europeo e un reddito di cittadinanza europeo che comunque deve essere parte di un programma di coesione sociale che manca nel nostro paese...persino gli antichi Romani lo avevano!
Il costo della vita nelle varie zone economiche dell'Europa (UE) è troppo dissimile per poter adottare, oggi, un salario minimo ed un reddito di cittadinanza eguale per tutti ( almeno in senso monetario). Sono completamente d'accordo sul concetto di un salario minimo e di un reddito di cittadinanza europeo comune, ma questi devono avere come riferimento non un valore monetario, bensì un concetto di dignità del singolo lavoratore o del singolo cittadino, che pur essendo di carattere generale, venga coniugato in modo differente ( da un punto di vista monetario) a seconda del contesto socioeconomico in cui il concetto viene applicato.
Grazie per l'attenzione
Riccardo Rainero
E' vero che fissare un salario minimo è complesso ma dati alla mano ci sono circa 4 milioni di lavoratori che con un contratto a tempo pieno e regolare sono al limite della soglia di povertà. Guadagnare 6 euro lordi all'ora se non meno è scandaloso .
Il discorso può essere semplice, quanto deve essere un salario minimo per una vita dignitosa e che permetta anche una interazione sociale ( per intenderci qualcosa di più che affitto/mutuo, bollette e spesa alimentare ) ? Se poi si fissa per legge o attraverso contratti collettivi obbligatori per tutti non so quale possa essere la via più percorribile, ma va fatto.
A livello europeo ci sono troppe differenza affinché abbia un senso.
Se vi interessa anche questa proposta possiamo elaborarla e discuterla assieme
Partecipazione dei lavoratori ai consigli di amministrazione e agli utili d'impresa
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